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“Equilibriste tra le equilibriste”: le mamme single

scritto da Smallfamilies

A pochi giorni dalla Festa della Mamma è stato diffuso da Save the Children il rapporto “Le Equilibriste, la maternità in Italia” che giunto alla sua 10ma edizione traccia un bilancio sulle infinite difficoltà che nel nostro paese le donne sono costrette ad affrontare quando scelgono di diventare madri.

Il rapporto di quest’anno ha scelto di puntare l’attenzione sulle madri in famiglie monogenitoriali.  Perché “Se l’Italia già si dimostra un Paese poco accogliente per le madri, sono le madri single, equilibriste tra le equilibriste, a incontrare ancora più difficoltà”.

Riportiamo qui di seguito alcuni dati tratti dal Rapporto di Save the Children con la speranza che non vengano ignorati, come spesso -troppo spesso – accade.

Negli anni, i nuclei monogenitoriali (le famiglie composte da un solo genitore con figli) – sono passati da circa 2 milioni 650mila nel 2011 a oltre 3 milioni 800mila nel 2021, segnando un incremento del 44%. Una tendenza opposta rispetto alle coppie con figli che, al contrario, sono calate nel tempo.

Il 77,6% delle famiglie monogenitoriali è costituita da madri sole con i propri figli. Si stima, inoltre, che le madri sole saranno 2,3 milioni nel 2043.

Le madri sole con figli sono attualmente una delle tipologie familiari più esposte al rischio di povertà. Secondo gli ultimi dati ISTAT, se complessivamente nel 2024 il 23,1% della popolazione italiana è a rischio povertà o esclusione sociale, la percentuale sale al 32,1% tra i nuclei monogenitoriali, quasi tre punti percentuali in più rispetto all’anno precedente e 11 punti percentuali in più delle coppie con figli (21,2%).

Nel complesso, tra il 2023 e il 2024 si registra un miglioramento del tasso di occupazione complessivo delle mamme single (25-54enni) che passa dal 66,6% al 68,5%. Anche per le madri con almeno un figlio minore, 716mila in Italia, si evidenzia un aumento rispetto al 2023 (da 65,6% a 67,5%). Tuttavia, la combinazione di fattori come la bassa istruzione, la giovane età e la residenza nel Mezzogiorno continua a rappresentare un ostacolo significativo all’occupazione delle madri sole, indicando la necessità di politiche mirate per sostenere le famiglie monoparentali in condizioni di maggiore vulnerabilità.

Dai dati, anche in questo caso, emerge infatti una netta frattura tra Nord e Mezzogiorno. Nel 2024, il tasso di occupazione delle mamme single tra i 25 e i 54 anni supera l’83% nel Nord, sia per le madri con almeno un figlio minore che per il totale delle madri sole, mentre nel Mezzogiorno non va oltre il 45,2 %. Nel Centro si registra una crescita più contenuta, ma comunque positiva. Rispetto all’età, i tassi aumentano con l’avanzare dell’età anagrafica: nel 2024 se oltre il 75,5 % tra le madri sole 45-54enni con figli minori è occupato, la percentuale scende al 64,8 % tra le 35-44enni, per assestarsi al 53,1 % delle madri sole tra i 25 e i 34 anni con almeno un figlio minore. La fragilità della condizione delle mamme sole è evidente anche dai dati che riguardano i redditi netti. Le madri single con figli minori, infatti, hanno un reddito medio netto pari a 26.822€ annui, contro i 35.383 € dei papà nella stessa situazione.

Nel 2024, tra queste mamme, inoltre, circa una su tre vive in affitto (il 31,5% contro il 17,5% dei padri nella stessa situazione) e poco più della metà (53,2%) in abitazione di proprietà, circa 20 punti percentuali in meno rispetto ai padri soli con almeno un figlio minore (71,9%).

Il testo integrale del Rapporto su trova QUI

 

Immagine di apertura generata con l’AI

autore

Smallfamilies

"La redazione" del gruppo Smallfamilies aps

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