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Genitori non coniugati: in caso di decesso a chi va l’affido dei figli?

scritto da Maria Garofalo

Vorrei alcune delucidazioni in ordine all’affido di mio figlio in caso di morte di noi genitori. Mi chiamo Alberta e convivo con il mio compagno e mio figlio di tre anni. Spesso ci domandiamo che fine farà il nostro Matteo se dovessimo morire prima del raggiungimento della sua maggiore età. E’ vero che c’è una diversa legislazione per chi è sposato e per chi convive? E nel caso venissero affidati ai nonni… sarebbero quelli materni o paterni? È possibile, infine, indicare gli zii o altri parenti?

Ritorno sull’affido in caso di decesso dei genitori non coniugati, per chiarire alcuni punti che questa mail mi pone.

Mi preme, preliminarmente, sottolineare la totale equiparazione dei figli nati da genitori non coniugati da quelli nati da genitori uniti in matrimonio. Nel caso in cui questo sfortunato evento dovesse verificarsi, non esiste alcun automatismo riguardo l’affidamento ai nonni , ma il giudice dovrà nominare un tutore (anche tra gli zii o parenti acquisiti), scelto in base a criteri che soddisfino in via assolutamente prioritaria gli interessi del minore: potrà essere per esempio la persona che concretamente si è occupata del minore alla scomparsa dei genitori.

Attenzione!

Non esiste un diritto di questi soggetti ad ottenere l’affido; l’elemento guida è sempre il benessere del bambino. E’ chiaro che tra nonni in buona salute e con una soddisfacente posizione economica (con i quali il minore ha un buon rapporto) e gli zii, la scelta di solito cade sui primi. E come si sceglie tra nonni paterni e nonni materni? Anche in questo caso, secondo il fondamentale principio dell’interesse del minore: si darà la priorità a chi concretamente si è occupato più frequentemente del bambino, il giudice cercherà anche di trovare accordo tra i nonni e valuterà le condizioni familiari (e non ultime quelle economiche).

Rinnovo l’invito a chiunque voglia sentirsi più tranquillo, di designare la persona che dovrebbe prendersi cura dei figli in caso di loro e redigere una scrittura testamentaria, possibilmente congiunta con il proprio compagno o coniuge: basta un testo semplice e chiaro, che indichi il nome di chi è scelto dai genitori e, in modo conciso e il motivo della scelta.

autore

Maria Garofalo

Avvocata del Foro di Milano e madre di un giovane uomo, mi occupo da tempo di diritto di famiglia e di minori. Ho seguito un corso di psicologia, che si è rilevato un ottimo strumento per sondare quel vissuto di maltrattamenti e violenze di solito taciuti dai soggetti più deboli. Faccio parte della rete dei servizi convenzionati con l’associazione Smallfamilies®.Già autrice del racconto “Un Natale particolare” per l’antologia smALLchristmas, per questo sito scrivo su questioni relative al diritto di famiglia.

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