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Enola Holmes

Uscito da poco su Netflix, diretto da Harry Bradbeer – regista anche della serie tv Fleabag – il film si ispira ai romanzi The Enola Holmes Mysteries di Nancy Springer pubblicati tra il 2006 e il 2010 la cui protagonista è proprio la più piccola della famiglia Holmes.

Cresce nella campagna inglese con la madre vedova, mentre i due fratelli, lo scorbutico Mycroft e l’acuto Sherlock (sì, proprio Sherlock Holmes) a cui somiglia di più e a cui è maggiormente legata, hanno  lasciato da tempo il nido e si dedicano, uno agli affari dell’alta società e l’altro, ovviamente, ai casi da risolvere.

Il suo nome al contrario è “Alone” (“sola”) ma il personaggio di Enola appare simpatico e curioso e sin dall’inizio è impossibile non parteggiare per lei perché  si intuiscono la sua audacia e la sua ambizione e per questo “sola” di fatto non lo sarà mai.

Per anni la compagna di vita di Enola è sua madre Eudoria che le ha insegnato, in poche parole, come stare al mondo.  La educa alla lettura dei grandi classici e allo studio della scienza, ma anche allo sport e alle arti marziali rendendola una giovane donna sagace e combattiva.

Tutto ciò che sua madre le insegna torna utile ad Enola quando, proprio il giorno del suo sedicesimo compleanno, la sua fedele complice e ala protettrice scompare nel nulla. Lasciando dietro di sé però tutti gli indizi che servono alla figlia per ritrovarla. Sfugge dai fratelli, soprattutto Mycroft che ha già pianificato di mandarla all’educandato per ragazze di buona famiglia di Miss Harrison, e travestita da maschio salta sul primo treno per Londra sulle tracce della madre.

Anche stavolta non è da sola, conosce Tewkesbury, un suo coetaneo marchese similmente in fuga dalla famiglia. Le strade dei due si separano poco dopo il loro primo incontro ma sono inevitabilmente destinate a incrociarsi di nuovo.

Non meno importante delle rocambolesche avventure di Enola è lo sfondo politico sul quale si muovono i personaggi e grazie al quale la storia si arricchisce di morale. È la Londra di inizio Novecento, l’atmosfera portata dal nuovo secolo è caotica e febbricitante e convivono conservatorismo e aria di cambiamento.

Enola incarna tutti i valori di chi non vuole sottostare a niente e nessuno, a chi alza la voce per scardinare tutti i dogmi ormai fuori dal tempo. La ricerca della madre è quindi anche una ricerca della propria identità e del proprio posto nel mondo e alla fine Enola Holmes capisce che, prima di altre persone, lei avrà sempre se stessa e che  “essere sola non significa essere solitaria. Mia madre non ha mai voluto questo. Desiderava che trovassi la mia libertà, il mio futuro, il mio obiettivo”.

Insomma, è proprio un film che  mi sento di consigliare a tutte le fasce d’età perché ognuno può trarre un insegnamento da ogni livello a cui si legge questa bella storia. Quello che ho fatto mio per esempio è l’ultima battuta del film: “La mia vita è solo mia. E il futuro dipende da noi!”

N.B.: è disponibile un gioco interattivo con i personaggi del film, dotato di mappa di Londra, copia del London Gazette e una serie di indizi ed attività per ritrovare Enola tra le vie della capitale inglese.

autore

Matilde Sofia Bassanini

Sono nata nel 2001, sono del Sagittario e per questo amo viaggiare e sognare. Ho frequentato il liceo linguistico, ora frequento Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. E ho finalmente deciso di scrivere per il sito dell’associazione Smallfamilies, che ho visto nascere da vicino.

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