CULTURE E SOCIETÀ Notizie dall'Italia e dal mondo

Due genitori o uno: ma una famiglia è molto altro

scritto da Smallfamilies

Addio al vecchio standard di famiglia nucleare. Ormai le strutture familiari sono profondamente mutate nei Paesi occidentali e ci sono famiglie di ogni forma e dimensione. Anche le scienze sociali, che finora hanno privilegiato lo studio della struttura delle famiglie, stanno finalmente evidenziando questi cambiamenti.

La ricerca in generale si sta concentrando in particolare sull’analisi delle relazioni tra genitori e tra genitori e figli (tra gli altri studi, “Sotto lo stesso tetto. Mutamenti della famiglia in Italia dal XV al XX secolo” di Marzio Barbagli, Il Mulino), poi del calore affettivo e dell’intimità della famiglia, che dovrebbe essere la sede naturale in cui crescere i figli, oggi destinatari privilegiati delle cure e dell’affetto dei genitori.

Le politiche per la famiglia sono però ancora lontane dall’includere i cambiamenti nelle strutture e nelle dimensioni familiari. Istat descrive la famiglia ancora in base alle “forme famigliari”: famiglie bigenitoriali, genitori conviventi sotto lo stesso tetto, famiglie monoparentali, famiglie ricostituite etc.

Oltre che essere semplicistico, questo modo di intendere le politiche della famiglia impedisce di intercettare il bisogno là dove esso concretamente abbia origine. Se le politiche per la famiglia mettessero al centro i figli come priorità, sarebbero anche in grado di strutturare una risposta efficace.

Non è la composizione della famiglia, però, che fa di questa un buono o un cattivo ambiente di crescita per i figli, anche se i media ancora troppo spesso rappresentano le famiglie monogenitoriali come famiglie incomplete. Lo afferma anche la famosa associazione inglese Gingerbread, che ha le sue origini nel lontano 1918, quando fu fondato il National Council for the Unmarried Mothers, e che oggi vanta come presidente la scrittrice JK Rowling, “mamma” di Harry Potter.

Secondo Gingerbread, il cui slogan è “Single partents. Equal families”, è sin troppo semplicistico ridurre la questione delle politiche sulla famiglia a uno standard di due genitori coabitanti sotto lo stesso tetto. Riduttivo e rischioso, perché non si va mai al cuore del problema.

Gingerbread individua, attraverso i dati di ricerca, tre fattori principali che determinano la buona riuscita di una famiglia in termini di crescita sana dei figli: equilibrio nelle relazioni, benessere economico e buone capacità genitoriali.

Il conflitto tra genitori in primis è uno degli aspetti più stressanti per un bambino, perché determina un risultato di ansia, aggressività o insicurezza nei figli. Ci dovrebbero essere dei servizi extra-giudiziali, che aiutino concretamente i genitori a dirimere le questioni prima che il conflitto diventi acuto e cronico.

La povertà, poi, ha un impatto molto negativo sull’infanzia dei bambini e mina le loro prospettive per il futuro. La ricerca dimostra che questi bambini saranno più soggetti ad ammalarsi, più propensi ad abbandonare la scuola, e quindi avranno meno possibilità di accesso al mondo del lavoro e a stipendi migliori.

L’incapacità genitoriale, il fatto che gli interessi dei genitori possano essere in conflitto con quello dei loro stessi figli, è un altro fattore che molto spesso non viene ricompreso ed è poco rappresentato, perché si è spontaneamente portati a pensare che ogni genitore voglia il meglio per sé e per i propri figli.

Incentrare gli interventi a sostegno della famiglia, riferendosi a uno stereotipo astratto di “famiglia tradizionale”, è quanto più di inattuale esista. Intervenire invece su questi tre principali fattori di rischio, mettendo al centro i figli delle politiche, dovrebbe costituire il punto di partenza per una logica inclusiva.

In questo modo le famiglie monoparentali non solo non verrebbero più escluse, ma soprattutto si metterebbe l’attenzione su quelli che sono i veri problemi per sviluppare azioni efficaci e concrete a favore delle specifiche situazioni di bisogno delle famiglie.

 

Foto di OpenClipart-Vectors da Pixabay

autore

Smallfamilies

"La redazione" del gruppo Smallfamilies aps

lascia un commento