STORIE

Agosto, noi ci siamo organizzati così

scritto da Ebbi K.

Agosto è arrivato e noi ci siamo organizzati così: zainetti, teli, coperte, il cuscino preferito, il binocolo, tappeto, materassino, sei librini senza dimenticare quello del primo ippopotamo sulla luna, il cestino della merenda, la torcia, il pigiama. Siamo pronti, noi si campeggia. In salotto. Che poi è anche cucina, sala da pranzo ed entrata di casa nostra.

Noi facciamo vacanze low cost.

Interno giorno, madre e figlio. Io e lui. Temperatura del bilocale, senza balcone, senza giardino, rigorosamente senza aria condizionata, 30 gradi centigradi. Io però sento i brividi. Sotto la tenda – il tavolo ikea con i teli sopra- si suda. Lui un bambino di 4 anni, con la forza e la gioia dei sui 4 anni, io 44 passati, stanca, imbolsita, demoralizzata, preoccupata, ma con guizzi di assoluta meraviglia e fascinazione per questo maschietto tutto fierezza e orgoglio.

Noi agosto lo passiamo soprattutto campeggiando in casa. A volte facciamo qualche scappata al mare, che da qui non è poi così distante, o dai nonni (santi nonni) in campagna.

Arriverà il giorno in cui mi chiederà perché in estate, soprattutto in estate, siamo così soli, perché non prendiamo l’aereo, la barca, perché non andiamo mai in albergo noi o perché non facciamo la settimana in montagna, ma il mio papà va in vacanza senza di noi?… Nel frattempo tento di riempire questi momenti. Con curiosità, cose belle, divertimento, risate? Non mi riesce sempre. Per questo tremo e sento la fredda corrente del fallimento. È difficilissimo. Manca una base sicura. Mancano due braccia che ci contengano un po’, a noi… A me manca la spensieratezza…

Da quando sono madre non riesco a trovare un lavoro che mi permetta di vivere auto-sufficientemente. Non riusciamo a bastarci. Spesso devo chiedere aiuto. Spesso devo togliere cose invece che aggiungerne. Sempre devo scegliere non tra quello che più ci piace o ci serve ma tra quello che possiamo permetterci. E mi vergogno. Si, frequentemente mi vergogno per la mia situazione. Mi vergogno perché non riesco a dare a mio figlio una situazione stabile e serena. È che uno poi si stanca, perde le energie. E mi vergogno anche di questo. A volte non sono all’altezza. Perché qua ci si sente troppe volte soli. Un adulto ed un bambino. Una mamma e il suo cucciolo che cresce. Che rapporto incredibile e s-graziato, s-bilanciato. Tu che lotti al massimo per farlo sentire al sicuro e al riparo, mentre patteggi tutti i giorni con paura ed insicurezza… Tu, che sei quella Grande e che a volte ti trovi così piccola, più piccola di lui.

La sveglia intanto suona durante la settimana, anche se lui per ora non va a scuola, anche se io al lavoro in ufficio non vado più. Chiamiamola pure vacanza.

Agosto / La sveglia che rompe il silenzio / Qualcuno è in vacanza / e lei suona per ore / che freddo che fa

autore

Ebbi K.

Ho una laurea in storia del cinema, un diploma da operatrice culturale, il tesserino da giornalista. Saltuariamente curo l'ufficio stampa per alcuni festival di cinema. Sono mamma single del piccolo Diego. Spesso provo a mettere tutto insieme. Per Smallfamilies collaboro alla sezione Diario d'autori.

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