Quando un cambiamento sociale arriva in una pubblicità, signfica che davvero qualcosa sta cambiando. Secondo la recente “Global Survey Women & Diversity” condotta dalla Nielsen su un campione di circa 31.000 individui in 63 Paesi, tra i quali l’Italia, emerge come vi sia sempre più la richiesta di vedere “comunicazioni commerciali più inclusive (… ) dove la diversità non sia nascosta o rappresentata come un ostacolo”, ricorda Giovanni Fantasia, amministratore delegato di Nielsen Italia. Nell’articolo di Primaonline.it “Le pubblicità più efficaci sono quelle di prodotti vicini al proprio background culturale”, che dà conto dei dati più significativi della ricerca emerge, tra l’altro, come il 38% degli italiani ritenga importante che i messaggi pubblicitari e il packaging dei prodotti mostrino anche famiglie non tradizionali, genitori single, famiglie omogenitoriali, nuclei misti dal punto di vista etnico. La media europea si ferma al 32%. Anche la famiglia italiana è cambiata e in Tv gli spot ce lo raccontano. E quando le storie della società approdano nella pubblicità significa che anche il senso comune si è sintonizzato sul cambiamento. Tenerne conto è un fatto di civiltà e non solo business.
Qui alcuni esempi di spot italiani recenti
https://www.youtube.com/watch?v=4VPCLm79E8U
Foto di Gerd Altmann da Pixabay