Sono Arianna, 49 anni, madre vedova dal 2012. Abito in provincia di Padova.
Le mie ragazze, le mie “A”, hanno oggi 20 e 10 anni.
Sto ancora pagando il mutuo, ma sono felice perché siamo quasi alla fine.
Il padre delle mie tose ha avuto un infarto 8 anni fa a 48 anni.
Fine di tutto. Inizio di una nuova esistenza.
Siamo organizzate all’estremo e ringrazio la santissima donna di mia madre che mi aiuta, soprattutto con la più piccola.
Le istituzioni mi hanno dato un cazzabubbolo di giudice tutelare che non è servito ad una emerita cippa.
Per il resto tanta fatica, tanti sacrifici, tanti e tanti pianti in solitaria e tanta gioia e tanto amore. Perché sono due ragazze in gamba, due lottatrici, che non hanno mai mollato e si sono fidate di me e della mia tenacia.
Per lo Stato non esistiamo. Punto.
Non voglio regali, sia chiaro, io riesco a risparmiare anche 50 euro al mese, ogni tanto, ma vorrei un minimo di riconoscimento, un piccolo sconto sulle tasse, la mensa con un piccolo aiuto, una cavolata che mi dica che si sono accorti delle nostre fatiche.
E io mi ritengo fortunata: ho un lavoro full time!
Adesso Adele, la ventenne, ha trovato lavoro con un contratto a tempo parziale, speriamo duri e diventi qualcosa di più.
Mentre Anita, la più piccola, prima di prendere qualcosa guarda il prezzo per capire se ce lo possiamo permettere.
Perciò forza, si va avanti un giorno dopo l’altro.
Non siamo sole.
NOTA:
l’immagine che accompagna il post rappresenta un luogo magico per Arianna e le sue figlie: Villa Imperiale a Galliera Veneta.