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Il Genogramma, la mappa che racconta chi siamo davvero

Il Genogramma ci aiuta a disegnare la nostra mappa famigliare. Ogni famiglia rappresenta un mondo a sé, abbiamo detto nella prima parte di questo articolo, pubblicata il 14 luglio scorso. E non è una frase scontata, bensì molto più vera di quel che si creda. È un vero e proprio assunto, che riguarda ogni sistema famiglia, vale a dire quell’insieme di parenti stretti e avi del nostro specifico gruppo familiare, che non si limita a includere la nostra attuale famiglia o quella di provenienza. È un sistema, dunque molto più della somma delle sue parti.

La nostra storia personale è un tassello di una storia più grande, fatta di presenze e assenze, miti, leggende, valori propri di quel determinato sistema famiglia che, più o meno consapevolmente, influenza il nostro modo di vivere e vedere il mondo.

Episodi o narrazioni che si tramandano fra generazioni, ma anche eventi che scrivono ogni volta capitoli nuovi di un ampio diagramma: se tra i nostri avi annoveriamo la zia vedova, che seppe rimboccarsi le maniche per allevare con dignità e coraggio i suoi figli, forse oggi scriviamo la pagina del padre separato che sa crescere i suoi pargoli facendo loro anche un po’ da madre. O del vedovo, che nonostante tutto guarda avanti, raccontando ai suoi ragazzi della meravigliosa madre che avevano, ma insegnando loro che la vita non solo continua ma può riservare gioie e tesori comunque, nonostante il dolore. O, ancora, del genitore giramondo che abbiamo avuto e della nostra voglia di solida famiglia.

Se scartabellando tra le vecchie foto ci accorgessimo a un tratto che tutte le figure femminili della nostra famiglia, generazione dopo generazione, hanno avuto solo figlie uniche e a un certo punto si sono tutte separate? Cosa potrebbe raccontare questo di noi, che magari in quel momento siamo sedute alla scrivania della nostra avvocatessa divorzista? O cosa ci direbbe l’accorgersi che la nostra bisnonna era una ragazza madre come noi oggi siamo madri single, ma finalmente libere di vivere una vita un tempo impensabile?

Storie che forse un giorno guarderanno i nostri pronipoti e diventeranno silenziosamente o apertamente parte del loro Genogramma. Nuovi capitoli di una storia ben più grande.

Il Genogramma, la mappa che racconta chi siamo (davvero)

Il Genogramma è lo strumento che viene usato per tracciare e comprendere tutte queste storie e collegamenti. Si tratta di una grande mappa che arriva fino ai nostri predecessori più lontani e mette su carta i legami visibili e invisibili della famiglia, per aiutarci a capire quali siano le dinamiche che vibrano dentro di noi, quali i miti di cui ci siamo nutriti fin da giovanissimi, quale il nostro modello comunicativo e relazionale.

Insomma, poter tracciare nero su bianco (a volte anche con fotografie) la storia del nostro sistema famiglia, andando indietro nel tempo di almeno tre generazioni, non solo può lasciarci stupiti ma anche darci strumenti per vivere con maggior consapevolezza (e spesso alleggerimento) il nostro presente e ciò che siamo.

Ma in cosa consiste, in pratica, un Genogramma? E possiamo farlo da soli?

Per rispondere alla prima domanda proviamo a immaginare un albero genealogico piuttosto schematico (simile a quelli che ci toccava studiare a scuola per ricordarci interminabili dinastie di regnanti). Il Genogramma, introdotto nel 1979 come strumento di lavoro da Murray Bowen, pioniere della terapia sistemica familiare, è un diagramma che schematizza le relazioni familiari nell’arco di tre generazioni almeno, evidenziando non solo – come invece fa l’albero genealogico – i legami parentali, ma anche i rapporti, le scelte, le dinamiche, le storie dei singoli membri. Una mappa disegnata del sistema famiglia, che ne traccia rapporti e storie schematicamente ma approfonditamente.

Possiamo dunque tracciarlo da soli? La riposta a questa seconda domanda è “certo che sì e certo che no”. Uscendo dall’ambiguità, questo significa che, nonostante alcuni terapeuti lo scrivano di mano loro “intervistando” il cliente, è assai più utile e interessante che a disegnare il proprio diagramma famigliare sia la persona che desidera approfondire gli aspetti relazionali della propria vita. Perché sul foglio bianco darà pesi diversi, spazi diversi, persino colori diversi a ciò che scrive. E questo aggiunge altre informazioni alla sua mappa familiare.

Davanti alla richiesta di schematizzare i legami e le relazioni familiari della nostra famiglia fino a tre generazioni precedenti, il protagonista, anche senza volerlo, non si limita a tracciare segni a matita su un foglio: decide come orientare il foglio, quale spazio occupare e quali pesi dare alle figure del suo sistema famigliare; calca alcuni segni, altri li lascia più leggeri… E mentre fa ciò, prova assai probabilmente emozioni, anche contrastanti, lascia affiorare ricordi di narrazioni, assai spesso prende coscienza di aspetti mai visti fino a quel momento, ma sempre stati lì.

Ed è qui che entra in gioco l’esperto di sistema familiare, chiamato a facilitare le prese di coscienza delle emozioni e dei significati. Dunque, affinché un Genogramma sia efficace, sarà fondamentale il sollecito del professionista sistemico, che porrà domande, darà spunti e, cosa fondamentale, aiuterà il “protagonista” a leggere ciò che emerge, dargli un senso, arrivare a trasformare questo albero genealogico del sistema famigliare, fatto di segni e emozioni, in una magnifica risorsa per accettare o rivedere vita e scelte, dinamiche e relazioni, valori e imperativi, in un’ottica nuova e di più ampio respiro.

Per saperne di più, alcuni suggerimenti di lettura:


Le Nuvole di Saida Corsini e Cristina Zanzi, sono parte del circuito servizi convenzionati Smallfamilies®, sezione Corpo spirito mente. Inoltre Le Nuvole sono partner di Smallfamilies® per iniziative sul territorio. Operano a Genova, Alessandria, Milano.
In questo sito affrontano periodicamente tematiche introno al “sistema famiglia”.

 


Immagine di apertura tratta dal sito State of mind

autore

Le Nuvole di Saida Corsini & Cristina Zanzi

Le Nuvole è un progetto fondato da Saida Corsini e Cristina Zanzi, counselor: la prima a formazione gestaltica, l'altra a formazione sistemica. Il progetto si occupa di counseling a mediazione teatrale e propone laboratori esperienziali di gruppo, incontri periodici – anch’essi di gruppo – su temi specifici, incontri individuali, seminari ed eventi gratuiti. Fa parte del circuito servizi convenzionati Smallfamilies®.
È attivo a Genova, Milano e nella provincia di Alessandria.

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