Dare i numeri sulle smallfamilies in Italia è ciò che cercheremo di fare in questo articolo. Le fonti utilizzate per avere un quadro completo su questo fenomeno in Italia sono i dati dell’ultimo censimento disponibile (quello del 2011) e l’indagine Multiscopo relativa agli aspetti della vita quotidiana anno dopo anno che l’Istat conduce dal 1993 su un campione di oltre 20000 famiglie per un totale di circa 50000 soggetti. Non è sempre facile leggere i dati dell’Istat perché è difficile individuare i soggetti in gioco.
Cosa è una smallfamily per l’Istat?
Innanzitutto cosa è una famiglia. La famiglia di fatto, associata ad una famiglia anagrafica, è costituita da un insieme di persone che hanno la loro dimora ABITUALE nella stessa abitazione del capofamiglia anagrafico e con questa persona hanno un LEGAME di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela o affetto. All’interno di ciascuna famiglia di fatto possono essere individuati nessuno (il single o la single), uno o più nuclei familiari. La definizione di nucleo familiare è più restrittiva di quella di famiglia. Infatti per un nucleo familiare si intende una coppia, coniugata o convivente, con o senza figli mai sposati, né conviventi coniugalmente, né aventi figli propri. Quindi in una famiglia di fatto ci possono essere più nuclei e anche membri isolate. Ad esempio la Figura 1 mostra una famiglia costituita da due nuclei e due membri isolati per un totale di 8 componenti.
Figura 1: Famiglia di fatto composta da due nuclei e due membri isolati
Ma per l’Istat all’interno delle famiglie costituiscono un nucleo famigliare anche un solo genitore con uno o più figli mai sposati, né conviventi coniugalmente, né aventi figli propri. Ed eccole qui le nostre smallfamilies: sono le famiglie in cui è presente un solo nucleo composto da un solo genitore con uno o più figli conviventi. Nella Figura 2 ne riportiamo qualche esempio:
Figura 2: Tre esempi non esaustivi di famiglie composte da un solo nucleo composto da un genitore e uno o più figli
I numeri delle Smallfamilies in Italia
Il censimento del 2011 è l’ultimo che ci offre un dato certo numerico sulle smallfamilies italiane. La Tabella 1 riporta i dati relativi all’ultimo censimento con riferimento alla totalità delle famiglie differenziate per il numero di nuclei. Le famiglie con un solo nucleo (quasi 16 milioni per il 64.7% delle famiglie) sono le famiglie sulle quali occorre basare le statistiche. Le famiglie senza nucleo per la maggior parte (oltre 7 milioni di famiglie su un totale di oltre 8 milioni di famiglie senza nucleo pari al 92%) sono costituite da una sola persona senza figli e per il restante 8% da altre tipologie.
Tabella 1: Dati relativi alla tipologia famigliare dell’ultimo censimento, anno 2011. Fonte Istat
Dalla Tabella 1 si possono calcolare anche le percentuali delle famiglie monogenitoriali rispetto a 100 famiglie con la stessa caratteristica per tipologia di nucleo. I dati sono riportati nella seguente tabella.
Tabella 2: Percentuali per tipologia di famiglie con un solo nucleo famigliare. Anno 2011. Fonte Istat
In attesa dei dati del censimento permanente possiamo monitorare la percentuale di famiglie monogenitoriali considerando l’indagine Multiscopo sule famiglie che l’Istat conduce ogni anno su oltre 20.000 famiglie. Dai dati a nostra disposizione (scaricabili dal sito dell’Istat) abbiamo ricavato il grafico riportato in Figura 3, che descrive l’andamento in percentuale dal 2001 al 2016 delle diverse tipologie di famiglie con un solo nucleo. Si può notare come la percentuale delle famiglie monogenitoriali nel corso degli ultimi anni sia pressoché invariato con un leggero incremento negli anni, mentre l’andamento delle coppie con figli segna una leggera diminuzione (sempre in percentuale). Questi dati confermano la presenza ormai costante di questa tipologia di famiglia nel panorama sociale italiano.
Figura 3: percentuale delle diverse tipologie di famiglie con un solo nucleo. Fonte Istat
Le smallfamilies per genere
Andiamo adesso ad analizzare come le smallfamilies si differenziano per il sesso del genitore. Il dato lo ricaviamo sempre dall’indagine Multiscopo sulle famiglie. La Tabella 3 riporta la percentuale di famiglie monogenitoriali guidate da una donna.
Tabella 3: Percentuale delle famiglie monogenitoriali con il genitore femmina. Fonte Istat
Come si può notare la percentuale delle famiglie monogenitoriali con una mamma sono passate dall’85% del 2011 al 82% del 2016.
Questo denota un corrispondente aumento dal 15% al 18% delle famiglie monogenitoriali guidate da un papà.
Si noti come il leggero calo sia presente anche per le famiglie guidate da una mamma giovane (passate dal 95% al 93%) e da una mamma più anziana.
Se andiamo invece a vedere come si suddividono in base all’età le mamme e i papà notiamo qualche differenza. La Tabella 4 riporta la suddivisione in base all’età delle famiglie monogenitoriali con a capo una donna. Si può notare come nel corso degli anni questa suddivisione non sia variata di molto con circa il 9% delle mamme con meno di 35 anni, circa il 20% tra 35 e 44 anni e circa il 45% con 55 o più anni.
Tabella 4: Percentuale delle famiglie monogenitoriali con a capo una donna in base all’età. Fonte Istat
La stessa tabella per le famiglie monogenitoriali guidate da un padre ci fornisce una diversa ripartizione. In particolare sono presenti meno papà giovani (la percentuale negli anni varia dal 2% al 4%) mentre sono molti di più i padri single con più di 55 anni (la percentuale varia dal 59% al 61% negli ultimi 7 anni) rispetto alle madri con la stessa età.
Tabella 5: Percentuale delle famiglie monogenitoriali con a capo un uomo in base all’età. Fonte Istat
Le smallfamilies e lo stato civile
Un divorzio, una vedovanza oppure una scelta consapevole molte sono le storie dietro a una small family. I dati dell’indagine multiscopo dell’Istat ci permette di fotografare anche lo stato civile del capo della famiglia monogenitoriale. L’indagine multiscopo sulla famiglia ci fornisce le percentuali di quante tra le famiglie monogenitoriali hanno il genitore che è celibe o nubile, divorziato o separato oppure vedovo o vedova.
Tabella 6: Percentuali delle famiglie monogenitoriali per stato civile. Fonte Istat
La Tabella 6 fornisce le percentuali in base al solo stato civile del genitore a capo della famiglia monogenitoriale. Si nota come nel corso degli anni la percentuale dei genitori nubile e celibi sia aumentata mentre è diminuita quella dei genitori vedovi o vedove. La percentuale dei genitori separate o divorziati è rimasta pressoché costante.
La stessa tabella differenziata per genere fornisce qualche informazione più dettagliata. Tra le donne, ad esempio, è più marcato l’aumento della percentuale di nubili rispetto all’aumento della percentuale di celibi.
Tabella 7: Percentuali delle famiglie monogenitoriali per stato civile e genere. Fonte Istat
Inoltre sempre la Tabella 7 ci dice che la percentuale di divorziate e divorziati o separate e separate è rimasta costante per tutti gli anni per le donne, con circa il 45% delle famiglie monogenitoriali con una donna a capo che è divorziata o separata. Invece la stessa categoria per gli uomini è passata dal 45% del 2011 al 49% del 2016.
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