STORIE

L’assenza delle Istituzioni e le fatiche di una madre sola.

dav
scritto da SF storie

Sono Alessandra, 41 anni, mamma di Bianca di 6 anni. Sono un genitore unico perché Mauro, l’amore della mia vita, è morto nel luglio 2017. Ci eravamo separati da 10 mesi, una separazione difficile ma resa inevitabile dai suoi problemi di dipendenza ma, soprattutto, dalla sua non capacità di affrontarli. Mauro è morto suicida. Non eravamo sposati e non avevamo nessun bene in comune.

Io e Bianca abbiamo subito un trauma molto forte che abbiamo iniziato ad affrontare con la psicoterapia e il metodo EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing). Abbiamo iniziato, sì, solo iniziato perché questo trauma ce lo porteremo con noi per tutta la vita e lo affronteremo un pezzetto alla volta.

Il Giudice  Tutelare ha accolto la mia richiesta di rinunciare all’eredità per i troppi debiti contratti da Mauro. Bianca ha avuto il TFR del papà e percepisce una reversibilità di 218 euro al mese. Sempre il Giudice  Tutelare ha vincolato entrambi fino alla maggiore età di mia figlia.

Per due anni Bianca non è stata a mio carico perché superava il limite e io, ancora oggi, non posso percepire l’assegno per il Nucleo Familiare. Per fortuna ho una casa di proprietà su cui non c’è mutuo.

Nonostante questo, con il mio unico stipendio da dipendente di 1150 euro al mese, ho grandi difficoltà economiche e nessun aiuto da parte di nessuna Istituzione.

Il paradosso  è che il mio datore di lavoro è un ente religioso  che sebbene dichiari di volere aiutare “tutte  le famiglie” mi ha tolto il part time a 30 ore, riportandomi a 38 ore. Le 30 ore mi   consentivano di avere 2 lavori e quindi maggiori entrate e, soprattutto, mi permettevano di poter andare in terapia con Bianca e  passare  più tempo con lei.

Al momento, a causa dell’emergenza Covid-19, il mio datore di lavoro non mi concede il fondo d’integrazione salariale, costringendomi ad usare le ferie, perché in alternativa dovrei lasciare Bianca al nonno di 75 anni mentre io sono al lavoro in una residenza sanitaria per disabili, un tipo di struttura  che in questo momento sappiamo rappresentare insieme alle residenze sanitarie assistenziali tra i luoghi a maggior rischio focolai Covid-19.

Ecco questa è la mia situazione. Io vado avanti, come un ariete, ma ogni giorno un pezzettino della mia forza se ne va, sprecato in battaglie che potrei evitarmi se le Istituzioni ci considerassero.

autore

SF storie

È il team che si occupa di raccogliere e pubblicare le storie scritte direttamente dai protagonisti, che non sempre desiderano svelare la loro identità. Se vuoi mandarci la tua storia scrivi a associazione@smallfamilies.it, allega una fotografia e una liberatoria in caso di foto di minori oppure specifica che desideri l'anonimato.

lascia un commento