STORIE

Giorgia • Quattro mesi con il giubbotto sbagliato

scritto da Giorgia Corti
Siamo sempre a Parigi io e mia figlia Bianca, c’eravamo sotto entrambi gli attentati e ci siamo ancora. E oggi siamo qui a bocca aperta davanti alle notizie che arrivano da Bruxelles. Non è stato facile spiegarmi perché certe cose accadono, ma lei ha sempre quella marcia in più che amo osservare, il mio piccolo caleidoscopio che mi ancora al necessario. Ancora oggi, comunque, non so bene perché nel mondo uno si alzi la mattina con l’intenzione di fare una strage: aspetterò l’intervista della Leosini agli assassini annoiati del Varani… Di fatto in un anno ci hanno levato il senso della sicurezza per un’insana inquietudine nella normalità.
Le misure di sicurezza del governo hanno previsto, per esempio, che ogni a genitore venisse controllata la borsa dalla direttrice che, terrorismo o meno, realizza uno dei suoi sogni più segreti: ficcare il naso nelle borse degli altri 🙂
Passeggini sorvegliati speciali neanche fossero autobombe verso ambasciate. E alcune grosse catene di giocattoli hanno eliminato le armi sotto il periodo natalizio per la gioia dei pacifisti: un disarmo infantile!
E i bambini?
Ora, vi assicuro che la mia fantasia è ricca, ma Bianca mi ha raccontato delle esercitazioni di evacuazione: so con esattezza quando accadono in base al grado di bronchite con cui torna a casa.
La dinamica è:
suona la campanella
uno squillo merenda,
due pranzo,
tre… Modalità Master & Commando attivata.
Tutti alzano le codine e le trecce da Regina delle Nevi tipo velociraptor, lasciandosi alle spalle pastelli, casseruole e navi pirata.
Maya cerca Bianca nell’area piccolo cuoco, Bianca incontra Maya tra l’area tempere e il tavolo dei puzzle, da quel momento sanno che dovranno recarsi nel minor tempo possibile in cortile dietro Adrien e Selene.
Tutti rigorosamente senza giubbotto. “Per non perdere tempo” a suo dire.
Modestamente, pur non essendo bilingue e a rischio terrorismo, anche io facevo le esercitazioni alla scuola elementare Garavetti di Cagliari negli anni novanta. Non so a quale rischio esattamente ci preparassero, forse incendio, ma il giubbino ce lo facevano mettere. La bronchite arrivava anche in quel caso per l’autocombustione: l’esercitazione infatti cascava sempre in quella settimana di dicembre in cui in Sardegna puoi andare al mare. Insomma le esercitazioni sono normali e pure “l’impiccionaggine” della direttrice, ma il giubbotto non sarà mai adeguato alla stagione che ultimamente ne richiederebbe uno anti proiettile.
Avrei molta voglia di augurare buona Pasqua di pace e resurrezione a tutt*.

autore

Giorgia Corti

Fotografa, classe 1987, mamma single di Bianca ho in progetto un giro per il mondo per realizzare un libro sulle madri sole. Gli scatti saranno realizzati da me e dalla mia bambina perché desidero vedere la realtà anche attraverso i suoi occhi. Per realizzarlo raccolgo fondi con il crowdfunding: puoi vederlo al link del mio sito. Per Smallfamilies® collaboro alla sezione “Diario d’autori”.

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