STORIE

Stato di necessità. Un papà “distanziato”

scritto da SF storie

Piergiorgio Rosetti ci ha inviato questa sua storia che con piacere pubblichiamo. Felici di sapere che, in occasione delle vacanze natalizie, il Governo si sia finalmente ricordato  anche dei genitori separati i cui figli vivono lontano.

“In mancanza di un regolamento specifico, stando ai decreti in vigore, il bambino è con la madre e non vi è lo stato di necessità per giustificare lo spostamento internazionale”.

È giugno, con queste parole, su mia richiesta, un funzionario della Polizia Aereoportuale di Fiumicino mi dà gentilmente la sua opinione riguardo alla mia volontà di recarmi negli USA da mio figlio undicenne per poi tornare con lui in Italia a trascorrere il periodo estivo.

Non rassegnatomi, considerando che lo stato di necessità è invece riconosciuto nel caso in cui lo spostamento dovesse avvenire in territorio italiano e considerato che i due mesi estivi costituiscono l’unico periodo che il mio bambino può trascorrere in Italia con suo padre, i nonni, le cugine e gli amici, decido di scrivere ai vari indirizzi email che trovo su internet nei siti di Presidenza del Consiglio, Ministero degli Esteri e Ministero della Sanità. Nel testo faccio presente come siano molte le situazioni, analoghe alla mia – di famiglie in cui almeno uno dei genitori è italiano – separate o divorziate, sparse per il mondo, ma come questa casistica fosse stata dimenticata dai vari decreti o regolamenti.

Circa 20 email inviate e ricevo una sola risposta. Da una dirigente del Ministero della Sanità che mi rimanda alla Presidenza del Consiglio e una dalla Segreteria della Presidenza nella quale si scrive che la questione è stata girata al Ministero degli Esteri.

Non avendo così ricevuto neppure una informazione specifica che avrebbe potuto accontentare il funzionario della Polizia Aereoportuale, faccio prevalere il buon senso, l’amore e il sentimento di paternità: vado negli USA, torno in Italia con mio figlio (poi lo riaccompagnerò dalla mamma) portandomi appresso il faldone dell’accordo di separazione e divorzio come prova cartacea della situazione.

Nonostante l’arrivo in Italia ritardato a causa dei pochi voli aerei disponibili e nonostante la quarantena di 14 giorni al nostro arrivo, la nostra estate è stata un gran bel tempo vissuto insieme, fondamentale per me, per lui e per tutto il resto della sua famiglia italiana.

Dicembre 2020. Con soddisfazione vedo che in risposta alle FAQ della Presidenza del Consiglio viene specificato che gli spostamenti di genitori e figli separati, nazionali e da/per l’estero, sono ora considerati “stato di necessità”.

http://www.governo.it/it/faq-natale

 


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