STORIE

Annalisa, Francesco e un padre assente

scritto da SF storie

Dopo aver letto con molto interesse il vostro articolo su come parlare ai figli del padre assente, vorrei condividere la mia storia.

Ho 46 anni e sono mamma single di un bambino di un anno e mezzo; ero single già durante la gravidanza, esattamente al sesto mese. Il padre di mio figlio è un traditore seriale, e io non ho voluto che mio figlio nascesse e crescesse con un esempio di uomo che farebbe solo danno alle donne che incontrerà nella sua vita. Quindi non gli racconterò mai la verità sulla fine della nostra storia, non è giusto dargli un dolore che non è il suo, non è giusto che il suo rapporto con il padre sia danneggiato dai miei racconti e dal mio dolore. Desidero che il loro rapporto sia basato esclusivamente dalla loro frequentazione.

Quindi mio figlio è nato e vive una situazione di famiglia monogenitoriale.

Il padre, dopo i primi mesi che non lo considerava affatto, ha cominciato a frequentarlo a partire dai 10 mesi del bambino, posso dire molto assiduamente, cioè ogni giorno veniva a salutarlo e a giocare con lui. Ovviamente non sapendo come si gestisca un bambino così piccolo, la sua relazione con prevede sempre la mia presenza, se non in un paio di casi in cui ho lasciato il bambino e lui da soli per un’oretta, così da farlo abituare alla presenza del papà senza la mamma.

Io ho come priorità il legame tra loro due e quindi non seguo nessuna regola per i loro incontri: quando lui vuole può incontrarlo e giocare con lui. Ora Francesco ha quasi due anni, che compirà ad ottobre, il padre viene ogni giorno all’uscita dell’asilo e si trattiene con lui un po’, poi basta, a volte viene a casa e si trattiene mezz’ora o un’ora ma mai più di questo tempo e mai nel fine settimana. A Francesco piace il papà, ormai aspetta all’uscita del nido che lui ci sia e, infatti, quando non c’è mi chiede del papà e io rispondo che il papà è impegnato per lavoro e che verrà domani. Purtroppo ho cominciato a mentire a mio figlio, anche se lui non lo sa e non lo capisce ancora, mi domando se riuscirò a mentire anche quando sarà più grande e capirà.

Io non voglio assolutamente che Francesco sappia che il padre è un grande egoista, che sì lo ama ma ama di più se stesso e che quindi viene tutto dopo i suoi impegni, di lavoro o di svago che siano.

Attualmente, come tutti i bambini così piccoli, lui non sa cosa sia il tempo, quindi per lui 5 minuti sono molto piacevoli, non capisce che sono solo 5 minuti, quando mi chiede del papà sabato o domenica io non gli dico che sta lavorando, gli dico semplicemente che lunedì papà verrà al nido.

Come si fa a parlare con un bambino del papà assente?


Immagine tratta dal sito lamentemeravigliosa

autore

SF storie

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