Le associazioni che si dedicano alle famiglie monogenitoriali sono tante, all’estero. In Italia non è così, ma qualche esempio c’è, a parte Smallfamilies. Abbiamo allora cercato di capire come funzionano le altre realtà nel mondo e abbiamo deciso di cominciare proprio dall’Italia, e per la precisione da Bolzano. Lì, infatti, opera la Südtiroler Plattform für Alleinerziehende/ Per famiglie monogenitoriali.
Una premessa: secondo le ultime statistiche, in Alto Adige vivono circa 26 mila smallfamilies e rappresentano il 14% delle famiglie con figli: ben 19 mila sono madri single. E si stima che questi numeri aumentino del 2% ogni anno. Le maggiori necessità di tutti questi nuclei familiari rientrano nelle sfere finanziaria, giuridica e psicologica, ma il problema più grosso è che la maggioranza dei genitori single vivono in povertà.
In questo contesto si colloca l’attività della Südtiroler Plattform für Alleinerziehende. Una realtà nata venti anni fa da un gruppo di auto-mutuo aiuto di Merano. “In quell’epoca erano tre i gruppi che si occupavano di famiglie monogenitoriali in Alto Adige” ci ha raccontato la presidente Ida Lanbacher. “I partecipanti si sono accorti che, per avere più risonanza e sostegno politico, c’era la necessità di fondare un’associazione”. Di riunirsi, insomma, e di cominciare a fare rete.
Da quel momento, il rapporto con il territorio ha cominciato a farsi più stretto, per quanto non sia stata cosa semplice. Soprattutto dal punto di vista delle iniziative. “È molto difficile coprire tutta la zona con attività” spiega Ida Lanbacher, “ma nello stesso momento ci accorgiamo di essere sempre più richiesti. La partecipazione delle persone dipende dalle diverse manifestazioni e anche dai temi proposti”: quelli che hanno legame con l’attualità sono anche quelli che riscuotono maggiore successo.
L’associazione offre poi servizi, primo fra tutti la consulenza legale ma anche una consulenza più personale. Molto richiesta è anche la partecipazione a quegli ex gruppi di auto-mutuo aiuto che oggi si sono evoluti in incontri accompagnati da un professionista. E ancora, la mediazione familiare, specialmente quella dedicata a persone che sono già separate ma che sono alla ricerca di un buon consenso nelle decisioni per i figli in comune. “Infine, offriamo almeno sei volte all’anno un incontro domenicale, il Caffè della Domenica, nella nostra sede di Bolzano, durante i quali offriamo anche assistenza ai bambini, e gite estive” conclude Ida Lanbacher.
Una curiosità: anche gli uomini non solo fanno richiesta dei servizi dell’associazione, ma partecipano anche ai suoi incontri e alle gite. Però “in quantità scarsa”, sottolinea la presidente “ e sono soprattutto vedovi”.
Foto di Serena Wong da Pixabay