Oggetti, animali o concetti come sintesi di un vissuto, di sperienze familiari, con tutto il loro carico di sentimenti, emozioni e ricordi. Come un mestolo, custode delle tradizioni, simbolo del passaggio di consegne fra generazioni, un cane dispensatore di amore ventiquattro ore su ventiquattro, ma anche un bollitore, metafora di una famiglia sempre sull’orlo della crisi o un passaporto, compagno di un’esistenza a cavallo fra due mondi o ancora i legami che cambiano, si slacciano e si riannodano, arricchendo gli affetti e la quotidianità. Sono alcuni degli oggetti, o concetti, al centro di Famiglia a modo nostro – 44 racconti di giovani figlie e figli, (Cinquesensi editore, 2025) il libro scritto da studenti del terzo anno del Liceo artistico Caravaggio di Miano che hanno preso parte al progetto “Piccola antologia di oggetti familiari”, esperienza di scrittura autobiografica, ideato dall’Associazione Smallfamilies e sostenuto con l’8xmille della Chiesa Valdese e con il 5xmille.
Accanto al libro un catalogo fotografico “Ritratti di famiglie” (Cinquesensi Editore, 2025) con una selezione degli scatti realizzati dagli studenti, sotto la guida dei loro insegnanti, per la mostra tenutasi presso lo stesso Liceo nel giugno 2025.
E “Famiglia a modo nostro” offre una galleria di racconti capaci di rappresentare nel loro insieme una realtà multiforme, benché da sempre pilastro della nostra società, vista secondo la prospettiva dei ragazzi, del loro sentire. Infatti, nonostante le resistenze che spesso il nome incontra nella sua coniugazione al plurale, è nella realtà del tessuto sociale, nei suoi componenti e nelle sue dinamiche che questa prende forma e si trasforma, declinandosi in forme alternative, in quanto non entità ontologica astratta ma luogo di relazioni, di dinamiche affettive e anche di potere.
Ecco quindi emergere dalle pagine di questi racconti, immagini rassicuranti come un’auto, contenitore di esperienze felici come i viaggi in famiglia carichi di allegria, o esplosive, a tratti dolorose e ustionanti, come un bollitore. Affetti che si estendono ad animali capaci di colmare assenze e mancanze, vuoti che si creano per essere colmati da nuove presenze, legami che si fanno abbracci larghi o dolorose assenze. Un piatto bianco con le sue decorazioni floreali, lì a ricordare che la famiglia ha radici forti e cuori delicati e che il suo amore incondizionato può curare, un peluche a cui aggrapparsi nelle fasi più delicate della vita, quelle che ci permettono di transitare dalla fanciullezza a un’età consapevole, una madia coperta di foto ricordo e piena di cibo, perché la memoria di ciò che siamo stati è linfa per ciò che siamo e che diventeremmo, un orologio imperturbabile testimone dello scorrere del tempo fra turbolenze e momenti di quiete. Oggetti di uso comune ci vengono restituiti in questi 44 racconti densi di una realtà sfaccettata, a volte fragile, intima e per questo sempre protetta dall’anonimato.
Una realtà raccontata dal punto di vista dei ragazzi e delle ragazze posti al centro dei loro nuclei familiari, ognuno diverso e ognuno, a modo suo, parte integrante di un tessuto sociale in perenne trasformazione.
Famiglie a modo nostro. 44 racconti di giovani figlie e figli, Cinquesensi editore, è nato all’interno del progetto “Piccola antologia di oggetti familiari”, in collaborazione con il Liceo Artistico Statale Caravaggio di Milano. Sostenuto con i fondi 8X1000 della Chiesa Valdese e il 5×1000, è stato realizzato nell’anno scolastico 2024-25.
Fotografia in apertura: Jam, senza titolo, dal catalogo della mostra “Ritratti di famiglie”, Cinquesensi editore, 2025.

