“Lei con la sua principessa attaccata al seno si sentiva smarrita, impaurita, piccola, sola, vittima di un destino più grande. Un passo falso e avrebbe perso la sua creatura procurandosi così la morte. Non più Regina, non più moglie, ma solo una mamma. Nient’altro.”
“Viaggiatore, spero che tu, un giorno, riuscirai a riconoscere la solitudine di una persona seduta in disparte per un sorriso negato. Quella persona seduta nelle periferie del mondo… lontano dai cuori! Regalale un sorriso, una parola e se puoi invitala nel gruppo di cui fai parte. Guardala negli occhi, ascolta il suo cuore e mettilo in comunicazione con il tuo. Non ti farà del male!”
Maria Chiarello Costa ha scritto una storia, pubblicata da Pav edizioni, narrata in forma di favola a uno sconosciuto viaggiatore, che racconta di Regina, rimasta sola con la figlia Giada, dopo la morte del marito, re buono di un regno ideale. Il regno si trasforma, il potere passa nelle mani di chi vive ed opera secondo principi opposti, ma Regina decide di restare, di non fuggire.
Gelosie, rancori, invidie, inganni, minacce, ingiustizie, diffidenza, insensibilità, pregiudizio, rifiuto, abbandono, esclusione… Regina è sola ad affrontare tutte le avversità di questa nuova vita, ma resiste, e gradualmente impara a non rinunciare alla speranza, al sogno, alla voglia di reinnamorarsi, di riscattarsi, di liberarsi, di trovare comprensione, a non rinunciare “a cercare calore nel ghiaccio che la circonda”, per continuare a credere che ci possa sempre essere uno scampolo di cuore che ospita amore, anche nei cuori più duri.
A volte qualcosa succede, qualche angelo si manifesta, qualche fiammella si accende a tenere accesa la speranza e attenuare la delusione. Piccoli episodi, alcune parole, sparuti frammenti. Che possono però bastare, dare un senso, aiutare nel procedere.
Non è una favola a lieto fine, è una storia aperta che pone molte questioni, molti interrogativi e qualche risposta, la storia di una vita complicata, faticosa, ma anche la storia di un grande amore, per la vita stessa e per una figlia.
Abbiamo posto qualche domanda all’autrice.
Cara Maria, ci racconti qualcosa di te?
Dopo una diagnosi di sterilità finalmente sono rimasta incinta a 38 anni. Ora ne ho 47. Ero felicissima ma purtroppo, non avevo fatto i conti di come può essere crudele la sorte. Pochissimi giorni dopo la nascita della nostra amata e tanto cercata bambina, mio marito, che all’epoca aveva 37 anni, è deceduto fra le mie braccia. Morte improvvisa, arresto cardiaco in sessanta secondi, senza alcuna malattia. È in questi momenti che si comprende cos’è la vita e la stupidità del male fra di noi.
Io, che avevo sempre sognato una famiglia normale, sono diventata all’improvviso smallfamily. Oltre al grande dolore è stato molto duro ricostruirmi una nuova vita sociale. I raggruppamenti sociali, spesso, avvengono in base a caratteristiche comuni ed io mi sono ritrovata fuori da molti contesti.
Hai incontrato qualcun altro? Un nuovo amore?
Ci vuol davvero tanta fortuna a trovare la persona adatta a determinate situazioni. Ritengo che sia meglio aspettare la persona giusta, con il rischio di non trovarla, che accontentarsi di un pseudo-amore che ci trascinerebbe in sofferenze peggiori. A prescindere dal fatto che In tanti mi hanno detto: “Una madre vedova con il peso di una figlia… chi se la piglia più?”. Il pregiudizio purtroppo c’è anche in queste circostanze.
E il lavoro?
Per conciliare il mio status di madre sola ho dovuto rinunciare a tanti miei sogni professionali, ma ne sono felice perché l’ho fatto per amore, per lei.
Quanto tempo è passato?
Nove anni.
Come mai hai deciso di scrivere questo libro proprio ora?
Ho iniziato a scriverlo l’anno scorso, quando ho capito che potevo trasformare la mia esperienza di vita dedicandola a tutti coloro che devono affrontare grandi difficoltà. Mi sono voluta fare portavoce di qualcosa che ho conosciuto da vicino. Ho sempre avuto la passione per la scrittura metaforica, per la psicologia e la sociologia. Questo è uno dei sogni accantonati che sto pian piano riprendendo.
Ecco, cercate questo piccolo libro, e leggetelo, è la sublimazione di un grande dolore e una testimonianza importante che può aiutare chi si trova nel bilico della solitudine.