Charles Darwin disse: “Il maggior traguardo che la cultura morale possa raggiungere è riconoscere la necessità di dominare i nostri pensieri”.
Mentre scrivo, i pensieri affollano la mia mente e oggi non sono pensieri solari, sono un po’ ombrosi a dire il vero e visto che l’ombra può essere piacevole, ho deciso di mettere di sottofondo una bella musica rilassante e farli diventare pensieri che accompagnano invece di dominare e togliere energia; prendo la loro energia e li trasformo in qualcosa di diverso.
Una volta ho sentito il detto “E’ solo un pensiero, non può farti alcun male”.
Vero ma ogni tanto li facciamo diventare martellanti, un cuneo ficcato nel centro della testa e ci mettiamo anche tanto impegno nel tenerli vivi: musica triste, colori spenti, buio della casa, silenzio e solitudine; e di male ce ne facciamo e volte anche parecchio e per parecchi giorni. Chi non ha mai ascoltato canzoni tristissime o visto film strappa lacrime quando stava già male? Chi non si è chiuso in casa quando sapeva benissimo che anche solo l’aria fresca lo avrebbe fatto stare meglio?
Allora ti domando: fosse possibile cambiare umore istantaneamente, ti interesserebbe? Se fosse possibile far diventare quei pensieri qualcosa di diverso, ti interesserebbe? Se fosse possibile per te scegliere ogni singolo giorno, ogni singolo minuto cosa pensare e quindi cosa provare, ti interesserebbe?
Bene, lo puoi fare! Lo sai già fare! il punto è utilizzare quello che già fai inconsciamente per stare male, per stare invece bene. Pensa ai bambini, spesso cambiano umore velocemente: un minuto prima piangono, quello dopo tornano a sorridere per qualcosa. Come fanno a farlo? Semplicemente lasciano entrare nella loro mente ciò che li fa star bene, un sorriso, un abbraccio, la visione di un giocattolo, una nuvola su nel cielo, una mosca sul vetro della finestra. Non stanno a muso basso a rimuginare su quanto successo, guardano in alto e in avanti; lasciano che il bello –che li circonda e li fa star bene- entri nei loro pensieri e li illumini, perché non pensano che “bisogna stare male” o che “per far passare certe cose ci vuole tempo e dolore” come se stare bene e reagire, sminuisse il passato e le emozioni che sono state.
La questione non è quella di scervellarsi a capire da dove arrivano certi pensieri – anche perché in realtà il più delle volte lo sappiamo benissimo- quanto piuttosto come li interpretiamo e cose ce ne facciamo.
Ricorda che il cervello è in grado di focalizzarsi su una sola cosa per volta, focalizzando quindi la mente su pensieri positivi, che soppiantano o trasformano quelli negativi, il nostro stato d’animo migliora.
I pensieri negativi si auto-generano e si moltiplicano spontaneamente (è fisiologia ormonale e non necessariamente una patologia depressiva) mentre i pensieri positivi si comportano in modo diverso e hanno minori capacità di auto-generarsi, ma lì entri in gioco tu e la tua scelta su cosa focalizzare la tua mente e la tua scelta sul come vuoi stare.
Ogni giorno, ogni volta che un pensiero che non ti far star bene bussa, con cosa decidi di trasformarlo?
Hai mille armi già pronte e facili da utilizzare in ogni momento: musica dolce nelle orecchie o sparata a massimo volume in auto o a casa, ballare in mutande, alzare le braccia in alto verso il cielo, guardare il cielo, saltare, correre, metterti una foto buffa nel telefonino o sul PC, ridere anche se non c’è nulla di ridere, fare una telefonata, respirare.
Facile? Si nessuno ha mai detto che debba essere difficile e se te lo hanno detto, hanno semplicemente sbagliato. Punto!
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