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L’innocenza degli oggetti

scritto da Lilli Bacci

Raccontare le storie delle nostre famiglie attraverso gli oggetti delle nostre case. Fino al 24 giugno 2018 a Milano, sono esposte presso la casa museo Bagatti Valsecchi di via Gesù, ventinove vetrine che provengono dal Museo dell’Innocenza creato dalla forza della scrittura e dal potere dell’immaginazione di Orhan Pamuk a Istanbul, dove immagini e oggetti dalla forte capacità evocativa raccontano la storia dei due protagonisti del romanzo omonimo, facendo affiorare al tempo stesso la magica atmosfera della Istanbul degli anni Settanta e Ottanta.

“Il futuro dei libri e dei musei è nelle nostre case e negli oggetti della nostra quotidianità.” [O. Pamuk]

Il percorso è arricchito da istallazioni video in cui è la voce dello stesso Pamuk a raccontare il senso della straordinaria operazione museale e a illustrarne il legame con il Museo Bagatti Valsecchi. Concepita in stretta collaborazione con la Innocence Foundation e Orhan Pamuk, la mostra Amore, musei, ispirazione. Il Museo dell’innocenza di Orhan Pamuk a Milano, curata da Lucia Pini e Laura Lombardi, si avvale dell’allestimento dello studio Lissoni Associati e nasce dalla collaborazione tra il Museo Bagatti Valsecchi e l’Accademia di Belle Arti di Brera, con il sostegno di Regione Lombardia.

Ventinove bacheche numerate e titolate che vanno da “L’istante più felice della mia vita”, “Lontani parenti”, “Baciarsi sulle labbra” a “Le strade, i ponti, le salite di Istanbul”, “Ormai tutta la mia vita è legata alla tua”, “Silenzio”, “La sofferenza dell’attesa”, “La casa vuota”…

Un romanzo sterminato, lo splendido Il museo dell’innocenza che narra l’ossessione amorosa di Kemal per la giovane Füsun, un amore destinato all’infelicità che per placare il protagonista sublima raccogliendo ogni oggetto che ricordi l’amata, e che è stato anche (e contemporaneamente) una vertiginosa collezione di oggetti quotidiani. Una raccolta impressionante di oggetti, cimeli, reliquie trovate o inventate che nel corso di alcuni anni lo scrittore ha cercato e poi allestito con cura, pazienza e dedizione in piccole teche di legno disposte sui tre piani di un vecchio palazzo di Istanbul, nel cuore di un quartiere popolare, facendone un vero e proprio museo che è stato inaugurato nell’aprile 2012 dallo stesso Pamuk, ideatore ma anche autonomo finanziatore di questa impresa pazzesca.

Museo e, al tempo stesso, fondamentale riflessione, in pensieri e immagini, sul significato che un museo dovrebbe assumere all’interno della società contemporanea. E anche “un modesto manifesto per i musei”, esplicitato all’ingresso, che chiarisce il valore e il futuro di quei luoghi fatti per essere esplorati ed per esprimere l’universo, l’umanità e la storia anche di ogni singolo individuo.

autore

Lilli Bacci

Lilli Bacci dopo un passato come socioeducatrice, mi sono laureata in Antropologia Sociale con una ricerca sugli spazi abitati, che sono da sempre centro del mio lavoro e del mio interesse. Libera professionista, lavoro da anni come art director e stylist per servizi fotografici, stand, negozi e allestisco mostre ed eventi, portando attenzione e uno sguardo antropologico sull’interno del mondo della “casa”. Collaboro come giornalista freelance con alcune riviste di arredamento e lifestyle. Per il sito Smallfamilies® scrivo intorno all’abitare nelle famiglie a geometria variabile.

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