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Famiglia a modo nostro, la recensione di Chiara Saraceno

scritto da Smallfamilies

Dopo aver letto il nostro ultimo libro “Famiglie a modo nostro”, la professoressa Chiara Saraceno – tra le voci più autorevoli della sociologia italiana e internazionale – ha condiviso una riflessione densa e profondamente umana sul progetto editoriale di Smallfamilies aps.
Il suo contributo non è soltanto una recensione, ma uno sguardo critico e partecipe sulle molteplici forme di famiglia che emergono dalle testimonianze dei 44 adolescenti autori dei racconti contenuti nel libro.
Nato per dare voce a storie familiari non convenzionali, spesso invisibili nel discorso pubblico, Famiglie a modo nostro restituisce, attraverso la lettura, il senso pieno di questa pluralità, con uno sguardo che unisce rigore scientifico, sensibilità e profondo rispetto per le esperienze di vita.
Le parole della professoressa Saraceno rappresentano per noi un importante riconoscimento del valore culturale e sociale del lavoro di Smallfamilies aps, e per questo le siamo sinceramente grati.

 

Le famiglie sono per definizione gruppi sociali dai confini mobili e a composizione variabili. Nelle famiglie si entra (per nascita, adozione, matrimonio/convivenza) e si esce (per formarne una propria, per emigrare, per separazione/divorzio, abbandono, morte). I confini possono essere costruiti e percepiti come rigidi e invalicabili, o invece come flessibili, elastici. Si può anche avere più di una famiglia e “pendolare” tra una e l’altra, come succede ai figli  di coppie separate che si dividono tra la famiglia del padre e quella della madre, attraversandone e modificandone confini.

Le riflessioni dei 44 adolescenti che hanno accettato la sfida di rappresentare la propria famiglia, o meglio la propria esperienza di essa, a partire da un oggetto (ma anche un animale) per loro ad elevato contenuto affettivo e simbolico bene segnalano che  le famiglie sono tutte diverse ed uniche, nel bene e nel male, anche quando hanno la stessa forma. Perché la famiglia non è solo un fatto anagrafico o di legami giuridici e di sangue (cose già tra loro diversissime), ma è un  insieme di relazioni, di aspettative, un intreccio di vicende individuali e interpersonali, uno spazio fisico e mentale tipico di linked lives, di vite che nel bene e nel male si influenzano a vicenda. ”Famiglie a modo nostro”, appunto, come si intitola il libro che  raccoglie queste riflessioni.

Diversi anni fa, quando ancora insegnavo sociologia della famiglia all’Università, un anno chiesi ad inizio corso agli studenti di descrivere in una paginetta la propria famiglia, sotto garanzia di anonimato. Benché per la maggior parte vivessero in famiglie “standard, con entrambi i genitori ed eventualmente uno-due fratelli/sorelle, le loro descrizioni erano ben più ricche e variegate. Chi inseriva una nonna, o una zia, o un’amica di famiglia con cui aveva un particolare legame. Chi inseriva il fidanzato della sorella, “perché ormai fa parte della famiglia”. Chi non nominava, salvo che per escluderlo, il padre separato e chi invece includeva anche la sua nuova compagna. E molti, come hanno fatto diversi dei 44  autori  e autrici di questo libro, includevano anche il cane o il gatto “di famiglia”. Le “famiglie queer”, o dell’anima, di cui fanno parte persone che si scelgono al di là dei vincoli giuridici, non sono l’invenzione di qualche intellettuale eterodossa. Fanno parte dell’esperienza di molti, non in sostituzione, come nel caso di Pika in questo libro, di una famiglia inesistente proprio sul piano affettivo e relazionale, ma a fianco della famiglia, diciamo, legale, istituzionale. Una “famiglia dell’anima” di cui possono fare parte non solo persone al di fuori della propria cerchia parentale, ma anche  persone legate da rapporti di parentela perché sono scelte e privilegiate relazionalmente ed affettivamente.

Due cose mi hanno colpito particolarmente di queste 44 note biografiche. La prima è l’esperienza di dolore, sofferenza che attraversa diverse tra loro, quando la “normale” fatica del crescere vuoi viene gravata anche dal trovarsi in contesti familiari segnati vuoi da forte conflittualità, vuoi da abbandono emotivo, o incontra ostacoli interiori difficili da superare, o dalla necessità di adattarsi contemporaneamente a un nuovo mondo e ad una relazione con una madre che non ci ha visto crescere, come è capitato a Kat, arrivata in Italia per ricongiungimento familiare dopo essere cresciuta con i nonni nelle Filippine. L’adolescenza è un passaggio difficile, che non sempre la famiglia, anche la più amorevole, è in grado di accompagnare da sola. La seconda cosa che mi ha colpito è la consapevolezza della dimensione temporale e dei cambiamenti che produce nelle relazioni. Diverse di queste note biografiche sono proprio costruite come riflessioni su ciò che è cambiato in chi le scrive  e nell’insieme delle relazioni famigliari  come effetto del processo di crescita. Da questa consapevolezza scaturisce anche  la speranza, se non la sicurezza, di farcela a superare le eventuali, anche gravi difficoltà.

 

Chiara Saraceno, sociologa, è professoressa emerita all’Università di Torino e al Wissenschaftszentrum Berlin für Sozialforschung, honorary fellow presso il Collegio Carlo Alberto di Torino e corresponding fellow della British Academy. I suoi studi  si concentrano in particolare sulle trasformazioni della famiglia, la divisione del lavoro tra uomini e donne, i rapporti tra le generazioni, le politiche sociali, la povertà. Numerose sono le sue pubblicazioni. La famiglia naturale non esiste. Intervista di Maria Novella De Luca, Laterza 2025, è il suo titolo più recente.

 

Famiglie a modo nostro. 44 racconti di giovani figlie e figli, Cinquesensi editore, è nato all’interno del progetto “Piccola antologia di oggetti familiari”, in collaborazione con il Liceo Artistico Statale  Caravaggio di Milano. Sostenuto con i fondi 8X1000 della Chiesa Valdese e il 5×1000, è stato realizzato nell’anno scolastico 2024-25.

Nota: Foto dell’autrice, per gentile concessione di Chiara Saraceno.

autore

Smallfamilies

"La redazione" del gruppo Smallfamilies aps

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