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Famiglie diverse, stesso amore

scritto da Laura Lombardi

Famiglie diverse, stesso amore è il titolo del “programma” che alla fine di settembre la signora Jan O’Sullivan, ministro irlandese della Pubblica Istruzione ha presentato come nuova dotazione per tutti gli insegnanti delle scuole primarie al fine di aiutarli e incoraggiarli ad affrontare il tema delle diverse strutture familiari che compongono la moderna Irlanda. Tra il materiale fornito ci sono idee di lezione, consigli vari e un manifesto che rappresenta in modo immediato le nuove tipologie di relazione familiare. Il manifesto è stato realizzato dal Gruppo insegnanti LGBT del sindacato insegnanti INTO.

Al momento della presentazione, il ministro Jan O’Sullivan ha dichiarato: “Questa risorsa pratica sarà preziosa per gli insegnanti nella creazione di classi integrate. Aiuterà anche a realizzare con successo le obbligatorie procedure anti-bullismo. Procedure secondo le quali tutte le scuole del paese devono impegnarsi in strategie preventive ed educative per affrontare il bullismo omofobico e transfobico. Questo manifesto darà un contributo al lavoro che le scuole primarie sono già facendo in questo senso e, inoltre, invia ai bambini e alle famiglie LGBT il chiaro messaggio che sono i benvenuti nelle nostre scuole”.

Promuovere valori di tolleranza, comprensione, inclusione sociale. Procedure e strategie condivise antibullismo…

A leggere queste dichiarazioni ci si sente un po’ straniti, oggi, qui, nella vecchia Italia dove in giugno migliaia di attivisti no-gender sono scesi in piazza in preda a una vera psicosi secondo la quale – riducendo ai minimi termini – sarebbe in atto un complotto (la teoria del gender, appunto) contro la famiglia naturale, etero, tradizionale etc, nella vecchia Italia dove è ancora possibile che un sindaco si svegli una mattina e metta all’indice 49 libri per bambini , in particolare «tutti i libri che parlano di gender, o di genitore 1 e genitore 2», nella vecchia Italia dove il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha dovuto inviare una circolare alle scuole per rispondere in via ufficiale alle polemiche sui programmi. «Chi ha parlato e continua a parlare di “teoria gender” in relazione al progetto educativo del governo Renzi sulla scuola compie una truffa culturale e voglio dire con chiarezza che ci tuteleremo con gli strumenti adeguati», ha dichiarato la Giannini.

Ecco, altro che Irlanda. Altro che inclusione sociale.

Lo sbigottimento è alto.

Ci piacerebbe che le cose andassero diversamente. Ci piacerebbe avere anche in Italia appeso nelle aule un manifesto analogo a quello irlandese. Il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone, ha scritto su Facebook a proposito della circolare del ministro Giannini: “E’ un ulteriore chiarimento ai docenti, ai dirigenti e alle famiglie su quel che la scuola fa e dovrà fare per il contrasto ad ogni forma di discriminazione. Gender? Strane pratiche? Paure?

Sono parole che hanno a che fare con tempi bui e concezioni medievali. Le nostre parole sono tolleranza, rispetto, diritti, inclusione delle diversità, conoscenza, consapevolezza, autodeterminazione. Sono le parole di donne e uomini che dovranno affrontare sfide epocali in un millennio in cambiamento riflettendo su di sé e sugli altri”. E annuncia che a breve si costituirà anche “il tavolo tecnico sulle tematiche relative al comma 16 della 107, coinvolgendo esperti, pedagoghi, rappresentanti di associazioni, per elaborare le linee guida da fornire alle scuola a supporto, mantenendo comunque l’autonomia delle scuole e il patto scuola famiglia per l’attuazione del piano dell’offerta formativa”.

Non possiamo che sperare nella formulazione di linee guida simili a quelle della pur sempre super cattolica Irlanda. Anzi, le pretendiamo!

E, in qualità di rappresentanti delle famiglie monoparentali, ci farebbe molto piacere poter partecipare al tavolo tecnico.

 

Foto di huoadg5888 da Pixabay

autore

Laura Lombardi

Scrittrice, con un passato televisivo. Coordinatrice dell’area culturale ed eventi. Madre separata di una figlia, sono curatrice, insieme con Raethia Corsini, del progetto smALLbooks. Per il sito scrivo per la sezione “Magazine” e “Diario d’Autori”. Condivido con Giuseppe Sparnacci il progetto “Riletture in chiave smallfamily”.

Sono nata nel 1962, scrivo e ho un’unica adorata figlia nata nell’anno 2000. Con Susanna Francalanci ho scritto alcuni libri per ragazzi pubblicati dall’editore Vallardi e il giallo Titoli di coda, per Eclissi editrice. Per parecchi anni ho lavorato come autrice televisiva, soprattutto in Rai, soprattutto con la vecchia RaiTre. Prima ancora c’era stato il periodo russo, quello in cui ho frequentato Mosca, l’Unione Sovietica e la lingua russa.Il canto, la ricerca attraverso il suono e la voce, il tai chi, sono gli strumenti privilegiati con cui mi oriento. Amo camminare, soprattutto nel silenzio denso di suoni dei boschi dell’Alta Valmarecchia, dove ho la fortuna di avere una casa che saltuariamente apro per ospitare incontri, corsi e altre iniziative: Croceviapieve. Vivo il progetto Smallfamilies come parte fondamentale del mio percorso evolutivo.

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