STORIE

Momo&Mami e il Papà in visita

Scattate con Lumia Selfie

E’ il quarto compleanno di Momo e il Papà, dopo un anno dall’ultima visita e sporadici contatti telefonici a legare quei 400km di distanza, decide di prendersi qualche giorno per venire a festeggiare il suo bambino.

Arriva carico di doni che manco Babbo Natale.

Momo è felice e il Papà pure.

Dormono nella stessa camera, Momo chiede di mettere per terra anche il suo materasso.

Il Trenino Elettrico, il Dono dei Doni, viene sparso per tutta la casa assieme a rotaie, omini, pezzettini microscopici, ritagli di prato da incollare e casette da disporre.

L’attenzione del quattrenne scema dopo un quarto d’ora di osservazione dell’Evento Trenino, ma il Papà è felice lo stesso.

Momo si precipita fuori dall’asilo al grido andiamo a costruire il treno di Papi?!

E’ dall’anno scorso che la Stazione di Posta Garibaldi è “la stazione del mio papà”, figuriamoci il suo cervello che cosa ha potuto produrre in questi quattro giorni di orgia treninesca.

Oltrettutto Papà decide che Momo quest’anno, a dispetto delle manie salutiste della Mamma, avrà la torta più superpannosa e kitch del globo, dotata di Spiderman pronto a balzarti addosso appena sollevi il coperchio nell’invidia generale degli altri quattrenni.

Papà e Momo sono raggianti.

Momo decide che il suo papà è il più alto, il più nero, il più forte e il più figo di tutti i Papà dei suoi amici – e dopo quattro anni di solitari natali, feste del papà, feste della scuola, sabati e domeniche, è un ottimo risultato.

Neppure salutarsi subendo la rabbia di un Papà che non vorrebbe andarsene e finge di sgridare il quattrenne attonito in una mattina uggiosa fuori dall’asilo – e non gli dà nemmeno un bacio, e si allontana di scatto e mette d’improvviso di nuovo quei quattrocento chilometri di distanza tra loro – neppure questo scalfirà quest’immagine eroica.

E la Mamma, che ha passato cinque giorni a ripetersi se lo hai sposato lo amavi, qualcosa c’era, sforzati di ricordare cosa, se lo hai sposato lo amavi, se lo hai sposato lo amavi, è stato cinque giorni in casa tua e nemmeno ti ha mai domandato come stai, ma tu lo amavi, ti ricordi perché lo amavi?…e in questa straziante scena fuori dalla scuola deve ricacciare in gola la rabbia e guardare negli occhi Momo e dirgli il papà soffre, fa così perché gli dispiace, non è arrabbiato con te, è solo il suo modo di reagire, stai tranquillo, ti vuole molto bene – e lo vede allontanarsi titubante ma sereno tra i suoi amici…la Mamma finalmente scioglie la tensione di questa visita, che l’ha costretta a cinque giorni di apnea, e si dice ancora una volta, come ogni giorno da quattro anni, che il rapporto è loro, che non permetterà a Momo di schierarsi dalla parte di nessuno, che dalla sua faccia non traspariranno mai il dolore e la fatica che quest’Uomo, questo Marito, le ha causato, e che questa scelta si rivela ancora una volta quella giusta.

Fino alla prossima volta.

autore

Cristina Sebastiani

Consulente per l’immigrazione e le coppie miste, madre di un bambino, collaboro al sito con interventi mirati sul tema. Ho scritto anche uno dei racconti dell’antologia smALLholidays, secondo titolo della collana smALLbooks per Smallfamilies® (Cinquesensi Editore) e firmo post nella sezione “Diario d’Autori”. Faccio parte della rete dei servizi convenzionati con l’associazione.

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