L’assemblea generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione 47/237 del 20 settembre 1993, ha scelto il 15 maggio per festeggiare ogni anno la Giornata Internazionale delle Famiglie.
In Italia non mancano però le polemiche: da una parte c’è chi insiste sulla necessità di utilizzare il plurale (famiglie, appunto) per non ignorare quella varietà di tipologie familiari a geometria variabile, che la società di oggi esprime, anche se la legislazione fatica a riconoscere e tutelare nel modo corretto;
dall’altra, c’è chi vorrebbe che il 15 maggio diventasse la giornata mondiale di un solo tipo di famiglia, quella basata sul matrimonio tra un uomo e una donna (a tale proposito è stata depositata alla Camera una proposta di legge). A noi di Smallfamilies piace, ovviamente, la declinazione al plurale e come noi la pensano anche altri. In Irlanda per esempio la Giornata Internazionale delle Famiglie si festeggia così. Noi, insieme con molti altr*, cogliamo l’occasione per ricordare come la realtà italiana, all’interno del contesto europeo, si trovi in un posizione arretrata, mostrando un’inerzia anacronistica sul tema dei diritti e una oramai cronica incapacità di far fronte alla naturale evoluzione della società.