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Uniboxing, droga digitale

scritto da Laura Lombardi

ll padre separato e, come si autodefinisce, giornalista, blogger, scrittore e “mobile content producer”, Francesco Facchini, nel suo blog sharingdaddy ha deciso di scrivere alcuni articoli che ruotano intorno al tema dell’educazione digitale, rivolta agli adulti, perché – come scrive in quello che mi ha tenuto legata fino in fondo – “è assodato, infatti, che tutti noi papà di pargoli sotto i 10 anni, abbiamo figli per cui la vita digitale sarà importante tanto quella reale.”

Superato quell’attimo di perplessità rispetto a quel “noi papà” – dicendomi che evidentemente non ci sono solo mamme single, separate, acrobate o meno, che sentono il bisogno di scrivere rivolgendosi solo alle mamme loro simili, ma che evidentemente ci sono anche dei papà – ho valutato che, considerato che i temi non riguardano prettamente l’essere padre, potesse essere importante e utile darne qui conto e condividerli.

L’articolo in questione è l’unboxing, definito da Facchini come una vera droga digitale “perché riproduce in maniera artificiale emozioni che dovremmo vivere solo in modo reale”.

L’unboxing video è una tipologia precisa di video, quella in cui, di una persona, sono inquadrate soltanto le mani, mani che scartano confezioni di prodotti vari, giochi, dolci, tablet, abiti … sottintendendo che dentro c’è un regalo, una sorpresa, un qualcosa di molto accattivante, imperdibile, irrinunciabile. In sostanza, messaggi pubblicitari camuffati, non dichiarati, che bypassano astutamente la pressapochistica – se non del tutto assente – regolamentazione in merito.

Facchini ha condotto un’indagine puntuale e completa in merito all’uniboxing, che conclude scrivendo: “Tu, se sei un padre separato, devi trovare la forza di trasformare la tecnologia presente nelle nostre device in uno strumento di conoscenza del mondo, non in una babysitter. Se ti affidi al tablet come bambinaia ecco a cosa vai incontro. All’assunzione, da parte dei tuoi figli, di una droga che riproduce emozioni artificiali in video.”

In pieno accordo con Facchini su quanto sia oggi fondamentale, per la salute dei bambini, che gli adulti si rendano consapevoli di quanto siano pericolosi questi veri mezzi di assuefazione e, ringraziandolo di cuore per la preziosa e precisa inchiesta, io allargo il cerchio e consiglio vivamente la lettura del suo articolo non solo ai padri separati, ma a tutti i genitori, padri o madri, separati, uniti o ricostituiti che siano.


Qui la lettura integrale dell’articolo dal quale abbiamo preso spunto per queste riflessioni

 

 

Foto di digital designer da Pixabay

autore

Laura Lombardi

Scrittrice, con un passato televisivo. Coordinatrice dell’area culturale ed eventi. Madre separata di una figlia, sono curatrice, insieme con Raethia Corsini, del progetto smALLbooks. Per il sito scrivo per la sezione “Magazine” e “Diario d’Autori”. Condivido con Giuseppe Sparnacci il progetto “Riletture in chiave smallfamily”.

Sono nata nel 1962, scrivo e ho un’unica adorata figlia nata nell’anno 2000. Con Susanna Francalanci ho scritto alcuni libri per ragazzi pubblicati dall’editore Vallardi e il giallo Titoli di coda, per Eclissi editrice. Per parecchi anni ho lavorato come autrice televisiva, soprattutto in Rai, soprattutto con la vecchia RaiTre. Prima ancora c’era stato il periodo russo, quello in cui ho frequentato Mosca, l’Unione Sovietica e la lingua russa.Il canto, la ricerca attraverso il suono e la voce, il tai chi, sono gli strumenti privilegiati con cui mi oriento. Amo camminare, soprattutto nel silenzio denso di suoni dei boschi dell’Alta Valmarecchia, dove ho la fortuna di avere una casa che saltuariamente apro per ospitare incontri, corsi e altre iniziative: Croceviapieve. Vivo il progetto Smallfamilies come parte fondamentale del mio percorso evolutivo.

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