Riportiamo qui di seguito alcune ricerche che abbiamo selezionato nei mesi che vanno da aprile 2013 a luglio 2014. Come si potrà notare non sono molte a testimonianza del fatto che il tema, soprattutto in Italia, non ha ancora l’attenzione che merita.
Piacenza: famiglie monogenitoriali e inclusione sociale
Nell’ambito delle iniziative del Progetto Regionale di contrasto alla povertà e all’esclusione sociale, il Centro di Servizio per il Volontariato di Piacenza (S.V.E.P.) ha realizzato nel corso del 2011, un’indagine sulle famiglie monogenitoriali con attenzione particolare ai rischi di impoverimento a cui una parte di queste sono significativamente esposte e alle risorse che le stesse possono mobilitare all’interno delle reti di relazione sociale. Si tratta di un intervento sviluppato nell’ambito sociale che ha chiamato a raccolta il mondo dell’associazionismo locale con l’intento di contribuire a tracciare un quadro conoscitivo aggiornato su questo fenomeno in crescita e in trasformazione, individuando in modo congiunto piste di lavoro e azioni mirate di contrasto alla fragilità economica e sociale che sempre più coinvolge questa tipologia familiare.
A riguardo si veda anche l’intervista che abbiamo fatto al responsabile della ricerca Gian Luca Battilocchi.
Felici (anche) con un solo genitore
Non è la composizione della famiglia a incidere sul benessere del bambino ma la qualità della relazione all’interno del nucleo familiare e si può essere ugualmente sereni e sentirsi amati anche in un contesto monogenitoriale.Lo dimostra una ricerca del NatCen Social Research condotta nel 2008 su un campione di 12.877 bambini di sette anni (ovvero, nati nel Regno Unito fra il 2000 e il 2001) che ha rilevato come per quasi il 40% di loro il fatto di vivere con un solo genitore non rappresenti elemento di infelicità. Sono stati indicati, invece, come disagi profondi e quindi in grado di minare la serenità più intima, un cattivo rapporto con i fratelli, essere vittima dei bulli a scuola, avere una mamma e un papà che li educano con strilli e rimproveri.
La ricerca è stata presentata in occasione della conferenza annuale della British Sociological Association.
Leggi anche: West, comunicato integrale (in lingua originale) della British Sociological Association e l’articolo firmato da Simona Marchetti sul Corriere della sera
Papà single in aumento negli Stati Uniti d’America. L’Italia sta al passo
Se ne parla in un articolo uscito sul quotidiano torinese La Stampa. Ecco un estratto: «Uno studio condotto dal Pew Research Center ci informa che il fenomeno di affidamento dei minori sta invertendo la rotta: l’8% delle famiglie sono gestite da un padre single e, se nel 1960 erano solo l’1% (circa 300.000), oggi sono cresciute nove volte tanto e nel 2011 sono arrivate a 2.6 milioni. Nello stesso lasso di tempo, le famiglie monogenitoriali al femminile, si sono moltiplicate solo quattro volte, segno di un potenziale cambiamento negli equilibri del ménage familiare». Continua aleggere l’articolo.
Famiglie monogenitoriali e numerose, ecco chi più rischia la povertà in Trentino
Più fragili, economicamente: così appaiono le smallfamilies trentine, come pure le famiglie numerose e gli anziani che vivono soli. A sostenerlo è uno studio dell’Istituto per la Ricerca Valutativa delle Politiche Pubbliche (IRVAPP), che ha presentato il suo “Rapporto sulla situazione economica e sociale del Trentino, 2013”.
Dai risultati dell’indagine, in linea generale, emerge che la povertà monetaria in Trentino negli ultimi anni è rimasta piuttosto circoscritta e stabile, nonostante la grave crisi economica in corso. Vi sono però differenti tipi di famiglia o singole categorie di individui che appaiono da un punto di vista economico più fragili rispetto ad altre e, dunque, maggiormente esposte al pericolo di cadere in uno stato di povertà. Il tenore di vita di una famiglia dipende infatti non solo dall’ammontare delle risorse a disposizione, ma anche dalla composizione del nucleo famigliare e da quanti di questi componenti contribuiscono in termini economici al sostentamento della famiglia stessa.
Emerge così una netta prevalenza di famiglie povere tra gli anziani che vivono soli, in particolare in quelle famiglie dove il capofamiglia è una donna (19,1%), tra le famiglie monogenitoriali con figli minori a carico (27,1%) e tra le famiglie più numerose, soprattutto se con almeno 3 figli minori (17,8%).