Alla Regione Lombardia la presidente di Smallfamilies® Gisella Bassanini ha scritto una lettera in merito ai provvedimenti riferiti ai genitori single, rilevando però aspetti discriminatori. Riportiamo qui di seguito uno stralcio della lettera il cui testo integrale si può scaricare in versione pdf a questo link
Qui di seguito uno stralcio della lettera:
Apprezziamo le parole rilasciate alla stampa da Attilio Fontana, presidente della Regione Lombardia, quando afferma: «I genitori separati e divorziati rischiano di entrare nella categoria dei nuovi poveri, quindi, bisogna cercare di prevenire questa ipotesi e cercare di star loro vicini». Esprimiamo, tuttavia, il nostro disappunto nel vedere come le misure recentemente approvate (il “bando affitti con uno stanziamento di 4,6 milioni di euro per contributi per l’affitto di casa e il “bando recupero immobili” con un importo di 1,4 milioni di euro già assicurati alle Agenzie di Tutela della Salute (Ats) della Lombardia, rivolto ad enti pubblici, associazioni del terzo settore e sodalizi riconosciuti dalle confessioni religiose perché mettano a disposizione di madri e padri separati immobili ora in disuso) escludano di fatto tutti i genitori single che non abbiano un matrimonio alle spalle (ex coppie di fatto, genitori unici) ignorando pertanto la Legge 20 maggio 2016, n. 76 (cosiddetta legge Cirinnà), “Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze” e chi, per diversi motivi, si è ritrovato genitore unico. Questa disparità di trattamento si riverbera, inoltre, in maniera del tutto ingiusta sui figli minorenni e maggiorenni non autonomi economicamente che dovrebbero essere invece gli effettivi destinatari delle misure di sostegno a prescindere dalla configurazione della loro famiglia di appartenenza. Tali misure a nostro avviso non sono strutturali e non agiscono nella logica dell’inclusione di cui tanto si avrebbe bisogno; al contrario, riteniamo siano fortemente discriminatorie. Un paradosso, questo, se si considera che siamo in una Regione, e in un Paese, dove sono sempre più in aumento le separazioni da coppie di fatto e i genitori unici che vivono in condizioni di disagio e che avrebbero diritto, come gli altri, di sostegno e considerazione. Tenerne conto è, a nostro avviso, un fatto di civiltà. Facendo riferimento a quanto sopra riportato, consapevoli di interpretare la volontà di molte famiglie monogenitoriali della nostra Regione e considerando le profonde trasformazioni che negli ultimi anni stanno profondamente coinvolgendo le famiglie lombarde
CHIEDIAMO
al Presidente, alla Giunta di Regione Lombardia e all’Assessore competente di rimuovere le condizioni discriminatorie prodotte dalla l.r. n. 18 del 24 giugno 2014 (“Norme a tutela dei coniugi separati o divorziati, in condizione di disagio, in particolare con figli minori”) e dai successivi atti, modificando le delibere di Giunta e i decreti attuativi, includendo tra i destinatari delle misure a sostegno delle famiglie monogenitoriali anche i genitori unici e chi proviene da una libera unione.
Foto di Stefano Ferrario da Pixabay