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Di che taglia sono le smallfamilies? Cominciamo a darvi i primi numeri

A maggio 2013 abbiamo lanciato il nostro sondaggio, chiedendo “di che taglia è la tua smallfamily?”. Abbiamo elaborato i dati relativi ai primi 250 questionari raccolti: ecco che cosa ne è emerso.

La nostra indagine, alla quale si può partecipare in forma anonima, non ha mai avuto pretese statistiche, chi ha risposto al questionario lo ha fatto liberamente attraverso il nostro sito, quindi non c’è stata alcuna selezione del campione. Nonostante ciò, riteniamo che questa nostra iniziativa sia utile per aiutarci a capire meglio la realtà delle famiglie monogenitoriali, alle quali abbiamo dedicato il nostro progetto. Avremmo potuto articolare ancor di più le domande ed entrare, in dettaglio, nel variegato e complesso mondo delle smallfamilies; ma avremo tempo per fare molti altri approfondimenti. Questo è solo l’inizio.

Vi ricordiamo che il questionario è ancora aperto e invitiamo tutti coloro che non l’avessero ancora compilato a farlo, così da rendere ancor più rilevanti le informazioni e le indicazioni raccolte. Restituiremo le informazioni ottenute e la loro elaborazione per sezioni, rispettando la struttura che abbiamo dato al questionario stesso.

Saranno cinque i post che presenteranno i risultati, ognuno incentrato su uno specifico aspetto:

1) il profilo di chi ha risposto al questionario;

2) la composizione del nucleo famigliare di appartenenza;

3) le loro condizioni di vita;

4) i bisogni di queste famiglie;

5) le aree d’intervento richieste.

Chi ha partecipato al nostro sondaggio?

In gran parte sono donne, ben 232, mentre solo 16 sono gli uomini. La metà (52%) ha tra i 40 e i 49 anni, seguono le/i trentenni (30%) e le/i cinquantenni (15%).

Età di chi ha risposto al questionario

Quasi tutte/i sono italiane/i, solo quattro di origine straniera (brasiliana, cubana e francese) e la maggior parte risiede nelle regioni del nord-ovest (60%); seguono centro Italia (16%), nord-est (11%), sud (9%) e isole (4%), ma c’è anche una persona che vive all’estero, in Grecia.

Il questionario ha avuto in questa fase di avvio una particolare diffusione in Lombardia, da dove proviene il 45% delle risposte. Di queste, la metà arriva da Milano, che risulta così essere la città più rappresentata, con 70 questionari compilati. Seguono Roma e Genova, rispettivamente con 21 e 12.

Per quanto riguarda il titolo di studio, più della metà (54%) di chi ha risposto ha raggiunto la laurea o un titolo superiore, il 43% possiede un diploma e i/le restanti hanno una licenza di scuola media.

La maggior parte lavora come dipendente (58%), un buon numero sono libere/i professioniste/i (18%) e, purtroppo, sono numerose anche le persone senza lavoro (8%); seguono imprenditrici e imprenditori (6%), lavoratrici e lavoratori autonome/i a partita IVA (5%), coloro che hanno contratti precari (3%) e pensionate/i (2%).

In più della metà dei casi (53%) la condizione di monogenitorialità è frutto di una separazione o di un divorzio dal coniuge, ma è rilevante anche la quota di madri nubili e padri celibi (39%). In quest’ultimo caso, non sappiamo però se si tratti di genitori che provengono da coppie di fatto o se siano sin dall’origine genitori single. Solo l’8% di chi ha risposto al questionario è vedovo o vedova, mentre sappiamo che in Italia lo sono circa la metà dei monogenitori.

La maggioranza è smallfamilies da meno di cinque anni (il 42%), il 26% lo è da un periodo compreso tra cinque e dieci anni, il 20% da oltre dieci anni, mentre il 12% lo è da meno di un anno.

autore

Flavio Pellegrinuzzi

Il suo interesse principale è la mobilità, il modo con cui ci si sposta in città. Sociologo, ricercatore, fissato con lo studio della metropoli che cambia, per smallfamilies si occupa dei questionari online.

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