STORIE

Lorenzo • Riti e pensieri da bella stagione

scritto da Lorenzo De Vizzi

I compleanni sono una ricorrenza molto speciale dalle nostre parti, coccolati e attesi in quanto eventi centrali dell’anno. O almeno dal mio punto di vista, soprattutto quando il genetliaco in questione riguarda il sottoscritto. La mia famiglia è composta da me, mia mamma e mia nonna. Siamo nati su due fronti contrapposti e non solo per quanto riguarda il compleanno. Se la mia nascita si festeggia in quello splendido periodo dell’anno in cui la primavera si perde nell’estate, le donne di casa hanno la loro ricorrenza a distanza ravvicinata, l’una verso la fine di novembre l’altra il primo giorno di dicembre, ossia quell’angolo tra stagioni in cui gli ultimi caldi dell’autunno si sono già spenti e un grande cambiamento è alle porte.

Il mio compleanno apre una personalissima parte dell’anno, una sorta di estate viscerale e antica, che copre le albe i tramonti le cicale fino al dieci d’agosto, onomastico festeggiato pur in una famiglia nei fatti laica. Se infatti qualsiasi istinto religioso si è spento in me dalle scuole medie, se non prima, resta vigorosa la voglia di festeggiare una splendida giornata dal profumo di terra calda e con le sere passate a fissar le stelle, tradizione immutata dalla mia infanzia. È forse questo che mi spinge ancora oggi, a ventun anni compiuti da poco, a ripetere in famiglia la cerimonia del compleanno e dell’onomastico, come a coincidere con la celebrazione di un’epoca che non considero magica, ma molto di più. Per così tanto tempo mi è sembrato che la mia visuale fosse da bambino che fatico a liberarmene, dopo così pochi anni; ma badate bene, quando parlo di visuale da bambino intendo un atteggiamento del mondo nei miei confronti.

Mi sono sempre considerato estraneo a qualsiasi categoria cronologica, se volessimo usare le parole di mia madre ammettiamo pure che sono sempre stato vecchio dentro. La cadenza dei miei pensieri è più o meno la stessa di quando avevo 9 anni, pensieri fitti e spesso soffocanti, ed è forse per questo che faccio così fatica ad accettare che 9 anni non ne ho più, poiché in fondo penso nella stessa lingua di allora.

Avrei dovuto parlare di più della mia famiglia, chiedo perdono, ma il problema è che del loro punto di vista so ben poco. Mia mamma ama festeggiare il suo onomastico, che per omaggio a suo nonno fa ricorrere il 26 di agosto, e in fondo piace anche a me unirmi ai festeggiamenti perché è come una chiusura d’estate. Mia nonna è più riservata, forse perché si tratta del suo, e si accontenta di un mio augurio. Stesso dicasi del compleanno, forse a una cert’età si preferisce non ricordarsi quanto passato ci si è divorati. Per mia mamma il compleanno è invece un’occasione per sentirsi amata da amici, madre e soprattutto da me. Questioni odiose sui regali non dati, che digerisco a fatica ricordandomi che cerca in me la dolcezza che sua madre (ossia mia nonna) non ha mai saputo darle. Personalmente è un ottimo modo per iniziare la stagione natalizia, coi primi festoni e i primi dolci invernali.

Poi che dire, per me quando c’è la bella stagione è sempre festa, e in giornate come queste è come un compleanno.

autore

Lorenzo De Vizzi

Classe 1994, studente universitario con il vizio della penna. La mia smallfamily: io, mia madre single, mia nonna (materna). Già autore di un racconto dell’antologia smALLchristmas, primo titolo della collana smALLbooks (Cinquesensi Editore), su questo sito scrivo anche per la sezione “Diario d’Autori”.

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