STORIE

Giorgia • Santa Pazienza

scritto da Giorgia Corti

Educare alla pazienza è una delle cose in cui riesco peggio. Io per prima non ne ho poi tanta. Mia figlia qualche volta mi guarda con comprensione e mi dice: “mamma, non è grave..” Dalla sua prospettiva, fortunatamente non capisce perché “è necessario fare in fretta”.

La scorsa domenica ho deciso di prendere i suoi ritmi “lenti” e lasciarmi condurre da una Quattrenne; così per cominciare questo esperimento abbiamo accarezzato tutti i cani che incrociavamo per strada, accompagnando con sonore esclamazioni come “oh ma quanto è dolce!” nell’ordine della ventina di cani.. Abbiam mangiato scegliendo una piccola creperia solo in base al colore blu di prussia della vetrina ed effettivamente è stata un ottima scelta: tra crepe salate e l’immancabile banana e nutella è stato davvero piacevole, economico e senza fronzoli bio-veg-ecc..

Quasi persuasa della buona riuscita della giornata, siam incappate nel negozio di giocattoli di 2 piani ed infiniti corridoi.. Una cosa che farebbe impallidire chiunque.

Così imparai la pazienza.

Scherzo.

Di fatto abbiam cominciato ad errare senza meta, ne fine per circa due ore. All’inizio è stata dura abbandonare il rigore e la sana tutela dei risparmi: perché un genitore, anzi un parente, o meglio un qualunque adulto con bambino in un negozio del genere sa che dovrà correre più veloce della gazzella con il leone.

Fino a sentire la fatidica domanda che al primo step suona: posso prendere questo?

Correlato da occhioni da cerbiatto e voce amabile e persuasiva. no.

Secondo step diplomazia: daiii, mi piace tanto, davvero. Sai che vorrei… No.

Terzo step l’impazienza: lo voglio. NO.

Ruggito del leone.

Serviranno le squadre speciali per estrarti viva dalla situazione ormai del tutto compromessa. Questa è la scena tipica che si può scatenare in meno di 3 minuti per un mucchietto di biglie.. o un nuovo spazzolino, e non crederete mai che possa rivelarsi tanto dispendioso spazzolare dei piccoli denti da latte, che cmq cadranno! Ma tornando alla mia piccola leonessa, decisi che sarei stata paziente. Così invece che arrivare al terzo step senza ritorno, le chiesi “perché lo vuoi?” e così continuai per ogni cosa che apparentemente necessitava più di ogni bisogno primario.

Ho scoperto che mia figlia è terribilmente attratta dai supereroi di ogni natura e foggia, tra i quali Capitan America perché il suo compagnetto Ayun indossava quel costume all’ultima festa in maschera. Ma non son entrata nel dettaglio di questa liason, perché distratta dal rombo di una macchinina telecomandata e colorata da regalare allo zio per fargli passare il male ai piedi. Che vorrebbe un gatto interattivo perché le dico sempre che il vero non possiamo prenderlo. E che la plastilina per fare i biscotti le è veramente indispensabile per cucinarli ai suoi compagnetti di classe.

Conclusione: siam tornati a casa con la plastilina e la ferma decisione di ridimensionare la mia premura quotidiana.

La canzone della buona notte ovviamente è stata “La bella Tartaruga” di Lauzi.

autore

Giorgia Corti

Fotografa, classe 1987, mamma single di Bianca ho in progetto un giro per il mondo per realizzare un libro sulle madri sole. Gli scatti saranno realizzati da me e dalla mia bambina perché desidero vedere la realtà anche attraverso i suoi occhi. Per realizzarlo raccolgo fondi con il crowdfunding: puoi vederlo al link del mio sito. Per Smallfamilies® collaboro alla sezione “Diario d’autori”.

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