Corpo Spirito Mente ESPERTI - consigli & convenzioni

Vacanze: parole chiave per godersele

scritto da Giovanna Carucci

Godersi le vacanze. Veramente. Con i figli. Quest’estate voglio focalizzare la mia mente al godimento del presente e dei singoli attimi vissuti con mio figlio. Passato e futuro li metto nel cassetto e li lascio a casa.

Questo è il mio obiettivo per quest’estate e saprò di averlo raggiunto quando la sera mettendolo a letto, lo guarderò e penserò: come sono fortuna a essere la sua mamma. E me ne andrò sul balcone a guardare le stelle e sorriderò con gioia pensando alla giornata appena trascorsa.

Dettagliare l’obiettivo e anticiparne il godimento, ci predispongono nella migliore situazione per raggiungerlo. Il nostro obiettivo deve diventare un nuovo modo di pensare e di essere, attraverso la gestione consapevole delle nostre emozioni e delle nostre capacità.

Il percorso verso le vacanze che abbiamo iniziato qui è, in realtà, un passaggio del “Vivere Felici”, per raggiungere i nostri obiettivi di vita più ampi. E vaccinarsi contro gli attacchi di negatività.

Ci sono molteplici strumenti e metodi per sviluppare il proprio “Vivere Felici”, oggi voglio dedicarmi ad uno che ritengo davvero magico: le parole.

Chi vi scrive è una grandissima appassionata di linguistica e non per puro interesse professionale, ma perché ho provato sulla mia pelle e ancora sperimento, il magico potere delle parole.

Le parole che pronunciamo e che ascoltiamo determinano le nostre emozioni, danno forma alle nostre convinzioni e conducono alle nostre decisioni ma, nonostante tutte le parole che usiamo ogni giorno, raramente siamo consapevoli dell’impatto (positivo o negativo) che queste hanno su di noi e su chi ci sta vicino.

Faccio un esempio: quando trascorriamo un qualsiasi evento, il nostro cervello raccoglie informazioni attraverso i nostri 5 sensi e per riassumere le sensazioni provate utilizza delle etichette, che sono appunto le parole. Definire quindi un qualsiasi evento come “noioso” invece di “agghiacciante” fa una bella differenza a livello di emozioni sprigionate nel nostro corpo e trasmesse agli altri.

Ognuno di noi nel suo percorso di crescita ha associato delle sensazioni a delle parole, conoscerle e saperle usare consapevolmente è quindi un importantissimo strumento per prendere in mano le redini delle proprie emozioni.

Che sensazioni suscita in voi “sono a pezzi ”, rispetto a “ho visto giorni migliori”? E se una persona vi descrive un film come “carino” vi viene voglia di andare a vederlo? E se invece utilizza “bello”?

Ad ogni parola corrisponde un’emozione e, molto importante, prima pensiamo e poi proviamo, prima pensiamo e poi diciamo; questo uso consapevole delle parole fa una differenza enorme ed immediata su di noi.

Se dite che siete “sotto ad un treno” la mente crea quella figura dentro di voi e vi associa le relative emozioni, che di sicuro non sono belle e le espande all’interno del vostro corpo. Lo stesso vale per le parole positive “sereno” ha dentro ognuno di noi delle immagini e delle sensazioni ad essa collegate che molto probabilmente sono entrambe belle e fanno stare bene.

Spesso capita di parlare e pensare alle fatiche o alle complicazioni, è prassi comune e poi si sa, il dolore desta attenzione e crea ascolto ma questo modo non ci aiuta certo ad vivere felici. Ricordate che il cervello può concentrare l’attenzione su una sola cosa? Su cosa la volete concentrare? Bellezza o fatica?

Vi chiedo quindi di stilare una lista delle parole non utili che utilizzate più di frequente (male, triste, depresso, affaticato, solo, schiacciato, disgustato etc); scrivetele su un foglio e di fianco ad ognuna di essere vi chiedo di scrivere lo stesso concetto ma in modo meno forte.

“Affaticato” potrebbe diventare “sono in un momento di bassa energia” (in questo caso si passa da un aspetto di identità – essere- ad una condizione temporale momentanea che è anche un bel passaggio) oppure “arrabbiato” diventa “infastidito”, “nervoso” con “agitato”.

Non si vuole assolutamente negare la realtà o sminuire le sensazioni che si provano, il punto è semplicemente quello di gestirle consapevolmente affinché diventino un gradino e non un macigno o una condanna eterna su di noi. L’obiettivo è da un lato quello di smorzare la carica emotiva e dall’altro girare l’emozione in qualcosa di positivo.

Una volta che avete individuato le tre parole negative che utilizzate spesso, dovete impegnarvi a non utilizzarle più! Potrebbe essere divertente coinvolgere le persone care intorno a voi per aiutarvi; una persona che conosco aveva addirittura dato un fischietto a suo figlio contro la parola “tremendo”.

L’altra faccia della medaglia è utilizzare più di frequente parole amplificate in positivo; “carino” diventa “bello”, “felice” diventa “alla grande” o “una meraviglia”. Utilizzare queste parole aumenterà la produzione di “ormoni del buon umore” dentro di noi e orienterà la nostra mente alle cose belle della vita.

Selezionate tre parole positive che utilizzate di frequente ed amplificatele! Quando una persona vi incontra e vi chiede “come stai”, iniziate a rispondere “benissimo” o “magnificamente” magari con un bel sorriso (perché la mente si può orientare da non è affatto scema). Vedrete che differenza fin da subito.

Lo stesso vale per le vostre vacanze, descrivetele a voi stessi e agli altri con entusiasmo, utilizzando belle parole cariche di entusiasmo e felicità.

Spesso mi capita che quando parlo delle vacanze, le persone mi dicano “ma si dai, vedrai che andranno bene” perché nella loro mente le vacanze da genitore singolare sono una via di mezzo tra una prova di sopravvivenza e una via crucis; sapete cosa rispondo? “Certo saranno meravigliose (con un grande sorriso e tanta convinzione nella voce), spero tanto che anche le tue lo siano”. A quel punto la persona, che non si aspetta una risposta del genere, rimane disorientata. Bang!

Sono una coach e amo la linguistica, ogni tanto rimettere in riga chi ci vede come dei “meno”, perché siamo mono-parentale, mi dà una grande soddisfazione!

Quindi cari amici “come saranno le vostre vacanze?”

E quest’estate ovunque andrete non dimenticatevi del bollino vacanze smallfamiliesfriendlly: segnalate le strutture che rispettano uno o più parametri definiti da Smallfamilies®


Giovanna Carucci, single parent coach, sulle pagine di questo sito da maggio 2016 ha iniziato un percorso per affrontare, da life coach e da diversi punti di vista, la vita in vacanza formato smallfamily dandoci suggerimenti durante i mesi estivi.
Leggi il primo episodio e il secondo episodio

autore

Giovanna Carucci

Coach professionista certificata con Master in Business Coaching e Life Coaching. Si è formata in PNL e Coaching presso l’istituto NLP ITALY, certificato dalla NLP Society di Richard Bundler.
Laureata in Bocconi, dopo decenni come manager nel mondo della moda e del lusso, decide di dedicarsi completamente al coaching che svolge con grande passione e con particolare attenzione al mondo della donna e alla genitorialità. Per Smallfamilies@ scrive nella sezione Corpo spirito mente.

lascia un commento