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Smallfamilies in due tesi di laurea

scritto da Smallfamilies

Smallfamilies in due tesi di laurea, diventa argomento di interesse universitario. Circa un anno fa, due laureandi ci contattarono per avere maggiori informazioni sui temi della famiglia monogenitoriale: stavano scrivendo la loro tesi. Irene Bavuso e Edoardo Chiozzi, in due città diverse, per due corsi universitari differenti, si stavano occupando di monogenitorialità. Oggi siamo felici di pubblicare uno stralcio delle loro tesi per realizzare le quali hanno utilizzato non solo le informazioni che demmo loro, ma anche il sito come una delle fonti di informazione principale. Siamo molto content* per il traguardo che hanno raggiunto e auguriamo loro un futuro pieno di soddisfazioni. Siamo anche fier* di poter dire che Smallfamilies® è entrata in Università.

tesi laureaTesi di laurea di Irene Bavuso

Titolo: Small Families: analisi della famiglia monogenitoriale

Corso di laurea in Scienza dell’infanzia – Università degli studi di Firenze

1.4 Non solo madri

I dati statistici mettono in evidenza come la monogenitorialità sia perlopiù una tipologia familiare femminile ma oggi un padre single non è una rarità. Sono in aumento i padri – divorziati, vedovi o che sono stati lasciati – che si trovano a crescere i figli da soli, infatti, non è insolito vedere un padre che accompagna la bambina al corso di danza, che corre a casa dopo il lavoro per cucinare ai figli, per firmare il diario e controllare i compiti. Per i padri single le difficoltà sono maggiori in quanto si trovano a gestire incarichi di cui prima si occupavano le madri: in primis devono riorganizzare il loro tempo, conciliare la vita lavorativa con quella familiare. In una famiglia padre-figlio si crea tra loro un legame che potremmo definire a doppio nodo: il bambino sente che il genitore fa tutto per lui, gli sta vicino nei momenti di gioia ma anche quando è ammalato e soffre, è colui che lo rimprovera ma che al tempo stesso lo consola. Indubbiamente allevare un figlio da soli è una sfida ardua non solo per i problemi economici e finanziari di cui abbiamo ampiamente parlato sopra ma anche perché non si può dividere né condividere le propri preoccupazioni, responsabilità, pensieri, gioie con nessuno. Bisogna barcamenarsi tra il lavoro, la spesa, la cura dei figli, il loro svago senza tralasciare la propria vita personale. Questi padri non “vivono” più: non escono, non fanno nulla per se stessi perché già si sentono in colpa per il figlio e per la situazione che vive. Questo è sbagliato perché essere un genitore single non vuol dire non essere una persona, uomo o donna che sia. È proprio per questo che la rete familiare che si ha alle spalle è fondamentale, sia pure solo per un aiuto psicologico, come lo sono anche le associazioni. Una di queste è “Papà al centro!”, nata a Milano per portare aria di novità nelle conversazioni dei padri. L’idea di partenza era quella di stimolare i papà a parlare di sé, del proprio modo di concepire il ruolo di genitore e di fare emergere quelle che sono le difficoltà di essere padre in una società in crisi di modelli di riferimento. È così che nascono gli incontri periodici in cui papà e figli trovano uno spazio per stare insieme, e mentre i papà chiacchierano tra di loro, i bambini vengono intrattenuti con giochi e merenda da educatrici professionali. 1 Molti sono i papà che spesso dichiarano di non farcela: “mio figlio assorbe tutte le mie energie fisiche e mentali, mi sento solo, forse avrei bisogno di una babysitter, ma non posso permettermelo”. [https://www.smallfamilies.it/ consultato in data 03/01/2015 alle ore 20:09].

Queste sono alcune delle frasi ricorrenti che pronunciano i genitori single. La famiglia d’origine, soprattutto se vive nella stessa città, si rivela un importante aiuto per i padri soli; i nonni spesso “sostituiscono” l’altro genitore. D’altra parte un figlio non è un pacco postale che si può prendere e spostare a proprio piacimento. Parlarne con qualcuno che è nella stessa situazione, sfogarsi, scambiarsi consigli è fondamentale. Un libro che affronta l’argomento trattato è quello scritto da Marco Franzoso (Venezia, 1965), autore tra l’altro nel 2012 di un altro libro di spessore quale “Il bambino indaco” che affronta comunque il tema della paternità, dal titolo “Gli Invincibili”. I protagonisti sono padre e figlio che si guadagnano l’appellativo di invincibili, poiché affrontano ogni giorno le difficoltà inevitabili che si hanno quando l’inesperienza si accompagna alla mancanza di un genitore. Questo padre si trova ad affrontare la sfida di crescere un figlio, che di per sé è già difficile, da solo. Il libro è uno spaccato della famiglia monogenitoriale padre-figlio, infatti nella prima parte del libro si parla dell’iter che tutti i genitori fanno per allevare un figlio: pannolini da cambiare, pappe da preparare, notti insonni, lavoro tralasciato. Padre e figlio crescono insieme, nutrendosi dell’amore reciproco e creando un rapporto solido. Per il bambino il padre è il suo punto di riferimento, colui a cui rivolgersi nei momenti di gioia e di dolore. Tra le mille difficoltà il romanzo racconta come i momenti di sconforto si superino guardando negli occhi il proprio figlio. Franzoso, infatti, scrive: “I suoi occhi a poco a poco si socchiudono. Si ostina per qualche minuto a tenerli aperti come se addormentarsi fosse una sconfitta. Si addormenta guardandomi. Ecco cosa si sta perdendo, mi dico pensando a mia moglie. Lo sguardo di tuo figlio. Uno sguardo di ammirazione. Chi altri nella vita ti regalerà più uno sguardo così?”. Anche la filmografia ha dato un contributo, infatti ci sono film che mostrano la monogenitorialità al maschile, ad esempio “La ricerca della felicità” e “Solo un padre”. Il primo è ispirato alla vita di Chris Gardner, imprenditore milionario, che durante i primi anni ottanta visse giorni di intensa povertà, con un figlio a carico e senza una casa dove poterlo crescere. La situazione economica si fa sempre più difficile per Chris e la sua famiglia, composta dalla moglie Linda e dal figlio Christopher, tanto che questa lo lascia.

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tesi laureaTesi di laurea di Edoardo Chiozzi

Titolo: Famiglie atipiche in Italia: la realtà sociale e le politiche

Corso di laurea magistrale in Lavoro, cittadinanza sociale, interculturalità – Università Ca’ Foscari Venezia

Oggi la famiglia “tradizionale” fondata sul matrimonio tra uomo e donna con figli, non è più l’unica tipologia di famiglia espressione della società italiana. I mutamenti sociali riguardanti le nuove famiglie stanno assumendo, anche nel nostro paese, una consistenza e una dimensione sempre maggiore. Le risposte della politica a queste realtà sono ancora limitate e terreno di scontro o di strumentalizzazione da parte delle forze politiche, soprattutto se si parla di unioni tra persone dello stesso sesso. Il fenomeno è molto ampio ed eterogeneo, ma prendendo in considerazione in particolare i nuclei monogenitoriali femminili e le famiglie “arcobaleno”, attraverso un’analisi di testimonianze di persone che vivono nella loro quotidianità la realtà di famiglia atipica, si cerca di capire se, nonostante le differenze tra tipologia di nucleo, esista o possa esistere una “coscienza atipica” capace di comprendere tutte queste nuove famiglie a prescindere dalle diversità, in grado di sviluppare e attivare un percorso di nuove politiche e nuovi diritti per tutti questi nuclei.

autore

Smallfamilies

"La redazione" del gruppo Smallfamilies aps

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