La pace non è un argomento edito da Ipoc è in un certo senso una riflessione profonda su come educarsi alla pace. È sul tema della pace che ogni umano cerca, in sé e nelle relazioni, che si dipanano le 226 pagine scritte dall’autrice Benedetta Silj, analista filosofa, collaboratrice dell’Associazione Philo pratiche filosofiche, socia Smallfamilies® parte del circuito Servizi convenzionati Smallfamilies® e ideatrice, con Carla di Quinzio dello Sportello per madri e padri soli. In particolare l’autrice riflette sulle relazioni genitori-figli e – con uno sguardo più ampio – sulla relazione tra adulti e nuove generazioni.
Quale esperienza di pace è possibile coltivare nell’avventura della genitorialità e nella cura dell’infanzia? Quali gesti del pensiero e del sentimento possono tessere una pedagogia adeguata a fronteggiare l’impegno di vivere insieme? Come accompagnare le generazioni future verso una pacificazione con la complessità della vita? Sono alcuni degli interrogativi che pone Benedetta Silj. È, come si legge nella IV di copertina un’esplorazione evocativa “dei quattro modi in cui l’umanità, da sempre e non senza contraddizioni, prova a sognare la pace: attraverso la natura (phusis), il pensiero (logos), la legge (nomos), l’amore (eros). Quattro dimensioni esistenziali che l’autrice sorvola in compagnia di alcune figure della filosofia, del mito, della letteratura, della poesia, della psicoanalisi e della storia che hanno rappresentato, nella sua esperienza autobiografica, una fonte generosa di fiducia e orientamento. Muovendo dall’intuizione comune a tante saggezze secondo cui la vera pace non elude la tragedia umana ma la denuncia e la interroga, il libro ci conduce in un viaggio meditativo che costeggia, senza negarlo, l’abisso della distruttività, sia sul piano individuale sia su quello sociale e collettivo. L’abisso nel quale ripetutamente sprofonda il sogno di vivere insieme e amichevolmente su questa Terra. Ma proprio a partire da questa confidenza con la tragicità della vicenda umana si dipana quel filo sottile dell’etica che è risorsa elettiva della sensibilità femminile e che riconduce l’intelligenza all’intimità con la vita. È il sogno desto della pace, per desiderare ancora”.
È un libro profondo, da leggere lentamente per farsi condurre dentro il “sogno (della pace, ndr) che è cruciale custodire come gesto di resistenza a fronte del cinismo di ogni epoca e in particolar modo davanti alle derive più subdole e inquietanti della contemporaneità”.
