Il sistema famiglia e il genogramma, ovvero quanto ci possono influenzare valorosi bisnonni morti in battaglia, indipendenti nonne ballerine, romantiche prozie zitelle, cugini pecore nere e padri giramondo. Perché le nostre radici sono molto più importanti (e liberatorie) di quel che possiamo immaginare.
Ogni famiglia rappresenta un mondo a sé
Ecco una frase spesso utilizzata e fin troppo ripetuta, persino al bar del biliardo. Non che sia errata, ma quanto poi questo assunto venga vissuto con consapevolezza e chiarezza dai membri del sistema famigliare è tutta un’altra questione.
Le radici della nostra famiglia, infatti, sono assai più importanti di quel che si creda. E possono essere analizzate, studiate e “utilizzate” per una qualità di vita e relazione migliore e più consapevole. Ma come?
Siamo il risultato di un sistema unico ed eccezionale: il sistema famiglia
Prima di tutto dobbiamo parlare di sistema famiglia e non solo di famiglia, e già questo ci porta ad aprire lo sguardo passando dal proprio nucleo più o meno ristretto, a tutto ciò che “è stato” prima di noi e, per dirla col sorriso, nonostante noi.
L’analisi del nostro universo (spesso sottovalutata a favore del nucleo di appartenenza attuale, esteso o ristretto, o al massimo di quello di origine) può portare a scoperte sorprendenti e liberatorie, con buona pace di Freud.
Essere parte della nostra famiglia è molto più che essere figli o nipoti, perché il sistema va oltre la somma dei suoi componenti, dando origine a un organismo molto più complesso e variegato, con sue leggi esplicite e implicite e sue personalissime eccezioni.
Pertanto, mettere in luce l’universo famigliare ci racconta aspetti di noi taciuti, dati per scontati o inconsapevoli che, probabilmente, condizionano in maniera silenziosa il nostro agire e il nostro pensare.
Ogni sistema famigliare, infatti, ha una storia unica e speciale fatta di relazioni, assenze, presenze, movimenti, valori, aforismi, miti e leggende che riguardano non solo come quel mondo si rappresenta e racconta, ma anche come riesce a mantenersi in equilibrio.
Occuparsi del sistema famiglia è un modo per capire chi siamo, da dove arriviamo e cosa trasmettiamo, al di là delle parole e dell’educazione.
Avere il famoso zio d’America che ha fatto fortuna oltreoceano o la zia che non si è mai sposata ed è rimasta lì ad aspettare il grande amore – casta e pura, generalmente – oppure il nonno vedovo capace di rimboccarsi le maniche e crescere con amore le sue figlie o la nonna ragazza madre fiera e forte sono narrazioni che possono influenzarci silenziosamente e, soprattutto, raccontarci tante cose di noi e del nostro modo di sognare e disegnare la vita.
Le radici che vivono in noi: limite o risorsa?
L’essersi nutriti, per esempio, dei racconti sul bisnonno, valorosamente morto in guerra, o della madre rimasta vedova e incapace di tirare avanti senza un compagno, o ancora del nonno, che per nulla al mondo saltò mai un giorno di lavoro, è un qualcosa di potente che definisce il nostro mondo valoriale, le nostre più profonde credenze lavorative e anche relazionali. A questo si unisce il fatto, altrettanto importante, che l’equilibrio del sistema è dato proprio dal ruolo ricoperto da ogni singolo elemento: è quasi impossibile che possano esserci contemporaneamente due valorosi combattenti, neppure due fratelli pecore nere né due pie donne in attesa del marito o due “prime donne”.
Perché se quando nasciamo quel ruolo è già occupato… aimè, toccherà prenderne un altro!
Quello che invece potremmo scoprire è qualche avo con le nostre stesse attitudini o storie simili. Generazioni di madri single (un tempo ragazze madri), assenze ricorrenti di un figura genitoriale, padri soli per diverse ragioni capaci di fare da mamma e da papà, bimbi indisciplinati diventati geniali inventori… Tutto questo crea veri e propri miti e valori famigliari che ci forgiano silenziosamente, valori del nostro sistema famiglia. Possiamo scegliere come utilizzarli: sentirci parte passiva di un ineluttabile destino oppure trarne forza e spunti per sentirsi più liberi di vivere il grande racconto di cui facciamo parte, osservando la storia anche da nuovi punti di vista.
Insomma, quando nostra figlia ci porterà a casa l’ennesima insufficienza di matematica, invece di urlare la prima cosa che ci passa per la testa come “alla tua età io già lavoravo!”, potrebbe essere utile e divertente prendere in mano le foto di famiglia e andare a scoprire chi era quella zia così negata nel calcolo ma così incredibilmente armoniosa nel ballo, che danzando e danzando si costruì una vita a Parigi. Chissà che qualcosa di ancestrale non stia bussando dentro di lei, pronto a trovare una strada per emergere?
Per comprendere quale sia la grande narrazione del nostro sistema famiglia, lo strumento che viene usato e che serve per tracciare e comprendere tutte queste storie e collegamenti è il Genogramma, ma di questo tratteremo nella seconda parte di questo articolo, di prossima pubblicazione.