Lo zoo delle famiglie è un “manuale per genitori moderni e molto moderni”, “rivolto a genitori etero, omo, giovani, vecchi, separati, unitissimi, con uno o cinque figli…”, che propone 128 domande e 128 risposte. Tutte contenute nella misura di una singola pagina. E ogni pagina ha un titolo, ben evidenziato, in modo che sfogliando il libro si abbia immediatamente la percezione della varietà degli argomenti e dell’ottima fruibilità dello strumento che si ha in mano, presentato come un
La definizione è accattivante e solletica la curiosità, ma le definizioni sono spesso restrittive e soprattutto non del tutto calzanti. Il libro è certamente ricco di spunti intelligenti, divertenti, ironici, profondi, colti, lievi, appassionati, sdrammatizzanti. Ed è per questo che ne consigliamo la lettura; non certo invece perché vi siano raccolte regole di buone pratiche familiari raccolte in un ”manuale”.
L’intento dell’autore, al contrario, è quello di rispondere con sincerità e massima sintesi ai quesiti più disparati partendo sempre dalla propria esperienza personale, senza alcuna pretesa di offrire simil-regole. In quel caso io ho fatto questo, ho detto questo, quando è successo che mio marito…, la mia amica si è ritrovata…quando mia figlia mi ha detto che… io ho risposto che… È questa la sua modalità, nella convinzione, di fatto, che, se l’amore guida le scelte dei genitori, ogni scelta sia sostanzialmente giusta, corretta, adatta, e che tutti siamo esseri, quindi anche genitori, imperfetti ma perfettibili.
Ed è proprio questo che apprezziamo particolarmente noi di Smallfamilies che siamo da sempre attenti ad ogni spunto che ci offre la possibilità di opporci alla mentalità convenzionale secondo cui esistono delle famiglie più “vere” di altre, dei principi giusti, delle regole precise, dei criteri e dei parametri cui adeguarsi per essere una famiglia e dei bravi genitori. E che ci si debba calare in ruoli predefiniti per non sentirsi o essere considerati “diversi”.
Leggere e ascoltare le esperienze degli altri può essere di grande aiuto, conforto, stimolo. Ma fondamentale rimane confidare nelle proprie risorse individuali. Amore, Passione, Etica, Apertura mentale, Intelligenza. E ognuno, come dimostra il vissuto di Claudio Rossi Marcelli, può sicuramente trovare la risposta giusta, che è sempre la migliore risposta possibile ai singoli casi che la vita genitoriale pone su ogni singolo cammino.
Claudio Rossi Marcelli è giornalista e scrittore. Ha un marito, tre figli, vive a Copenhagen e ha una rubrica su Internazionale, “Dear Daddy”, in cui risponde con grande humour ai lettori che gli pongono quesiti di ogni genere legati alla genitorialità e da cui sono tratti gli scambi epistolari riportati nel libro.
Un esempio, tratto da “Moduli antiquati”, pag. 143
Cosa pensi dell’idea di sostituire le parole madre e padre negli atti pubblici con genitore uno e genitore due?
Negli ultimi anni mi è capitato spesso di sbarrare la parola “madre” nei moduli dei nostri figli e sostituirla con la parola “padre” per inserire il mio nome e quello di mio marito. Non mi costa molto farlo: avverto l’impiegato che ho corretto il foglio perché siamo due padri. Di solito la sua reazione è d’imbarazzo: “Eh lo so, ha fatto bene. Sa, i moduli non prevedono…” Allora io gli ricordo che moduli non sono mica il vangelo: si possono correggere e ristampare nel giro di qualche giorno. E il suo imbarazzo aumenta. Certo, trovare un modulo che prevede la nostra esistenza per lo Stato italiano sarebbe una bella sorpresa. Ma è soprattutto per i funzionari che mi preoccupo: perché quella barra ha un valore di protesta. Ogni volta mi trovo costretto a fare una piccola lezione di civiltà all’impiegato pubblico che ho di fronte gettandolo nel più completo imbarazzo, poverino …