Dati e Analisi sulle famiglie in trasformazione

Istat: crescono i nuclei monogenitoriali, diminuiscono le coppie con figli

scritto da Smallfamilies

La famiglia italiana è cambiata ed ha geometrie sempre più variabili, come andiamo dicendo da oltre un decennio noi di Smallfamilies aps, e come ci raccontano i dati Istat pubblicati recentemente e riferiti ai nuclei familiari nei censimenti della popolazione (anni 2011-2021).

Aumentano le famiglie e diminuiscono i nuclei familiari

In Italia si contano, nel 2021, 26.206.246 famiglie, con un incremento del 6,5% rispetto al 2011  (erano 24.611.766). All’interno delle famiglie**, si possono individuare i nuclei familiari** costituiti da persone che vivono in coppia (con o senza figli) o da genitori soli con figli. La maggior parte delle famiglie è composta da un solo nucleo (59,7% del totale), ci sono poi quelle costituite da due o più nuclei (1,5% del totale), mentre il 38,8% non ha nucleo, come il caso delle famiglie unipersonali o di quelle formate da più persone senza legami di coppia o di tipo genitore-figlio.

Nel decennio 2011-2021 sono aumentate le famiglie censite mentre sono progressivamente diminuiti i nuclei familiari, questi ultimi sono nel 2021 un totale di 16.438.655.

Le coppie con figli, pur rappresentando ancora il 45,8% del totale, continuano a diminuire: erano il 57,5% nel 2001 e il 52,7% nel 2011. È invece stabile il numero delle coppie senza figli, mentre crescono significativamente i nuclei composti da un solo genitore. Si tratta soprattutto di madri sole con figli che sempre più spesso assumono il ruolo di principali o uniche figure genitoriali, anche se non mancano i segnali di una maggiore partecipazione maschile. Da segnalare anche l’aumento delle coppie dello stesso sesso che sono passate, dal 2011 al 2021, da 7.513 a 9.795, con una maggiore concentrazione nel Nord Italia. 

Le differenze tra Nord e sud Italia

Nel Mezzogiorno, le coppie con figli sono ancora il modello prevalente, rappresentando il 50,5% dei nuclei, con picchi in Basilicata (51,8%), Campania (51,4%) e Puglia (50,7%). Liguria e Valle d’Aosta presentano invece i numeri più bassi di coppie con figli, rispettivamente il 37,2% (valore minimo) e il 40,7%.

Nel Nord, in particolare nel Nord-Ovest, domina il modello delle coppie senza figli  che raggiungono il 34,5%, circa 4 punti percentuali la media italiana (30,9%). Piemonte e in Friuli-Venezia Giulia sono in cima alla graduatoria per incidenza di coppie senza figli con valori che superano in entrambi i casi il 36,0%.

La presenza di figli maggiorenni è particolarmente rilevante nelle regioni del Sud, dove le difficoltà economiche e occupazionali spingono molti giovani a prolungare la permanenza nella casa di origine, come nel caso del Molise e della Basilicata dove oltre il 66% delle coppie con un figlio ha figli maggiorenni conviventi.

Le coppie ultrasessantacinquenni rappresentano oggi il 27,1% del totale, in aumento rispetto al 20,8% del 2011. Al contrario, le coppie con entrambi i partner sotto i 45 anni si riducono drasticamente, dal 27,3% al 19,2%. Questo cambiamento è legato sia all’allungamento della vita, che permette alle coppie di rimanere unite più a lungo, sia alla crescente instabilità delle relazioni giovanili, che spesso non portano alla coabitazione stabile.

I nuclei monogenitoriali

Questi nuclei sono 3.822.469, costituiti per la gran parte (77,6%) da madri sole che vivono con i propri figli; queste rappresentano il 18,1% del totale dei nuclei familiari, mentre i padri con figlio/i costituiscono il 5,2%. In dieci anni sono aumentati sia i monogenitori di sesso femminile che quelli di sesso maschile. Le madri sole nel 2021 sono 2.967.420 con un incremento del 35,5% rispetto al Censimento 2011, mentre il numero di padri soli è pari a 855.049 con una variazione dell’85,0% circa (erano 462.626 nel 2011).

Vi sono alcune Regioni nelle quali si registrano quote più elevate di madri e padri e soli, come nel caso del Lazio e della Liguria mentre i valori più bassi si possono osservare nella Provincia Autonoma di Trento, in Basilicata e Veneto. Da segnalare anche come nel giro di dieci anni la percentuale di padri soli con figli sia quasi raddoppiata in Lombardia e Veneto.

Le madri che vivono da sole con prole crescono soprattutto al Centro Italia e al Sud. Secondo Istat questo dato può anche essere la conseguenza del fenomeno dei cosiddetti “pendolari della famiglia”: ovvero genitori, soprattutto uomini, che vivono regolarmente in un luogo differente dall’abitazione della propria famiglia alla quale fanno ritorno solo sporadicamente contribuendo così a creare situazioni in cui madri (e meno frequentemente padri) gestiscono da sole casa e figli.

Rispetto al passato, la composizione dei nuclei monogenitoriali, che abbiamo visto essere in continua crescita sia in termini assoluti che relativi, evidenzia il passaggio da una “vecchia” forma di monogenitorialità, originata principalmente dalla vedovanza, a una “nuova” derivante, soprattutto, dallo scioglimento volontario dei matrimoni, dalle nascite fuori dai matrimoni e dai genitori unici (per scelta o per rinuncia al ruolo genitoriale del partner). Ad essere un “genitore solo” in otto casi su 10 è la madre.

Sono infatti separati (di fatto o legalmente) o divorziati circa la metà dei genitori soli (per un totale di 1.759.628), vedovi il 30,7% (1.174.425), mentre il 22,0% dei monogenitori non si è mai sposato.

Nel 2011, in occasione dell’ultima rilevazione censuaria decennale, si registrava, al contrario, una maggior incidenza di vedove/i (il 36,5%) e un minor peso di separate/i e divorziate/i pari al 30,4%.

Il 45,2% dei genitori soli con figli ha tra i 45 e i 64 anni, il 25,3% ne ha meno di 45 e il rimanente 29,5% è ultrasessantacinquenne. Gli over-ottantacinque rappresentano il 7,1% dei monogenitori e sono più che raddoppiati nell’arco dell’ultimo decennio intercensuario (da 125.920 a 272.747), segno del progressivo invecchiamento della popolazione e della necessità di cure agli anziani da parte dei figli.

Tra i monogenitori con meno di 65 anni, il 60,0% circa risiede con almeno un figlio minorenne e, tra questi, il 36,8% convive in famiglia con altre persone, ovvero con un altro nucleo (formando famiglie con più nuclei) oppure con altre persone “isolate”, ad esempio altri parenti che rappresentano componenti aggregati della famiglia ma che non appartengono al nucleo. Tale situazione di coabitazione – segnala sempre l’Istat – “probabilmente garantisce al genitore un sostegno in termini economici e/o un ausilio nell’assistenza e nella cura dei figli minori”.

I capoluoghi delle Città Metropolitane sono caratterizzati da una percentuale di monogenitori più elevata rispetto a quella che si regista nel complesso del Paese. In cima alla graduatoria si collocano Roma (col 32,8% del totale dei nuclei), Cagliari (32,7%), Catania (31,8%) e Napoli (31,7%), agli ultimi posti si trovano, invece, Bari e Palermo con valori intorno al 24,0%.

 

Glossario (Istat):

**Per nucleo familiare si intende “l’insieme delle persone che formano una relazione di coppia o di tipo genitore-figlio: la coppia coniugata, unita civilmente o convivente, senza figli o con figli, o anche un solo genitore assieme ad uno o più figli. Il concetto di nucleo familiare è normalmente più restrittivo rispetto a quello di famiglia; infatti nell’ambito di una famiglia possono esistere uno o più nuclei familiari. Può non esservene nessuno come è nel caso ad esempio delle famiglie unipersonali. Una famiglia può essere composta da più nuclei, ma può anche essere costituita da un nucleo e da uno o più membri isolati (altre persone residenti), o ancora da soli membri isolati”.

**per famiglia si intende “l’insieme di persone legate da vincoli di matrimonio, unione civile, parentela, affinità, adozione, tutela, o da vincoli affettivi, coabitanti e aventi dimora abituale nello stesso comune (anche se non sono ancora iscritte nell’anagrafe della popolazione residente del comune medesimo). Una famiglia può essere costituita anche da una sola persona. L’assente temporaneo non cessa di appartenere alla propria famiglia sia che si trovi presso altro alloggio (o convivenza) dello stesso comune, sia che si trovi in un altro comune italiano o all’estero”.

 

Nota: tutte le infografiche qui riportate sono tratte dal report dell’ISTAT.

autore

Smallfamilies

"La redazione" del gruppo Smallfamilies aps

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