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Come è cambiata la famiglia in Liguria

scritto da Smallfamilies

Il 50% delle famiglie ligure è composto da una sola persona (molti anziani e grandi anziani); un fenomeno  che si è andato affermando nel giro di poco tempo e che anticipa percentuali che le previsioni Istat assegnano al paese nel 2043.

Quelle costituite da due genitori e uno o due figli si attestano al 20%, superate nei numeri anche dalla famiglia di due persone senza figli.

In aumento si segnalano anche le famiglie nelle quali ritroviamo un solo genitore, in maggioranza  madri con i loro figli, le coppie conviventi ma non coniugate, le unioni civiche, le famiglie omogenitoriali, quelle ricostruite. Il 45% delle nascite avviene fuori dal matrimonio.

La Liguria è anche la prima regione per la percentuale di vedovi/e: 9,1 della popolazione, Lombardia 7,1, Piemonte,8,2.

Come accade un po’ in tutta Italia, anche le famiglie ligure si fanno sempre più piccole (questa regione ha una media di 1,9 componenti, la più bassa in assoluto tra le regioni italiane) ma, a differenza del resto del Paese, non va aumentando il loro numero.

Nelle famiglie unipersonali le differenze di genere sono poi sostanziali, Le donne sole ne costituiscono una larga maggioranza che si incrementa con l’avanzare dell’età. Qualcosa che davanti al gap delle pensioni diventa anche l’estendersi di nuove povertà. Ma è soprattutto il sistema di welfare, già inadeguato e modellato su un’Italia che non esiste più, che rischia in prospettiva una crisi verticale. Nel 2023 il “welfare famigliare”, quello assorbito direttamente dalle famiglie, e rivolto in particolare all’infanzia e all’educazione prescolare, all’out of pocket per le prestazioni sanitarie, alla non autosufficienza valeva circa 136 miliardi di euro, pari al 17,5% del reddito familiare netto e il 7,8% della ricchezza nazionale. Risorse umane, i caregivers, ed economiche in contrazione progressiva a fronte del trasformarsi delle tipologie famigliari. Uno tsunami che investirà i bilanci pubblici regionale e nazionale: da quello dell’istruzione, ai servizi sociali, alla sanità. Non preoccuparsene non aiuterà a reggere un impatto di complessità assai vicino”.

 Come Smallfamilies aps va dicendo da tempo, e come ben si spiega in questo articolo di Luca Borzani dal titolo “Famiglia, ma quale? Una su due è composta da una sola persona” pubblicato recentemente, ignorare questi profondi cambiamenti, fare finta che questi dati non esistano,  è un atteggiamento ingiusto e irresponsabile dal punto di vista politico, sociale, culturale e impedisce al nostro Paese di “governare il mutamento, di disegnare uno sviluppo sostenibile. Che è poi quello di cui abbiamo bisogno”.

Per una lettura integrale dell’articolo: la Repubblica

 

Immagine d’apertura da www.freepik.com

autore

Smallfamilies

"La redazione" del gruppo Smallfamilies aps

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