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Testamento solidale, come Robin Williams

scritto da Gisella Bassanini

Un lascito solidale a favore di una fondazione creata ad hoc, che disporrà dell’uso dei diritti d’immagine di Robin Williams, l’attore scomparso lo scorso anno, per i prossimi 25 anni. La disposizione è contenuta nel testamento dell’attore ed è una novità assoluta, mai accaduta prima. Williams ha infatti lasciato in eredità i diritti sul proprio nome, firma, fotografie alla Windfall Foundation, la fondazione creata dai rappresentanti legali dello stesso attore.

Per 25 anni dalla sua morte, che risale all’11 agosto 2014, e perciò fino alla stessa data del 2039, nessuno potrà utilizzare l’immagine di Williams, in nessun caso. Qualsiasi altro introito derivante dal suo uso dovrà andare in beneficenza. Il mandato è molto preciso: destinare gli introiti dei diritti a organizzazioni umanitarie internazionali, come Medici senza frontiere e Make a Wish.

“Una gran bella notizia”, ha commentato Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento Solidale sulle pagine di repubblica.it. Un caso eccezionale che si va ad aggiungere al gesto che anche tanti italiani hanno deciso di compiere donando con i propri testamenti somme contenute, ma fondamentali. “I lasciti solidali infatti, anche i più piccoli, che silenziosamente arrivano da persone comuni, danno forza al lavoro delle nostre organizzazioni, impegnate nelle più importanti cause umanitarie, sociali e mediche in Italia”, aggiunge Bartoli.

Negli ultimi 10 anni è cresciuto del 10% il numero degli italiani che inseriscono il lascito solidale nelle loro ultime volontà. A donare sono soprattutto donne, in oltre il 60% dei casi. È quanto rivela un sondaggio sulle tendenze del lascito testamentario in Italia, effettuato su un campione di 700 notai dal Comitato Testamento Solidale, in collaborazione con il Consiglio Nazionale del Notariato. Il fenomeno riguarda in larga parte donazioni di medie e piccole entità: in oltre il 50% dei casi, ci dicono i notai italiani, il valore del lascito è sotto i 20mila euro. Il 25% ammonta a una cifra compresa tra i 20mila e i 50mila euro. Il 18,1% di quanto viene destinato ha un valore economico importante che va dai 50mila ai 100mila euro, e una piccola fetta pari al 8,5% dei lasciti effettuati va oltre i 100mila euro.

Per diffondere la cultura dei lasciti solidali e rispondere a quanti ancora non sanno a chi rivolgersi le organizzazioni promotrici hanno creato il sito testamentosolidale.org e l’omonima guida. Due strumenti che offrono una esaustiva panoramica sul tema del lascito, dalle tipologie di testamento (olografo, pubblico, segreto) alla quota “disponibile” di patrimonio che può essere destinata ad un lascito solidale (una qualsiasi somma di denaro, un bene mobile o immobile, la polizza vita, azioni o titoli d’investimento).

Testamentosolidale.org è un gruppo di organizzazioni onlus riconosciute che operano in Italia e nel mondo ciascuna con le proprie specificità per aiutare chi ne ha bisogno. Nasce per promuovere la cultura del testamento solidale in Italia. Nel nostro Paese, infatti, poche sono ancora le persone consapevoli dell’importanza di un gesto che può dare molto agli altri senza intaccare il diritto dei propri eredi. Facendo testamento si può così sostenere le organizzazioni onlus nel rispetto e tutela degli interessi degli eredi. Non è necessario possedere grandi patrimoni ed è modificabile in qualsiasi momento.

 

Foto di donations welcome da Pixabay

autore

Gisella Bassanini

Docente e ricercatrice, ho una figlia, Matilde Sofia. Coordino le attività di  Smallfamilies aps di cui sono fondatrice e presidente.  Seguo in particolare  l’area  welfare e policy, le questioni legate all’abitare e per il nostro Osservatorio mi occupo dello sviluppo  di  progetti di ricerca sulle famiglie monogenitoriali e più in generale sulle “famiglie a geometria variabile”.

Abito a Milano (città che amo) e, dopo la laurea in architettura al Politecnico di Milano,  ho trascorso molti anni  impegnata  in università (dottorato di ricerca, docenza, scrittura di libri) e nella libera professione (sviluppo di processi partecipativi,  piani dei tempi e degli orari della città, approccio di genere nella progettazione architettonica e nella pianificazione urbana). Ora insegno materie artistiche nella scuola pubblica e continuo nella mia attività di studio e ricerca in modo indipendente. La nascita di mia figlia nel 2001 ha trasformato profondamente (e in meglio) la mia vita, nonostante la fatica di crescerla da sola. Da allora, il desiderio di fare qualcosa per-e-con chi si trova a vivere una condizione analoga è diventato ogni giorno più forte. Da questa voglia di fare e di condividere, e dall’incontro con Michele Giulini ed Erika Freschi, è nata Smallfamilies aps, sintesi ideale della mia storia personale e del mio percorso professionale.

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