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Il Politecnico per Smallfamilies: un laboratorio

scritto da Smallfamilies

È nato un laboratorio di progettazione alla Scuola di Design del Politecnico di Milano dedicato all’abitare delle famiglie scomposte ricomposte e monogenitoriali: Case per famiglie a geometria variabile. Il committente è l’associazione Smallfamilies®.

02_scuola_design-dip_design_bnChi è e cosa fa un designer di interni?. Questa è stata la prima domanda di un breve questionario con cui abbiamo inaugurato lo scorso anno accademico il “Laboratorio di Fondamenti di progetto”, presso la Scuola di Design, Dipartimento di Design, Politecnico di Milano. La finalità era chiaramente quella di capire quale fosse il bagaglio di conoscenze degli studenti in merito al lavoro svolto dal progettista d’interni e insieme venire a conoscenza delle loro aspettative nei riguardi del nostro insegnamento. Tra le risposte la più ricorrente è stata: “Il designer di interni è colui che progetta gli spazi per le persone e per le loro necessità”. Dobbiamo dire che mai come quest’anno la risposta è stata azzeccata!

Chi siamo?

Siamo un gruppo di docenti e collaboratori che, ormai da diversi anni, seguono il Laboratorio di Fondamenti del progetto, ovvero il Laboratorio del primo anno di Laurea Breve in Design che gli studenti affrontano: il loro primo progetto, il primo approccio alla definizione di uno spazio interno, un momento di confronto/scontro tra la realtà fisica dello spazio contro le idee e le intuizioni dei primi, grandiosi progetti di uno studente alle prime armi.

Ogni anno selezioniamo un edificio preesistente di piccole-medie dimensioni (ex capannoni industriali, edifici residenziali in disuso, vecchie case di cortile…) all’interno del quale gli studenti dovranno intervenire, lavorando in gruppi di tre persone. Generalmente la nostra richiesta è quella di un progetto di abitazioni che possa ospitare un numero di persone prestabilito (solitamente 10/12 persone) e lasciamo ai singoli gruppi la scelta sulla tipologia di residenza da sviluppare: sono stati progettati ostelli per i giovani e classici bed&breakfast, case comunità per anziani, oppure case famiglia per mamme con bambini, o anche una piccola caserma di polizia con alloggi e uffici per il pubblico. Insomma, la fantasia non manca e ogni anno siamo stupite, e anche un po’ orgogliose, dei progetti interessanti e sempre diversi che i nostri studenti portano a termine, con tanta fatica, impegno e molta soddisfazione.

Lo scorso anno accademico, il corso è terminato nel luglio 2016, noi docenti abbiamo invece indicato fin da subito non solo l’edificio in cui gli studenti avrebbero dovuto lavorare, ma anche le tipologie di famiglie per le quali progettare le abitazioni, facendo sperimentare ai nostri studenti quel rapporto cliente-progettista che più si avvicina alle dinamiche reali di uno studio di progettazione. Per questo motivo i “cinque profili” proposti da Gisella Bassanini e Laura Lombardi dell’associazione Smallfamilies® sono stati una palestra perfetta per confrontarsi con limiti e vincoli dello spazio, e anche con il divertimento di ritagliare su misura delle case per queste “Famiglie a geometria variabile”.

Eufemia, Zirma, Marco Polo, Dorotea e Zenobia: i nostri committenti
Microsoft Word - geometrie variabili_corso_poli.doc(image credit: gruppo 1 – D. Cisotto, V. Ortuso, G. Pulvirenti)

Il primo giorno di Laboratorio Gisella Bassanini e Laura Lombardi ci hanno descritto in aula queste cinque tipologie di famiglie monogenitoriali, risultato di una loro indagine online del 2013 dal titolo “Di che taglia è la tua small families?” nella quale, mettendo insieme i dati ottenuti e da loro elaborati, sono emersi cinque profili, quattro femminili e uno maschile, molto diversi tra loro ma che alla base hanno in comune necessità simili, come ad esempio quella di avere una rete di aiuti per gestire le attività familiari oppure la possibilità di creare dei legami di amicizia.

Il primo passo per gli studenti è stato quindi quello di analizzare questi profili per individuare i bisogni e le richieste fondamentali. La ricerca di parole chiave per definire questi bisogni ha portato ad individuare delle prime indicazioni sull’uso dello spazio: condivisione, flessibilità, modularità e risparmio indicando inoltre altri elementi di progetto quali i tempi di utilizzo dell’abitazione, l’attenzione alla possibilità di condividere alcuni spazi più pubblici mantenendo sempre uno spazio privato e intimo per il nucleo familiare, la presenza di spazi dove poter sistemare degli ospiti, la volontà di lavorare su moduli e soluzioni ripetibili per poter venire incontro anche alle ridotte possibilità economiche.

Microsoft Word - geometrie variabili_corso_poli.doc



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(image credit: gruppo 14 – M. Arosio, E. Ivanova, S. Viganò & gruppo 17 – M. Febbrari, E. Grigis, C. Zeni)
L’edificio e i progetti degli studenti

Progettare per qualcuno che ha esigenze e caratteristiche ben precise è una sfida complessa, ma allo stesso tempo molto stimolante. È necessario immedesimarsi nei futuri abitanti, pensare alle loro richieste, ai ritmi quotidiani e a come vivranno quelle stanze, partendo anche dalla propria esperienza personale e lasciando correre l’immaginazione verso la ricerca di soluzioni innovative, flessibili e piacevoli.

Lo spazio di progetto proposto agli studenti si trova all’interno del secondo e del terzo piano di una palazzina anni Cinquanta, facente parte del complesso della settecentesca Villa Clerici in zona nord-est di Milano. La superficie totale da progettare è stata di circa 1800mq, con due ampie terrazze di pertinenza e con una altezza interna media di 3.50m, che ha permesso così di creare soppalchi o di lavorare in duplex. Data la superficie molto ampia, si è deciso di raddoppiare il numero di famiglie e portarle così a dieci, anche per creare un maggior senso di comunità.

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(Image credit: gruppo 18 – S. Bottesin, F. Carlone, G. Merolla)

A partire dalle parole chiave individuate nella prima fase di analisi, ciascun gruppo ha iniziato a definire le necessità dei singoli profili e a distribuire spazialmente le diverse funzioni. Il riferimento più ricorrente è stato quello del cohousing, un modo di abitare che favorisce e incentiva la condivisione di spazi e funzioni, per rispondere sia ad esigenze economiche che sociali.

I lavori presentati dai gruppi hanno delineato due macro-tendenze: la prima è quella di suddividere nettamente la zona pubblica dalla zona privata, la seconda presenta invece delle tipologie spaziali più ibride, con gradi di pubblico/privato molto flessibili.

I progetti ascrivibili alla prima tendenza propongono un appartamento per ogni famiglia, con metrature generalmente molto ampie per soddisfare le richieste di ciascun profilo nell’ambito privato; per quanto riguarda il progetto degli spazi per le attività collettive, sono state proposte zone co-working per i genitori che lavorano da casa, spazi benessere (palestra e spa) e sale cinema, per favorire la socializzazione e le occasioni di svago. Grande attenzione è stata data ai bambini e ai ragazzi e alle loro esigenze, con l’ideazione di spazi giochi, zone studio e aree relax per le diverse fasce d’età, prevedendo anche in alcuni casi la presenza di una o più babysitter come supporto alla gestione dei diversi orari scuola-lavoro.

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La seconda tendenza raggruppa i lavori che incentivano la formazione di piccoli nuclei di cohousing, mettendo insieme coppie di famiglie con lo stesso profilo, ad esempio i padri rappresentati dal profilo di “Marco Polo”, oppure con due profili con esigenze conciliabili, come “Eufemia” e “Zirma”. Oltre a spazi comuni condivisi, simili a quelli progettati dai gruppi del primo filone progettuale, gli appartamenti di ampie metrature si distribuiscono secondo uno spazio giorno collettivo (living, cucina, bagno di servizio) e due zone notte separate per ciascun nucleo famigliare. In un caso è stata progettata anche una piccola stanza ospiti, dotata di bagno e zona soggiorno, autonoma e a disposizione di tutte le famiglie, per poterne usufruire nei periodi in cui si necessità la presenza di una persona di supporto (nonni, amici, babysitter o altro). In un altro caso limite, un gruppo ha deciso di realizzare un intero piano con le zone living, cucina, studio e relax collettive, e di trasformare il secondo piano in dieci volumi distinti che ospitano le camere da letto e i bagni privati di ogni famiglia.

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(Image credit: gruppo 13 – L. Batignoni, I. Pigozzi, E. Tonoli)

A conclusione del Laboratorio abbiamo invitato Gisella e Laura in rappresentanza dell’associazione Smallfamilies®, nostra committente di questo progetto, ed è stata allestita una piccola mostra nell’atrio dell’edificio B2 del Campus Bovisa nella quale sono stati esposti i 19 progetti realizzati, raccontati attraverso un poster A0, un modello in scala 1:100 e due book di approfondimento con tutti i dettagli tecnici e di scelta delle finiture.

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Questo post, scritto da Irene Pasina con la collaborazione di Paola Proverbio, descrive i risultati ottenuti dagli studenti che, coordinati dai docenti Silvia Piardi, Irene Pasina e Paola Proverbio, con Silvia Mandrini e Silvia Tieghi hanno risposto all’invito dell’associazione Smallfamilies® di progettare “case per famiglie a geometria variabile”. L’associazione Smallfamilies® ringrazia docenti e studenti per questo loro importante e generoso contributo al tema.

Gli studenti che hanno partecipato al Laboratorio sono:

Marta Arosio, Laura Batignani, Chiara Beretta, Alessia Bianco, Sara Bottesin, Elena Caldaci, Sara Calvanese, Francesca Carlone, Veronica Ceccarelli, Giulia Cestaro, Angelica Chiarcos, Laura Chiorlin, Daniela Cisotto, Marco Da Re, Elisa De Andreis, Mattia De Danieli, Daniela Dell’Aversana, Jingwen Deng, Ludovica Donvito, Andrea Escudè, Gaia Martina Falzoni, Margherita Febbrari, Debora Ferrara, Annalisa Foresti, Martina Gorio, Erika Grigis, Ekaterina Ivanova, Nadia La Rosa, Laura Leidi, Mauro Magarelli, Lorenzo Martignoni, Irene Maurizi, Gennaro Merolla, Rachele Moretto, Eleonora Ortolani, Veronica Ortuso, Valentina Pagano, Ivan Palmieri, Sergio Petrolo, Ilaria Pigozzi, Chiara Poggianti, Giordana Pulvirenti, Alessandro Raineri, Alessandro Rossi, Sarah Russo, Niccolò Sanavio, Marianna Scudieri, Alessia Spessotto, Elisa Testa, Luigi Todaro, Elisabetta Tonoli, Giorgia Vago, Chiara Valassina, Tiziana Verrengia, Serena Viganò, Lucia Zago, Alessia Zambelli, Chiara Zeni

 

autore

Smallfamilies

"La redazione" del gruppo Smallfamilies aps

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