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Riconoscimento dei figli. Facciamo chiarezza

scritto da Maria Garofalo

Riconoscimento dei figli da parte dei genitori. Riceviamo la lettera di Lidia Renati che avanza un dubbio e domanda chiarimenti. Eccola. Gentile Avvocato, mi è stato riferito che un uomo può riconoscere un figlio presentandosi anche senza l’assenso scritto della madre o senza esibire qualunque altra prova. È vero che un uomo viene creduto “sulla parola”? Ciò è davvero inquietante perché significherebbe paradossalmente che una donna potrebbe ritrovarsi con un figlio riconosciuto da un uomo (estremizzo) che neppure conosce oppure un uomo con cui ha un rapporto ambiguo o che non è neppure sicura che sia il padre etc etc. Cosa dice esattamente la legge in punto?

Gentile sig.ra Lidia,

la legge dice che: qualora il bambino, alla nascita, sia stato riconosciuto da un solo genitore, sarà sempre possibile, nel futuro, il riconoscimento da parte dell’altro con apposita dichiarazione posteriore alla nascita davanti all’ufficiale dello stato civile, al Giudice Tutelare o ad un Notaio. (Atto Pubblico o Testamento).

Se il figlio viene riconosciuto prima dalla madre e solo successivamente dal padre, acquisisce alla denuncia di nascita il cognome materno. Il seguente atto di riconoscimento paterno è determinante ai fini dell’attribuzione del cognome ma lo è altrettanto l’età del figlio:

– se il figlio è minorenne il cognome viene deciso dal Tribunale per i minorenni competente per territorio;

– se il figlio è maggiorenne può scegliere se assumere il cognome del padre in aggiunta a quello della madre, assumere il cognome paterno in sostituzione di quello della madre o mantenere quello della madre.

Se il figlio riconosciuto ha compiuto il quattordicesimo anno di età deve dare il suo assenso al riconoscimento.

Se il figlio riconosciuto ha meno di 14 anni il genitore che per primo lo ha riconosciuto deve esprimere il suo consenso al riconoscimento successivo.

autore

Maria Garofalo

Avvocata del Foro di Milano e madre di un giovane uomo, mi occupo da tempo di diritto di famiglia e di minori. Ho seguito un corso di psicologia, che si è rilevato un ottimo strumento per sondare quel vissuto di maltrattamenti e violenze di solito taciuti dai soggetti più deboli. Faccio parte della rete dei servizi convenzionati con l’associazione Smallfamilies®.Già autrice del racconto “Un Natale particolare” per l’antologia smALLchristmas, per questo sito scrivo su questioni relative al diritto di famiglia.

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