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Famiglie: sostantivo plurale

scritto da Gisella Bassanini

L’assemblea generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione 47/237 del 20 settembre 1993, ha scelto il 15 maggio per festeggiare ogni anno la Giornata Internazionale delle Famiglie.
In Italia non mancano però le polemiche: da una parte c’è chi insiste sulla necessità di utilizzare il plurale (famiglie, appunto) per non ignorare quella varietà di tipologie familiari a geometria variabile, che la società di oggi esprime, anche se la legislazione fatica a riconoscere e tutelare nel modo corretto;

dall’altra, c’è chi vorrebbe che il 15 maggio diventasse la giornata mondiale di un solo tipo di famiglia, quella basata sul matrimonio tra un uomo e una donna (a tale proposito è stata depositata alla Camera una proposta di legge). A noi di Smallfamilies piace, ovviamente, la declinazione al plurale e come noi la pensano anche altri. In Irlanda per esempio la Giornata Internazionale delle Famiglie si festeggia così. Noi, insieme con molti altr*, cogliamo l’occasione per ricordare come la realtà italiana, all’interno del contesto europeo, si trovi in un posizione arretrata, mostrando un’inerzia anacronistica sul tema dei diritti e una oramai cronica incapacità di far fronte alla naturale evoluzione della società.

autore

Gisella Bassanini

Docente e ricercatrice, ho una figlia, Matilde Sofia. Coordino le attività di  Smallfamilies aps di cui sono fondatrice e presidente.  Seguo in particolare  l’area  welfare e policy, le questioni legate all’abitare e per il nostro Osservatorio mi occupo dello sviluppo  di  progetti di ricerca sulle famiglie monogenitoriali e più in generale sulle “famiglie a geometria variabile”.

Abito a Milano (città che amo) e, dopo la laurea in architettura al Politecnico di Milano,  ho trascorso molti anni  impegnata  in università (dottorato di ricerca, docenza, scrittura di libri) e nella libera professione (sviluppo di processi partecipativi,  piani dei tempi e degli orari della città, approccio di genere nella progettazione architettonica e nella pianificazione urbana). Ora insegno materie artistiche nella scuola pubblica e continuo nella mia attività di studio e ricerca in modo indipendente. La nascita di mia figlia nel 2001 ha trasformato profondamente (e in meglio) la mia vita, nonostante la fatica di crescerla da sola. Da allora, il desiderio di fare qualcosa per-e-con chi si trova a vivere una condizione analoga è diventato ogni giorno più forte. Da questa voglia di fare e di condividere, e dall’incontro con Michele Giulini ed Erika Freschi, è nata Smallfamilies aps, sintesi ideale della mia storia personale e del mio percorso professionale.

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