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C’era una volta noi

scritto da Laura Lombardi

C’era una volta noi è il titolo di un libro frutto del lavoro integrato di psicologhe e avvocate per affrontare i conflitti della separazione e trovare soluzioni di dialogo. Sulla copertina compaiono soltanto il titolo e la scritta “prefazione di Simonetta Agnello Hornby”. Nessun autore. Come mai?

Già dalle prime pagine del libro mi risulta molto chiaro: la scelta di quella copertina anonima (i nomi delle autrici sono riportati nel risvolto e nelle pagine interne) è una dichiarazione perfettamente coerente non solo con il senso dell’iniziativa editoriale, ma anche con il senso e il valore del progetto lavorativo di cui rappresenta una sintesi.

Le sette autrici sono infatti quattro avvocate e tre psicologhe che, amiche o colleghe, hanno deciso di confrontarsi e di condividere esperienze giungendo ad essere, appunto, un gruppo di lavoro fatto di “coppie miste” (avvocata +psicologa) che hanno iniziato a ricevere insieme i clienti nell’ottica di una possibile nuova modalità di affrontare il momento particolarmente difficile della separazione in presenza di figli. E che, dopo anni di pratica, hanno deciso di distillare il senso della loro esperienza realizzando un libro di storie vere, (quindi in sintonia con la filosofia Smallfamilies® che ha dato vita alla prima collana in Italia dedicata alle famiglie a geometria variabile) al fine di dare speranza ai lettori: le separazioni sono dolorose e difficili da vivere e da gestire, ma è pur sempre possibile trovare, per ciascuna a proprio modo, la soluzione o le soluzioni che facciano meno male possibile, ai genitori e ai figli.

copIl libro (140 pagine che si leggono in un fiato) propone una ministoria di come il gruppo si è formato e di come ha lavorato nel tempo, seguita da due brevi sintesi riguardo i ruoli dell’avvocato e dello psicologo. Sono professioni con similitudini ampie, ma pur sempre diverse, quindi complementari, e una proposta di lavoro congiunta può chiaramente aiutare a trovare un ordine ai fatti e alle parole nonché a interpretarli quindi a identificare il loro significato.

Seguono quattro storie vere ritoccate nei dettagli, solo per evitare che si possa risalire ai protagonisti, e raccontate tutte da tre punti di vista. E questa è la seconda particolarità davvero interessante. Io, come tutto il gruppo Smallfamilies, condivido totalmente il concetto-base che la narrazione di storie autobiografiche sia uno strumento fondamentale per sé e che la diffusione di queste storie sia altrettanto importante per chi condivide esperienze analoghe. Quindi, quando ho verificato che le storie di questo libro sono tutte narrate addirittura tre volte, dai punti di vista della madre, del padre, e del figlio-a-i, ne sono rimasta entusiasta. In particolare, ho trovato molto efficace l’esperimento della narrazione di quel “qualcosa di diverso e di strano” che sta accadendo addirittura da parte di un bambino di pochi mesi.

Mettersi nei panni dei bambini è chiaramente possibile perché questo non è solo un espediente di scrittura, ma è il risultato di un’evidente pratica costante nell’esercizio della professione: riportare sempre l’attenzione sul sentire dei figli, sulla loro percezione, sulla loro sensibilità.

In coda ad ogni storia c’è poi un breve capitolo di “riflessioni in pillole”. Scritte in linguaggio chiaro, piano, senza alcun tecnicismo, sono considerazioni che seguono il filo conduttore anticipato nell’introduzione. Di ogni esperienza viene evidenziato in particolare il ruolo fondamentale che ha portato le cose a prendere una piega accusatoria o recriminatoria. E i ruoli sono associati agli archetipi presenti nella fiaba di Pinocchio: i grilli e le fatine cattivi-buoni consiglieri, i consulenti-istigatori gatto e volpe, i figli bambini-figli burattini, la mediazione-campo dei miracoli etc

Da ultimo, a onore della cronaca, va detto che c’è anche una postilla per illustrare in estrema sintesi quali sono i metodi più diffusi per cercare una soluzione ai conflitti: mediazione familiare, pratica collaborativa, negoziazione assistita.

Con il suo linguaggio realistico e schietto, questo libro rappresenta in pratica un vero condensato esemplare delle più comuni situazioni conflittuali coniugali messe in atto da persone trasformate in burattini di legno manovrati dal rancore e dalla rabbia. Che tali avrebbero potuto rimanere per finire a condurre probabili estenuanti battaglie legali e non solo, ma che invece sono state capaci, grazie alla scelta di un percorso di accompagnamento particolare, magari lungo, sicuramente faticoso e impegnativo, di tornare ad essere persone di carne in grado di poter smettere di essere una coppia ma in grado di poter continuare ad essere genitori.

autore

Laura Lombardi

Scrittrice, con un passato televisivo. Coordinatrice dell’area culturale ed eventi. Madre separata di una figlia, sono curatrice, insieme con Raethia Corsini, del progetto smALLbooks. Per il sito scrivo per la sezione “Magazine” e “Diario d’Autori”. Condivido con Giuseppe Sparnacci il progetto “Riletture in chiave smallfamily”.

Sono nata nel 1962, scrivo e ho un’unica adorata figlia nata nell’anno 2000. Con Susanna Francalanci ho scritto alcuni libri per ragazzi pubblicati dall’editore Vallardi e il giallo Titoli di coda, per Eclissi editrice. Per parecchi anni ho lavorato come autrice televisiva, soprattutto in Rai, soprattutto con la vecchia RaiTre. Prima ancora c’era stato il periodo russo, quello in cui ho frequentato Mosca, l’Unione Sovietica e la lingua russa.Il canto, la ricerca attraverso il suono e la voce, il tai chi, sono gli strumenti privilegiati con cui mi oriento. Amo camminare, soprattutto nel silenzio denso di suoni dei boschi dell’Alta Valmarecchia, dove ho la fortuna di avere una casa che saltuariamente apro per ospitare incontri, corsi e altre iniziative: Croceviapieve. Vivo il progetto Smallfamilies come parte fondamentale del mio percorso evolutivo.

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