STORIE

Lorenzo • La festa della mamma

scritto da Lorenzo De Vizzi

È passato quasi un mese, così si può dire. A futura memoria. Uno dei giorni più nefasti dell’anno, ragazzi, è la festa della mamma. A me non son mai piaciute quelle ricorrenze a base annuale dedicate a una classe particolare (eccetto il 1° maggio), perché mi paiono una burla, una presa in giro ipocrita di ruoli inventati dalla nostra specie. In particolare la festa della donna, che a commemorarla nella nuova patria del femminicidio già patria della misoginia pare un ossimoro amaro. La festa della mamma a me non piace soprattutto per colpa della mia di madre, puntuale ogni volta nel ricordarmi che non le ho fatto il regalo.

Ma come, è l’unico giorno all’anno in cui si onora uno dei ruoli cardine della società e tu nemmeno fai qualcosa per la donna della tua vita? No, perché da un lato sono uomo egoista dall’altro non mi sembra giusto soddisfare una voglia bambinesca di una donna fatta e finita. Ho sempre trovato inaccettabili i bronci per la mancanza del pacchettino, e ancor di più la tendenza da parte sua ad abbassarsi al mio livello: “tu però i regali li vuoi sempre!”. Ma io ho vent’anni e sono un bambino viziato, tu una cinquantenne con la famiglia sulle spalle.

I sensi di colpa però si fanno sentire, scavano, e portano alla luce la presa di coscienza che fare del bene è forse l’unico motivo per cui esistiamo. E farlo alle persone che amiamo ancor di più, il sorriso dipinto sul volto degli altri a schiacciare i propri demoni. Inforco così la bici e vado in centro, prendiamo collane e braccialetti e poco importa se la festa era ieri, di domenica i negozi sono chiusi e a me la redenzione è arrivata di sabato sera. Torno a casa ed ecco lacrime e abbracci, non le sembra vero e pare di aver davanti una bimba di sette anni la mattina di Natale.

Io posso considerarmi superiore a tutto questo, più “adulto”? No, non credo. Forse più meschino, per il nichilismo che mi fa andare avanti le giornate, per la disillusione che mi porta a ritenere la fiducia negli altri una perdita di tempo. Ma dopo aver visto mia mamma stringere quella collana come una promessa mantenuta, una promessa d’amore corrisposta in un piccolo oggetto, posso considerarmi un po’ più completo.

autore

Lorenzo De Vizzi

Classe 1994, studente universitario con il vizio della penna. La mia smallfamily: io, mia madre single, mia nonna (materna). Già autore di un racconto dell’antologia smALLchristmas, primo titolo della collana smALLbooks (Cinquesensi Editore), su questo sito scrivo anche per la sezione “Diario d’Autori”.

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