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Famiglie monogenitoriali – le grandi assenti

scritto da Laura Lombardi

LE INCHIESTE DEI MEDIA

40 pagine di servizio nell’inserto del Corriere della Sera “7” di venerdì 1 ottobre 2021. Dedicate a ritratti di famiglie in cui l’obiettivo è mettere a fuoco come sono cambiate abitudini e stili di vita dopo il covid.

20 famiglie, una per regione. Corredate di foto a tutta pagina.

Quali famiglie? 17 di taglio tradizionale, per così dire, ossia con coppie di genitori etero, due con coppie omo, una al maschile e una al femminile, una in cui convivono nella stessa villetta due genitori con la figlia sposata e i nipoti e il figlio separato con nipote (la quale vive in alternanza con lui e la madre). E corredata di relativa foto, quindi, molto popolosa.

Nessun ritratto specifico per genitori single. Nessuna foto  in cui campeggi una madre o un padre sola/solo con figli/figlie.

Nessuna intervista a chi (quasi 3 milioni di genitori) vive la propria genitorialità nella difficoltà della vera solitudine.

LA CAMPAGNA ELETTORALE

Potremmo sbagliarci, potrebbe anche esserci qualche riga qua e là, ma così sparsa da non saltare all’occhio perché, appunto, in questa recente campagna elettorale, la sensazione è che nessuno abbia illustrato un programma di impegno sul tema della conciliazione famiglia-lavoro, delle agevolazioni, della tutela di quel variegato mondo delle famiglie a geometria variabile.

 

ADOZIONI E AFFIDO

Il caso recente dell’attrice Claudia Gerini, già madre di due figlie, che vorrebbe adottare uno o due bambini, ma non può in quanto attualmente single, ha riportato in auge il tema. In Italia resiste ben radicata l’idea che non solo due genitori siano meglio di uno, ma che lo sia persino un Istituto. Bambini che potrebbero trovare un loro posto nel calore di una famiglia (perché di Famiglia, non dimentichiamolo, pur sempre si tratta, anche quando il genitore è single) continuano invece a crescere nelle cosiddette strutture per minori.

Il senso sfugge.

 

Il senso sfugge, a meno che non lo si definisca attraverso l’unica conclusione cui siamo arrivati dopo quasi dieci anni di attività: l’Italia non è un paese per genitori single.

È da quasi dieci anni che continuiamo a dire le stesse cose, a rilevare le stesse carenze, a rivendicare la necessità di attenzione, a sostenere a gran voce che le istituzioni, e il mondo dei media, dovrebbero tenere conto dei mutamenti sociali, delle trasformazioni continue della Galassia Famiglia.

Da quasi dieci anni diciamo che non ha alcun senso parlare di Famiglia e che è necessario parlare di Famiglie.

Bene, il titolo c’è (vedi Corriere). La sostanza, purtroppo, continua a mancare.

 

autore

Laura Lombardi

Scrittrice, con un passato televisivo. Coordinatrice dell’area culturale ed eventi. Madre separata di una figlia, sono curatrice, insieme con Raethia Corsini, del progetto smALLbooks. Per il sito scrivo per la sezione “Magazine” e “Diario d’Autori”. Condivido con Giuseppe Sparnacci il progetto “Riletture in chiave smallfamily”.

Sono nata nel 1962, scrivo e ho un’unica adorata figlia nata nell’anno 2000. Con Susanna Francalanci ho scritto alcuni libri per ragazzi pubblicati dall’editore Vallardi e il giallo Titoli di coda, per Eclissi editrice. Per parecchi anni ho lavorato come autrice televisiva, soprattutto in Rai, soprattutto con la vecchia RaiTre. Prima ancora c’era stato il periodo russo, quello in cui ho frequentato Mosca, l’Unione Sovietica e la lingua russa.Il canto, la ricerca attraverso il suono e la voce, il tai chi, sono gli strumenti privilegiati con cui mi oriento. Amo camminare, soprattutto nel silenzio denso di suoni dei boschi dell’Alta Valmarecchia, dove ho la fortuna di avere una casa che saltuariamente apro per ospitare incontri, corsi e altre iniziative: Croceviapieve. Vivo il progetto Smallfamilies come parte fondamentale del mio percorso evolutivo.

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