Policy

L’associazione Smallfamilies e il Fattore Famiglia Lombardo

scritto da Gisella Bassanini

L’associazione Smallfamilies è da anni impegnata a dialogare con le diverse istituzioni pubbliche con l’obiettivo di sollecitare l’individuazione di soluzioni e interventi, di policy, a sostegno delle famiglie monogenitoriali, soprattutto quelle che vivono in condizioni di fragilità.

A tale riguardo, vogliamo condividere con voi quello che riteniamo essere un altro nostro, e significativo, successo: riguarda la Legge regionale lombarda approvata dal Consiglio regionale nella seduta del 14 marzo 2017 “Norme integrative per la valutazione della posizione economica equivalente delle famiglie – Istituzione del Fattore famiglia lombardo”.

Nella fase di istruttoria della proposta di legge, infatti, l’associazione Smallfamilies è stata invitata ad esprimere il proprio parere mediante una specifica audizione che si è tenuta il giorno 8 febbraio scorso presso la Prima Commissione (Programmazione e Bilancio) della Regione Lombardia.

In qualità di presidente ho così avuto modo di portare all’attenzione dell’istituzione lombarda le necessità, difficoltà e richieste dei nuclei monogenitoriali che ci sentiamo legittimamente di rappresentare, a partire dalla proposta di legge in discussione.

Nella legge approvata che introduce questo nuovo indicatore, e che inizialmente – lo ricordiamo – sarà valido solo su alcuni ambiti: scuola, casa, lavoro e trasporto pubblico locale, si fa specifico riferimento allo “stato di famiglia monogentoriale” (art.3). Un passaggio importante, questo, che dimostra come anche la nostra voce abbia avuto ascolto.

Ma che cosa è il Fattore famiglia lombardo?

Il “Fattore famiglia lombardo” è un nuovo indicatore reddituale che d’ora in poi integrerà l’ISEE (acronimo per “indicatore della situazione economica equivalente”, mirato a misurare la condizione economica delle famiglie) “per la definizione delle condizioni economiche e sociali che consentono alla famiglia di accedere alle prestazioni erogate da Regione Lombardia, nonché alle prestazioni erogate dai comuni per interventi e finanziamenti di Regione Lombardia”.

L’idea di fondo è di non valutare solamente la sfera economica nell’erogazione dei servizi e nella costruzione delle graduatorie, ma di riconoscere i reali carichi di cura e assistenza delle famiglie. Questo nuovo indicatore infatti prende in considerazione anche la presenza, all’interno di un nucleo famigliare (comprese le famiglie monogenitoriali) di un numero elevato di figli, anziani disabili, persone non autosufficienti, ma anche donne in stato di gravidanza accertato.

Le cifre

Per due anni e mezzo, la Regione stanzierà 7 milioni e mezzo di euro, di cui 1,5 milioni nel 2017 e gli altri 6 nei due anni successivi. «Le famiglie, se in regola con il pagamento delle imposte regionali, verranno sostenute nel campo della sanità, dell’accesso all’abitazione principale e nei servizi scolastici e di formazione». In una prima fase, il “Fattore famiglia” verrà applicato alle misure del Buono scuola e buono libri della Dote scuola, ai progetti di inserimento lavorativo, ai contratti di locazione a canone concordato (ad eccezione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica) e al trasporto pubblico locale.

Gli impatti di questo nuovo indicatore sull’efficacia dei servizi erogati saranno valutati da un apposito Osservatorio, composto da nove membri (di cui tre saranno consiglieri regionali e uno del fronte della minoranza).
Principi per la determinazione dei criteri e delle modalità attuative del fattore famiglia lombardo (art.3)

  1. Nella determinazione dei criteri e delle modalità attuative del Fattore famiglia lombardo, la Giunta regionale, tenuto conto della rilevanza del numero dei componenti del nucleo familiare, compresi i minori in affido, si attiene ai seguenti principi:

a) previsione di ulteriori franchigie, integrative di quelle nazionali, in base al numero di componenti del nucleo familiare anche in relazione al computo del patrimonio mobiliare e immobiliare;

b) definizione di ulteriori specifiche agevolazioni, a parità di altri fattori, in presenza nel nucleo familiare di persone con disabilità e di non autosufficienti, così come individuate ai sensi dell’Allegato 3 al d.p.c.m. 159/2013;

c) definizione di una scala di equivalenza che tenga conto della situazione reddituale e patrimoniale, posseduta anche all’estero, rapportata alla composizione del nucleo familiare, all’età dei figli e allo stato di famiglia monogenitoriale, nonché, nel caso di genitori separati, al contributo per il mantenimento dei figli stabilito a seguito di provvedimento dell’Autorità giudiziaria;

d) introduzione di elementi di priorità per le famiglie che hanno in essere un mutuo per l’acquisto dell’abitazione principale, per l’anzianità di residenza in regione Lombardia, a parità di altri fattori, per la presenza di persone anziane, non autosufficienti e di disabili, per le madri in accertato stato di gravidanza, in coerenza con gli ambiti e i servizi ai quali il fattore famiglia lombardo viene applicato.

  1. La Regione garantisce ai cittadini la gratuità del servizio di elaborazione dell’indicatore fattore famiglia lombardo.
  1. Possono accedere ai benefici previsti dalla legge i componenti dei nuclei familiari che abbiano adempiuto al pagamento delle imposte regionali e, nel caso di genitori separati, al pagamento del contributo per il mantenimento dei figli disposto dal provvedimento dell’Autorità giudiziaria.

Sono esclusi dai benefici previsti dalla legge i nuclei familiari:

a) che occupino o abbiano occupato abusivamente negli ultimi cinque anni appartamenti/terreni pubblici o privati;

b) che non abbiano ottemperato all’obbligo scolastico dei minori.

Consulta il testo della nuova Legge Regionale.

Scarica il testo della Legge Regionale 27 marzo 2017, n. 10

 

Foto di Stefano Ferrario da Pixabay

autore

Gisella Bassanini

Docente e ricercatrice, ho una figlia, Matilde Sofia. Coordino le attività di  Smallfamilies aps di cui sono fondatrice e presidente.  Seguo in particolare  l’area  welfare e policy, le questioni legate all’abitare e per il nostro Osservatorio mi occupo dello sviluppo  di  progetti di ricerca sulle famiglie monogenitoriali e più in generale sulle “famiglie a geometria variabile”.

Abito a Milano (città che amo) e, dopo la laurea in architettura al Politecnico di Milano,  ho trascorso molti anni  impegnata  in università (dottorato di ricerca, docenza, scrittura di libri) e nella libera professione (sviluppo di processi partecipativi,  piani dei tempi e degli orari della città, approccio di genere nella progettazione architettonica e nella pianificazione urbana). Ora insegno materie artistiche nella scuola pubblica e continuo nella mia attività di studio e ricerca in modo indipendente. La nascita di mia figlia nel 2001 ha trasformato profondamente (e in meglio) la mia vita, nonostante la fatica di crescerla da sola. Da allora, il desiderio di fare qualcosa per-e-con chi si trova a vivere una condizione analoga è diventato ogni giorno più forte. Da questa voglia di fare e di condividere, e dall’incontro con Michele Giulini ed Erika Freschi, è nata Smallfamilies aps, sintesi ideale della mia storia personale e del mio percorso professionale.

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