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Smallfamilies e pandemia: lavoro e problemi derivati

scritto da Smallfamilies

Pandemia fa rima con smart working, una dimensione del lavoro che ha sovvertito i ritmi e le abitudini di tutte e tutti. E il nuovo modo di organizzare il lavoro ha portato con sé opportunità ma anche gestione di nuovi problemi. Con il questionario nazionale che abbiamo distribuito, il nostro campione ha dato una fotografia del nuovo modo di lavorare e ha evidenziato alcune difficoltà.

Lavoro

Come si vede dalla tabella domanda 32 sulla situazione lavorativa, il 37% ha iniziato a lavorare a casa, contro il 16% che ha continuato a lavorare presso la sede abituale. Il 14% ha invece utilizzato una modalità mista. Se sommiamo chi durante il lockdown era in cassa intengrazione (7%) chi era già disoccupato/a prima della pandemia (6%, chi titolare di una attività ha dovuto sospenderla (5%) e chi già aveva un lavoro precario e senza tutele (5%) abbiamo un totale di genitori in seria difficoltà economica che corrisponde a una percentuale alquanto significativa del 23% del totale campione.  

I principali problemi affrontati durante il lockdown

Il principale problema denunciato è stata la cura dei figli (52%) e il contrasto a situazioni di disagio (ansia, depressione, paura, etc.) per il 42% dei casi. Seguono la gestione del lavoro (37%), la riduzione del reddito familiare (35%) e la mancanza o riduzione del lavoro (28%). La cura e l’assistenza di famigliari anziani, malati o con disabilità ha preoccupato il 14% dei genitori.
In sintesi: conciliazione famiglia e lavoro e impoverimento complessivo delle condizioni di vita della famiglia, sono dunque i principali problemi affrontati durante il lockdown.

  • Chi ha aiutato le smallfamilies durante il confinamento

Per il 79% sono stati gli amici e i parenti, i vicini di casa e i conoscenti (21%). Una parte (il 14%) ha avuto aiuto dai colleghi. Il mondo dei volontariato, le organizzazioni religiose (parrocchia), gli operatori sanitari, la rete degli psicologi e counsellor sommati raggiungono il 4%.

  • Difficoltà economiche e cura dei figli

Hanno coinvolto il 40 % di genitori, di questi non hanno ricevuto sostegno il 31%, hanno chiesto aiuto a parenti e amici il 29%, hanno utilizzato il bonus covid il 28%.
Sempre tra il 40% che dichiara di aver avuto difficoltà vi è anche chi ha chiesto il reddito di emergenza/ cittadinanza ( 10%), il fondo sostegno mutui prima casa (7%). Il 5% avrebbe avuto bisogno di aiuto ma dichiara di non sapere a chi rivolgersi.
Il 52% dei rispondenti non segnala problemi.

Anche per la cura e gestione di figli sono stati gli amici, vicini e parenti a dare l’aiuto più importante (20%). Il   bonus baby sitter e bonus nonni è stato utilizzato dal 14%, il congedo parentale dall’8%.

Il 42% a dichiarato di non aver avuto bisogno di aiuto.

  • La maggiore preoccupazione/ansia? La solitudine  

La solitudine: non avere la compagnia delle persone care, non sapere a chi rivolgersi anche solo per fare la spesa, insieme alla malattia dei propri cari e il non sapere a chi lasciare i propri figli in caso di una propria malattia, accompagnati dal peggioramento della situazione economica ,hanno caratterizzato la stato di fragilità e incertezza vissuto.

continua/Il presente e il futuro

foto apertura: adobe stock free download

autore

Smallfamilies

"La redazione" del gruppo Smallfamilies aps

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