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Diamo voce ai papà

scritto da Gisella Bassanini

Diamo voce ai papà è una campagna nazionale lanciata da Piano C in collaborazione con Maam – maternity as a master, per dare voce a sogni, desideri, aspirazioni, frustrazioni, paure, interrogativi e rivendicazioni dei papà italiani.

Diamo voce ai papà è anche una campagna fotografica sui social, #Cosavoglionoipapà, realizzata in partnership con Smallfamilies®, Netural Family , Multiverso Firenze, Doremi Nidi e Scuole, Papà al Centro . Un racconto che terminerà il giorno della festa del papà e nel quale saranno raccolte foto e testimonianze che andranno a comporre l’album di famiglia dei padri italiani di oggi. Una carrellata di immagini e parole per raccontare il vissuto dei padri italiani, in un Paese che fa ancora fatica a riconoscere loro un ruolo al passo con i tempi.

Nel prossimo periodo la campagna mostrerà anche i papà smallfamilies. Genitori single e non che fanno parte della nostra rete e associazione.

Se vuoi partecipare anche tu scrivi a: associazone@smallfamilies.it

La campagna prevede in partnership con Alley Oop – Il Sole 24 Ore, anche il lancio di #Chisonoipapà, un sondaggio che indagherà l’identità, la gestione vita-lavoro, i modelli, i desideri dei papà italiani: chi sono i papà italiani?

La paternità è una rivoluzione: questo è emerso dalla prima ricerca condotta da Piano C in collaborazione con maam – maternity as a master su un campione di 50 papà, attraverso interviste e focus group. Una rivoluzione-evoluzione, che cambia la persona, il suo posizionamento, la sua visione del mondo, le priorità: un’esperienza dirompente, che regala maggiore fiducia e autostima, cambia il proprio rapporto con le emozioni e la scala delle priorità, e che migliora le competenze: il 40% degli uomini intervistati associa alla paternità un “affinamento” di competenze e capacità, innanzitutto quelle relazionali e organizzative, ma anche l’attitudine all’autosservazione e una maggiore consapevolezza. La paternità cambia anche il rapporto con il lavoro. Per il 70% dei padri intervistati questo cambiamento riguarda il “tempo del lavoro”: il lavoro si ridimensiona e si riposiziona, trovando spesso un nuovo spazio nell’economia della propria vita. Ma questo cambiamento profondo della persona resta silente, non viene notato, sostenuto, valorizzato: i papà si sentono invisibili, e senza voce. Oltre il 40% del campione afferma che il proprio ruolo non viene letto dalla famiglia, dalla società, dalle istituzioni, dalle aziende: la conciliazione non è pensata al maschile, perché il padre viene percepito come secondo genitore, meno generativo della madre. Eppure il 62% degli intervistati riconosce alla cura paterna una sua specificità, e chiede tempo e spazio per essere pienamente genitore.

Proprio a loro, neo padri, padri di figli piccoli, padri di figli grandi e futuri padri si rivolge questa iniziativa.


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autore

Gisella Bassanini

Docente e ricercatrice, ho una figlia, Matilde Sofia. Coordino le attività di  Smallfamilies aps di cui sono fondatrice e presidente.  Seguo in particolare  l’area  welfare e policy, le questioni legate all’abitare e per il nostro Osservatorio mi occupo dello sviluppo  di  progetti di ricerca sulle famiglie monogenitoriali e più in generale sulle “famiglie a geometria variabile”.

Abito a Milano (città che amo) e, dopo la laurea in architettura al Politecnico di Milano,  ho trascorso molti anni  impegnata  in università (dottorato di ricerca, docenza, scrittura di libri) e nella libera professione (sviluppo di processi partecipativi,  piani dei tempi e degli orari della città, approccio di genere nella progettazione architettonica e nella pianificazione urbana). Ora insegno materie artistiche nella scuola pubblica e continuo nella mia attività di studio e ricerca in modo indipendente. La nascita di mia figlia nel 2001 ha trasformato profondamente (e in meglio) la mia vita, nonostante la fatica di crescerla da sola. Da allora, il desiderio di fare qualcosa per-e-con chi si trova a vivere una condizione analoga è diventato ogni giorno più forte. Da questa voglia di fare e di condividere, e dall’incontro con Michele Giulini ed Erika Freschi, è nata Smallfamilies aps, sintesi ideale della mia storia personale e del mio percorso professionale.

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