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ROMA: un film sulle smallfamilies

scritto da Laura Lombardi

Roma, girato in un raffinato bianco e nero e Leone d’oro a Venezia, 2018, è un film intimo, legato alla memoria personale del regista, Alfonso Cuarón.

1970, Città del Messico, quartiere borghese Colonia Roma: una grande casa dove quattro bambini vivono con madre, nonna, due domestiche e un padre quasi invisibile, disinteressato, ma, tipicamente per quegli anni, “padrone di casa”.

Da una situazione di fissità e ripetitività, improvvisamente tutto cambia, all’interno e all’esterno della casa. Conflitti privati e pubblici segnano la trasformazione di una famiglia, di una città, di un paese, di un momento storico.

Il tutto vissuto e osservato attraverso gli occhi di Cleo, una delle due domestiche, affezionata ai bambini come fossero suoi figli, che quindi filtra tutte queste nuove difficoltà, personali e non, attraverso il suo modo di vedere e percepire, fatto di grande emotività e compassione, elementi che passano e arrivano con grande forza.

Contemporaneamente anche Sofia, la moglie e madre dei bambini, si ritrova sulla soglia della propria crisi matrimoniale e personale che affronta facendo ugualmente leva sulla forza e sulla capacità tutta femminile di innescare processi di solidarietà, cura, partecipazione.

Pur totalmente inserita in una dinamica sociale dove le gerarchie etniche sono ancora ben radicate, questa famiglia di donne e bambini non cede alle novità spaesanti, anzi si cementa in un raro equilibrio. Impastato di amore e dolcezza.

Un film di bambini e madri sole. Un film “smallfamilies” a tutti gli effetti.

 


ROMA, prodotto e distribuito da Netflix, oltre che al cinema si può già vedere anche online.

Alfonso Cuaròn è già stato regista di y tù mamà tambièn e gravity

 

autore

Laura Lombardi

Scrittrice, con un passato televisivo. Coordinatrice dell’area culturale ed eventi. Madre separata di una figlia, sono curatrice, insieme con Raethia Corsini, del progetto smALLbooks. Per il sito scrivo per la sezione “Magazine” e “Diario d’Autori”. Condivido con Giuseppe Sparnacci il progetto “Riletture in chiave smallfamily”.

Sono nata nel 1962, scrivo e ho un’unica adorata figlia nata nell’anno 2000. Con Susanna Francalanci ho scritto alcuni libri per ragazzi pubblicati dall’editore Vallardi e il giallo Titoli di coda, per Eclissi editrice. Per parecchi anni ho lavorato come autrice televisiva, soprattutto in Rai, soprattutto con la vecchia RaiTre. Prima ancora c’era stato il periodo russo, quello in cui ho frequentato Mosca, l’Unione Sovietica e la lingua russa.Il canto, la ricerca attraverso il suono e la voce, il tai chi, sono gli strumenti privilegiati con cui mi oriento. Amo camminare, soprattutto nel silenzio denso di suoni dei boschi dell’Alta Valmarecchia, dove ho la fortuna di avere una casa che saltuariamente apro per ospitare incontri, corsi e altre iniziative: Croceviapieve. Vivo il progetto Smallfamilies come parte fondamentale del mio percorso evolutivo.

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