Questa è il racconto di una coabitazione solidale in una casa siciliana con una storia bellissima. La abita Lucrezia con suo figlio Davide – da quando è arrivata dalla Spagna dove ha studiato – e con un caro amico che vive al piano di sopra (comunque collegato alla casa), con la figlia. La cosa molto speciale di questa casa magnifica del ‘700, che si trova in una delle piazze più belle vicine al mare della città di Palermo, è che abbia nel suo dna la condivisione dello spazio con altre persone non vincolate da patti o legami familiari.
Già negli anni ’40 infatti la nonna di Lucrezia divise il grande appartamento con due amiche: una piccola comunità di donne che si sono sostenute a vicenda per oltre quarant’anni. In più la nonna, oltre ad essere una vera “imprenditrice” in quanto direttrice di un laboratorio di ricamo prestigioso, aveva adottato la mamma di Lucrezia, figlia di una sorella morta di parto. La casa rappresentava la possibilità di realizzare questa piccola utopia.
Insomma una vera antesignana la nonna di Lucrezia, un esempio importante di coabitazione solidale in cui Lucrezia crede da sempre e che continua. Desidera che la casa non dimentichi mai la sua attitudine, che Lucrezia chiama il suo destino: continuare ad accogliere e mantenere il calore e lo spirito di condivisione.
Le immagini sono state fornite dall’autrice dell’articolo.