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Le madri single rischiano la salute, parola di ricercatori (britannici)

scritto da Roberta Ribero

 

Diversi studi avevano già messo in luce la corrispondenza esistente tra salute e genitorialità (es. “Health aspects of single-parent families”, Council of Europe 1997, “Social Support, Health, and Illness”, Ranjan Roy 2011). Nuova è invece la prospettiva utilizzata dallo studio “Mothering alone: cross-national comparisons of later-life disability and health among women who were single mothers” pubblicato nel maggio 2015 dal British Medical Journal che fornisce una lettura del rapporto tra salute e genitorialità a partire dallo stato delle politiche sociali messe in atto dai singoli Paesi.

La ricerca analizza la relazione tra la salute delle madri single e le politiche di welfare comparando USA, Gran Bretagna ed altri 13 Paesi europei tra cui l’Italia. Lo studio prende in considerazione un campione di madri di varia estrazione sociale – singole e non, nelle stesse condizioni di partenza – valutando il tasso d’insorgenza di malattie e problemi fisici dai 50 anni in avanti. Il campione è rappresentato da circa 25.000 donne over 50 e i dati sono stati raccolti attraverso differenti indagini (US Health and Retirement Study, the English Longitudinal Study of Ageing, and Survey of Health, Ageing and Retirement in Europe).

Dall’analisi e dalla comparazione tra i diversi Paesi considerati emerge come le donne che abbiano vissuto un’esperienza da madri single tra i 16 e i 49 anni si trovino in un peggior stato di salute superata la soglia dei 50 anni. Non solo, il rischio di ammalarsi in età avanzata risulta più elevato – sembra incredibile -nei Paesi in cui il Welfare offre maggior sostegno alle madri single. In Svezia o Danimarca, ad esempio, le donne che tirano su un figlio da sole hanno, rispetto alle consorelle dell’Europa mediterranea, una percentuale più elevata di complicazioni cardiovascolari, stress e grave depressione.

L’ipotesi avanzata dai ricercatori è che nei Paesi Mediterranei le forti reti sociali e familiari compensano alcuni degli effetti negativi della maternità vissuta da single. Secondo lo studio in alcuni Paesi nordici, come nella Gran Bretagna, le politiche familiari volte a incoraggiare le donne a combinare la maternità con il lavoro ha effetti positivi sull’occupazione ma può avere conseguenze impreviste sulla salute delle donne. Le madri nordeuropee, quindi, nonostante abbiano più possibilità di trovare un impiego part-time subiscono maggiormente lo stress di dover conciliare la vita privata col lavoro.

In sintesi, secondo l’analisi hanno un migliore impatto sulla salute delle donne i legami sociali e familiari che le politiche di welfare. Provocatoriamente sarebbe come a dire che là dove nonne e zie sono pronte a prendersi cura di figlie e nipoti le madri single rischiano meno di incorrere in una cattiva condizione di salute dopo i 50 anni.

I risultati di questa ricerca non lasciano certo indifferenti. Intanto viene subito da chiederci cosa ci sia nella mente di chi ha pensato, condotto ed elaborato questo studio perché sappiamo bene come le ricerche, per quanto oggettive vogliano essere, non sono mai del tutto impermeabili all’impianto culturale e ideologico di chi le realizza. Ma questo non lo sapremo mai… Alcune riflessioni/domande invece le possiamo fare sollecitati dalle conclusioni dello studio in questione.

Il malessere è legato allo stress della conciliazione vita-lavoro o dal senso di isolamento che attraversa la vita di molti genitori single, madri in primis, in una società che ti fa sentire anomala rispetto agli altri? E ancora, cosa significa per le madri single avere un buon livello di conciliazione famiglia-lavoro? Quali ingredienti sono indispensabili per raggiungerlo? Quale intreccio di politiche? Come aiutare quelle madri single che sempre più numerose anche nell’Europa mediterranea, non possono contare su una rete familiare a amicale? Quali politiche di welfare servono?

Vorremmo non ci fossero correlazioni tra l’essere madri single e il rischio di avere una peggior condizione di salute in vecchiaia. Ecco perché ripetiamo ancora una volta che bisogna aumentare i diritti e le tutele dei genitori single… anche nei Paesi dove sono ancora presenti le reti sociali e familiari.

Immagine tratta dal sito di Donnamoderna

autore

Roberta Ribero

Project manager in ambito sociale. Attraverso Sociopratiche, un laboratorio di pratiche sociali e culturali di cui sono co-fondatrice, ho avuto modo di conoscere l’associazione Smallfamilies®. Non sono una famiglia monogenitoriale ma condivido la valenza pubblica e collettiva del progetto Smallfamilies®. Collaboro alla stesura di post e articoli. Sostenitrice progetto Smallfamilies®

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