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Mario Lodi, una vita di impegno civile

scritto da Laura Lombardi

Il 2 marzo 2014 è morto, a 92 anni, Mario Lodi, grandissimo maestro, educatore, scrittore, pedagogista, una vita basata su insegnamento, osservazione, ascolto, impegno civile e culturale, con l’obiettivo costante di promuovere una scuola che consideri il bambino come protagonista del suo stesso apprendimento.

Al termine e come culmine della sua lunga esperienza professionale come maestro elementare, Mario Lodi ha fondato nel 1989 la “Casa delle Arti e del Gioco“, sede del Centro studi e ricerche sulla cultura del bambino per “la formazione degli insegnanti e dei cittadini fondata sui valori della costituzione italiana”.

L’attività dell’associazione, cui Mario Lodi ha partecipato fino all’ultimo, sarà portata avanti dalla figlia e dai suoi collaboratori.

Mario Lodi ha scritto molto, per bambini e per adulti, sempre partendo dalle sue esperienze personali e pedagogiche.Cipì è stato il suo primo libro, scritto nel 1961 e ancora oggi riferimento basilare della letteratura per l’infanzia. In Cipì c’è già tutto Lodi, il suo modo di rapportarsi ai bambini e il suo modo di lavorare. I bambini osservano un uccellino nel giardino della loro scuola e provano ad immedesimarsi, cercano di guardare, vedere, ascoltare il mondo con i suoi occhi e i suoi sensi. Raccontando di Cipì, raccontano di sé, dei loro sogni e dei loro desideri. Mario Lodi li osserva e trascrive.

E questo, in fin dei conti, è quello che ha sempre fatto, auspicando una scuola davvero libera, dove il confronto delle diverse esperienze in una struttura di base fondata sulla parità, permette a ognuno di crescere “differente” e allo stesso tempo “uguale”.
Ognuno sviluppa le sue possibilità e nessuno è più handicappato perché in una situazione dove la diversità è la norma, non esiste una linea di demarcazione tra chi sa certe cose e chi non le sa.
 (Mario Lodi, La scuola e i diritti del bambino, 1983, p.8)

Sono tante le citazioni dalle opere di Mario Lodi che vorremmo proporre come esempi della suo straordinario sguardo sul mondo dei bambini e della scuola come luogo fondamentale per la formazione della loro coscienza critica. Ne riportiamo solo alcune:

A scuola, il confronto delle diverse esperienze in una struttura di base fondata sulla parità, permette a ognuno di crescere “differente” e allo stesso tempo “uguale”.
Ognuno sviluppa le sue possibilità e nessuno è più handicappato perché in una situazione dove la diversità è la norma non esiste una linea di demarcazione tra chi sa certe cose e chi non le sa.
 (Mario Lodi, La scuola e i diritti del bambino, 1983, p.8)

L’alternativa culturale e pedagogica a questi testi scolastici reazionari e stupidi non è un libro di testo migliore, con contenuti oggettivi, ma una scuola diversa dove non si studi per il voto e dove l’apprendimento non sia fondato sulla memoria in funzione dell’interrogazione e dell’esame, ma sul ragionamento critico. Tale atteggiamento sarà strettamente legato con l’esperienza del giovane e prenderà in esame i problemi del ragazzo e del suo ambiente sociale. Così si abituerà a leggere le pagine del libro vivo e vero degli uomini e della natura, a mettere in relazione fra loro gli eventi e a scoprirne cause ed effetti, a rendersi conto del suo ruolo di protagonista del mondo in cui vive.” (Da: Perché no ai libri di testo, in Cominciare dal bambino, Einaudi 1977).

L’aereo era arrivato sulla grande città e il generale ordinò: Butta la strabomba sul nemico! Il pilota guardò giù e vide bambini che giocavano. E pensò: Se sgancio li ammazzo! Butta la bomba! ordinò il re arrabbiato. Il pilota non ubbidiva, volava e cercava il nemico, e diceva: “Vedo solo bambini e gente che lavora, il nemico non lo vedo, il nemico non c’è”. Il re e il generale gridarono insieme: Sono loro il nemico! Sgancia e distruggili. Ma il popolo e i soldati urlarono tutti insieme: NO. Urlarono tanto forte che il pilota li sentì. Allora tornò indietro, volò sul castello e disse al re: La bomba la butto addosso a te! Assieme al generale il re scappò e da quel giorno un’altra storia incominciò. In tutta la terra una storia senza guerra”. (Mario Lodi, Favole di pace, ediz. La Meridiana, 2005).

E, in conclusione del nostro breve ricordo di Mario Lodi, non possiamo certo omettere di ricordare che la Costituzione italiana è stata la maestra del grande maestro. Nel 1988 ha riscritto la Costituzione Italiana in forma adatta ai bambini (Edizioni Marietti – Manzuoli) e vent’anni dopo ha pubblicato “Costituzione. La legge degli italiani” in cui, ci piace ricordare, ha voluto precisare che: ci sono bambini nati fuori dal matrimonio che hanno spesso solo la madre o un familiare che si occupa di lui. Altri che vivono l’esperienza di genitori separati. O gli adottati. Tutti hanno bisogno di amore e di assistenza e la Legge risponde alla finalità di aiutare, tramite gli adulti che si occupano di loro perché legati da un vincolo di amore, tutti i bambini, che hanno diritto di essere felici fin dal primi giorni di vita. E’ nella nostra scuola organizzata come piccola società che noi possiamo interpretare il senso di questa legge e dare a tutti i bambini la possibilità di crescere fra amici che si rispettano e si aiutano.
Infatti l’articolo 34, che dice che la scuola della nostra Repubblica è aperta a tutti e obbligatoria per almeno otto anni, si può interpretare come la continuazione dell’esperienza prescolare dei bambini. Sarà quindi per i bambini come una seconda casa, dove si impara a diventare cittadini esercitando ogni giorno il diritto di parola, il rispetto degli altri, la diversità come valore.
La scuola pubblica avrà questo fine: se è organizzata come un laboratorio di ricerca in forma collaborativa, i bambini in otto anni di lavoro insieme si conoscono, si aiutano, diventano amici, superando i pregiudizi razziali che ancora resistono nella nostra società


Per ulteriori approfondimenti sulla vita e sull’opera di Mario Lodi rimandiamo al suo sito di cui vogliamo condividere il comunicato in suo ricordo:

Ciao Mario,
grazie di cuore per il tuo esempio, l’umiltà, la profonda capacità di amare.
Resterai per sempre il nostro grande Maestro.
“Andate avanti!”, ci hai detto. Le tue parole, “impegno e collettivo”, ci indicano la strada da percorrere con forza e speranza.
Felice volo nel cielo azzurro, insieme a tutti i Cipì che ti vogliono bene.
Un grande abbraccio.

 

Immagine tratta dalla copertina del libro Cipì, di Mario Lodi

autore

Laura Lombardi

Scrittrice, con un passato televisivo. Coordinatrice dell’area culturale ed eventi. Madre separata di una figlia, sono curatrice, insieme con Raethia Corsini, del progetto smALLbooks. Per il sito scrivo per la sezione “Magazine” e “Diario d’Autori”. Condivido con Giuseppe Sparnacci il progetto “Riletture in chiave smallfamily”.

Sono nata nel 1962, scrivo e ho un’unica adorata figlia nata nell’anno 2000. Con Susanna Francalanci ho scritto alcuni libri per ragazzi pubblicati dall’editore Vallardi e il giallo Titoli di coda, per Eclissi editrice. Per parecchi anni ho lavorato come autrice televisiva, soprattutto in Rai, soprattutto con la vecchia RaiTre. Prima ancora c’era stato il periodo russo, quello in cui ho frequentato Mosca, l’Unione Sovietica e la lingua russa.Il canto, la ricerca attraverso il suono e la voce, il tai chi, sono gli strumenti privilegiati con cui mi oriento. Amo camminare, soprattutto nel silenzio denso di suoni dei boschi dell’Alta Valmarecchia, dove ho la fortuna di avere una casa che saltuariamente apro per ospitare incontri, corsi e altre iniziative: Croceviapieve. Vivo il progetto Smallfamilies come parte fondamentale del mio percorso evolutivo.

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