Lo conosciamo soprattutto per il romanzo the Commitments –da cui è stato tratto l’omonimo film di Alan Parker – e per il Trattamento Ridarelli, esilarante libro per bambini e non solo, ma Roddy Doyle – Dublino, 1958 – ha scritto molto altro. È narratore, sceneggiatore, drammaturgo, nonché autore di albi illustrati per l’infanzia. Il suo primo è stato Tutta sua madre (età 5-8 anni) uscito nel 2008 (in Italia Salani, 2013)
Il libro è: dedicato a mia madre, Ita Doyle e il motivo è palese.
Quando Ita aveva solo tre anni, sua madre morì e suo padre non le parlò mai di lei. Fu solo nel 1963, dopo la morte del padre e ormai quasi quarantenne, che Ita riuscì a saperne qualcosa da parte di una zia.
Tutta sua madre propone la storia di Siobhàn, bambina di dieci anni, che ha ugualmente perso la mamma a tre anni, che analogamente vive con un padre depresso, mai sorridente, e che cerca disperatamente di visualizzare il volto della madre senza riuscirci. Ne ricorda la voce, conserva la sensazione della presa delle sue mani, ma non riesce a vedere il suo viso. Finché una misteriosa donna le si avvicina e lei istintivamente sa di poterle confidare tutto il suo dolore e la sua pena, ben nascosti al resto del mondo. La donna trova parole di grande conforto per la piccola e soprattutto le dà il consiglio fondamentale per riuscire a ritrovare il viso della mamma. Le dice di guardarsi allo specchio. E, dopo un lungo pomeriggio trascorso insieme, prima di salutarla, le sussurra anche una frase da dire al papà.
Siobhàn segue il consiglio della donna, riesce a rivedere il volto della mamma al di là della propria immagine riflessa e si riappropria così del suo ricordo, ma è solo a trent’anni – a sua volta madre di una figlia – che, andando a trovare il padre, si riguarda nel medesimo specchio della sua infanzia e vi ritrova l’esatta immagine di quella donna misteriosa, comprendendo finalmente chi fosse.
Siobhan si ricorda in quell’istante anche della frase che la donna le aveva chiesto di riportare al papà. E il padre, ritrovando in quelle parole un riferimento molto preciso a momenti di intimità con la moglie, finalmente comprende, vince finalmente tutti i suoi freni, scioglie tutto il suo riserbo e parla, racconta, rievoca…
Con Tutta sua madre Doyle ha probabilmente regalato alla madre la storia che lei avrebbe desiderato vivere, mentre per i piccoli lettori traccia un esempio emozionante di come si possa crescere forti e sicuri se si riesce a non perdere la certezza di continuare ad essere amati anche da chi non c’è più.