Con il nostro sondaggio “Di che taglia è la tua smallfamily?” abbiamo anche raccolto suggerimenti e aspettative rispetto al progetto Smallfamilies. Abbiamo infatti chiesto di segnalare fino a un massimo di tre priorità di intervento a sostegno della monogenitorialità, da sviluppare all’interno di Smallfamilies. Chi ha partecipato al nostro sondaggio ha indicato come primo punto la creazione e lo sviluppo di servizi per la famiglia e la conciliazione famiglia-lavoro (61%). Subito dopo, interventi volti a promuovere la socialità (incontri, viaggi, tempo libero, etc.) e iniziative in grado di offrire consulenze specialistiche (ambiti scelti dal 50% del campione). Seguono forme di sostegno al reddito (36%), azioni per incentivare il mutuo e auto-aiuto (26%), servizi di orientamento all’occupazione (19%) e infine interventi legati alla casa (15%). Più marginale la richiesta di interventi nell’ambito dell’accesso al credito (7%).
Quali aree di intervento svilupperesti all’interno di Smallfamilies?
Sono in particolare i genitori più giovani a desiderare servizi per la famiglia e per la socialità e il tempo libero, mentre chi ha più di 50 anni è particolarmente interessato alla possibilità di ricevere consulenze specialistiche e, rispetto agli altri, anche servizi per l’occupazione.
Età dei genitori e priorità di intervento
La richiesta di attività rivolte al tempo libero e alla socialità è più forte tra chi è separata/o o divorziata/o, rispetto a madri nubili e padri celibi che tendono a ricercare maggiormente servizi per la conciliazione famiglia-lavoro e a evidenziare il tema/problema della casa.
Socialità e consulenze specialistiche sono aree d’intervento sollecitate in particolare da chi è monogenitore da meno di 5 anni, mentre sostegno al reddito e questione casa sono temi segnalati con più evidenza da chi convive con altre persone, oltre ai propri figli.